Esordisce nella squadra della sua città: il Lecce.
Con i giallorossi raggiunge la Serie A, in cui disputa tre stagioni andando a segno quattro volte; poi si trasferisce al Cagliari, ancora 4 gol in 54 presenze e il debutto in Coppa Uefa. Dalla Sardegna alla Roma di un certo Carletto Mazzone, quello che lo aveva svezzato in Salento lo farà crescere tanto. In due stagioni scende in campo 76 volte finendo in 8 occasioni nel tabellino dei marcatori. Un passaggio all’Inter, il tempo di “lustrare le scarpe” a Ronaldo ed entrare nel giro della Nazionale per poi approdare al Napoli dove chiuderà la carriera nel 2002.
In occasione dello storico derby del Sole tra Roma e Napoli, abbiamo parlato con Francesco Moriero facendo un salto nel suo passato da calciatore con le due maglie e uno sguardo al periodo attuale.
La partita tra Roma e Napoli rimane uno dei big match più belli tanto da essere definito derby del Sole. Visto che hai giocato con entrambe le squadre, come hai vissuto questa sfida da calciatore?
Li ho vissuti abbastanza bene, stiamo parlando di un calcio differente. Ho avuto la fortuna di giocare sia nella Roma sia nel Napoli e di sfidarmi con entrambe le squadre. Sono partite particolari, questa forse più di tutte perchè da una parte c’è il Napoli che ha sempre espresso un gioco bellissimo ed è forse la squadra, insieme alla Juventus, che gioca il miglior calcio in campionato. Mentre la Roma ha bisogno di far punti, dopo aver cambiato allenatore, per poter distanziare le altre per la qualificazione all’Europa League ma soprattutto per entrare tra le prime quattro.
Un ricordo in particolare che hai vissuto con Roma e Napoli?
Ci fu una partita i primi di gennaio e il calciomercato si era appena aperto e io ero in procinto di andare a Firenze. Giocai Roma-Napoli e feci un gol con la Roma e da quella partita vollero riconfermarmi fino a fine campionato.
A Napoli invece ricordo che nell’anno della retrocessione feci una grande partita e andammo vicino alla vittoria di quella gara che ci avrebbe portato alla salvezza, invece, purtroppo terminò in pareggio: diedi un bel cross a Pecchia per poter segnare ma così non fu.
Che emozione hai nel rivedere il derby solo da spettatore?
Le emozioni sono tante perché torni con la mente a quando giocavi, ora invece me la guardo in tv e sicuramente è molto diverso perché puoi fare poco. A primo impatto, quando entrano le squadre in campo, la mente torna ai ricordi.
Che risultato ti aspetti domenica?
Beh sicuramente parte favorito il Napoli per tanti motivi: ha un gioco prestabilito con tanti calciatori in gran forma, sta facendo benissimo sia in coppa sia in campionato, merita il secondo posto. Se non fosse per la Juve, sicuramente lotterebbe per lo scudetto.
La Roma viene da alti e bassi, non riesco ancora a capire perché la squadra alterna risultati importanti a meno importanti. Sicuramente scenderanno in campo agguerriti. Non sarà una partita facile, la Roma ha bisogno di risultati importanti.
Tra i calciatori di Roma e Napoli, quest’anno per te chi è stato top e e chi flop?
Top sicuramente nel Napoli metterei non solo la squadra ma Ancelotti perché la differenza secondo me l’ha fatta l’allenatore. Il Napoli quest’anno ha la fortuna di essere allenata da un mister importantissimo e Insigne secondo me è un giocatore che è cresciuto tantissimo e fa la differenza: bravissimo nell’uno contro uno e italiano soprattutto.
Nella Roma ne dovrei mettere tanti come flop perché la stagione è iniziata così così e quando le cose non vanno bene, la colpa è un po’ di tutti. Non per questo però metterei tra i flop Di Francesco perché credo che lui abbia fatto un grandissimo lavoro. Ha iniziato la stagione con una squadra molto giovane, senza Nainggolan e altri.
Cosa pensi del duello Ranieri-Ancelotti? Alla fine anche Ranieri è stato a Napoli come allenatore e Ancelotti alla Roma.
Penso che Ranieri è arrivato a Roma per dare un certo tipo di tranquillità, lui è del posto, ha cercato di lavorare più sulla testa ma bisogna ricordarsi che chi allena la Roma ha sempre l’obbligo di vincere e quindi dovrà arrivare tra i primi quattro. Ancelotti invece è un allenatore che ha vinto tutto, lo conosco personalmente ed è un vero maestro di calcio.
Il Napoli può ancora ambire a vincere l’Europa League e la Roma a qualificarsi per la prossima Champions League?
Ce lo auguriamo tutti, il Napoli ha dimostrato di essere una squadra molto forte sia in campionato sia in Coppa per cui io tifo per le squadre italiane, ha le carte in regola per arrivare fino in fondo. La Roma dipenderà dai risultati che farà perché le milanesi vanno forte e la Lazio non molla.
Visto che hai intrapreso la carriera da allenatore, secondo te chi è il miglior prospetto che schierano le due rose?
La Roma ha giocatori molto giovani con un futuro importante come Under, El Sharaawy, Zaniolo. Una squadra destinata a far parlare di sé se riescisse a trovare un equilibrio societario, perché parte tutto da lì.
Il Napoli sono alcuni anni che ha il progetto di vincere il campionato, non a caso ha preso uno degli allenatori più forti, ha calciatori come Callejon, Milik, Mertens, Insigne. Ha un’ossatura importante e negli anni può solo migliorare.
Raffaella De Macina