In occasione della XII^ edizione del Premio Sette Colli Romanisti, la redazione di Gol di Tacco a Spillo ha voluto intervistare uno dei premiati: Francesco Peccenini, ex calciatore della Roma negli anni 70′-80′ con cui ha vinto una Coppa Italia.
Com’é cambiato secondo te il calcio rispetto a quando giocavi?
È cambiato molto a livello tecnico, oggi c’è più fisicità, corsa e più qualità.
È cambiato tantissimo però anche il rapporto con i tifosi. Le squadre ora sono molto più asettiche, una volta avevamo il contatto diretto, ora il contatto è solo allo stadio e questo ha creato meno attaccamento, anche se c’è da dire che per i tifosi l’amore per i colori della propria squadra è rimasto notevole. Il rapporto tra giocatore e tifoso prima era più vicino infatti ci si allenava a porte aperte, mentre ora è più lontano.
Come valuti l’andamento attuale in Campionato della Roma?
Altalenante. La Roma ormai ci ha abituato a prestazioni eccellenti e ad altrettante prestazioni da dimenticare. La Roma la maggior parte dei punti li ha persi con le squadre che occupano i posti in fondo alla classifica e questo è da attribuire a un aspetto mentale non al top. In Champions League la Roma sta dando delle sicurezze al contrario del campionato.
A proposito di Champions League, quante chance ha la Roma di passare il turno?
Con il gol del Porto nei minuti finali si è complicata un po’ la situazione.
In Portogallo sarà una partita molto più difficile, i portoghesi sono dei grandi palleggiatori, in casa hanno un approccio diverso da quello che abbiamo visto in trasferta dove hanno fatto una gara attendista mentre stavolta cercheranno in tutti i modi di fare la partita. Questo potrebbe essere un vantaggio per i giallorossi solo se si presentano lì mentalmente ben predisposti a voler passare il turno.
De Rossi è ormai rimasta l’unica bandiera nel calcio italiano. Quanto conta il suo ritorno in questo momento nella Roma?
Conta tantissimo, lo dicono i risultati. De Rossi riesce a dare sempre quello spirito che manca alla Roma, quando c’è lui in campo è sempre uno stimolo per i compagni, soprattutto un sostegno.
Riguardo, invece, Zaniolo, ultimamente lo hanno designato come l’erede di Totti. Cosa ne pensi? Lo consideri un paragone azzardato o no?
Reputo un paragone che lascerei stare, Zaniolo è Zaniolo, Totti è stato Totti.
Zaniolo è ben avviato a fare una grande carriera perché ha tutta le qualità per potersi affermare nel calcio italiano ed europeo però il paragone con Totti non sta in piedi. Hanno caratteristiche e personalità diverse.
Con Cristante, Zaniolo, Pellegrini e altri, la Roma sta attuando questo progetto di linea verde. Cosa ne pensi?
Io credo faccia bene ma deve essere ben miscelata con giocatori di esperienza così da far crescere i calciatori più giovani sotto l’ala protettrice dai più grandi che possono essere un valido sostegno nelle difficoltà perché sappiamo tutti che un giocatore giovane spesso può anche prestarsi a delle gare non all’altezza e lì ha sicuramente bisogno di chi ha più esperienza.
Per quanto riguarda la possibilità di creare delle squadre B come ad esempio le cantere spagnole (vedi anche la Juventus quest’anno), sei favorevole, dando così l’opportunità di mostrare i calciatori delle primavere anche al calcio che conta?
Sì sono assolutamente favorevole.
Prima c’era il campionato De Martino che è simile a quello che stanno progettando adesso. Questo campionato permetteva ai giocatori non impiegati la domenica, di giocare il mercoledì.
Sicuramente è un’iniziativa valida, piuttosto che mandare i calciatori a giocare nel campionato di Lega Pro o Serie B, meglio creare una squadra B della propria società per farli crescere con una fisiologia di gioco simile alla prima squadra.
Vorrei farti un’ultima domanda sulla costruzione dello stadio della Roma. Quanto credi in questo progetto?
Lo stadio di proprietà è sicuramente molto positivo a livello economico e soprattutto per l’immagine di una società che in questo caso è la Roma. Più che crederci ci spero, ma spesso per via di queste proroghe burocratiche non vorrei ci si perdesse troppo in chiacchiere e poco nei fatti. Io sono speranzoso e felicissimo se un giorno riuscissimo a mettere piede nel nuovo stadio. Una speranza che nutrono tutti quelli che amano i colori giallorossi. Darebbe la possibilità anche ai tifosi di vedere la partita in maniera più comoda visto che attualmente all’Olimpico ci sono problematiche logistiche e anche una non adeguata visibilità.
Raffaella De Macina