Due vittorie, due pareggi, cinque sconfitte: la Fiorentina non se la passa bene e, nemmeno il cambio in panchina ha sortito effetto.
Arriva ancora una sconfitta, la seconda in campionato per la Fiorentina targata Cesare Prandelli: il tecnico, subentrato a Iachini, non è riuscito ancora a risollevare una squadra che non vince da oltre un mese e che appare completamente priva di certezze.
La piazza inizia a mostrare segni di insofferenza e, sul banco degli imputati, finiscono un po’ tutti.
Abbiamo analizzato la situazione confrontandoci con Flavio Ognissanti, caporedattore e proprietario di Labaroviola e gestore della più grande pagina Facebook sul mondo viola “Passione Fiorentina”.
“Ora basta….rispettate la Maglia”, lo striscione esposto in settimana dai tifosi è un segnale di insofferenza. A chi è indirizzato?
Squadra, società, presidente, secondo te, come queste componenti si dividono la colpa di questa situazione?
La situazione che sta vivendo la Fiorentina è una situazione molto particolare.
Come in tutte le cose che non vanno bene, la colpa è un pò di tutti.
Lo striscione è giustamente indirizzato alla squadra perché è giunto il momento che anche i ragazzo si prendano le loro responsabilità anche se credo che la squadra, almeno fino ad ora, sia la meno colpevole di tutte le componenti citate.
Questa squadra ha certamente delle ottime individualità ma è stata costruita male ed allenata peggio. Adesso, complice i risultati deludenti, ha perso delle certezze e sono subentrati problemi di testa.
Molti condannano a Commisso d’aver confermato Iachini, poi sappiamo come è andata…
Secondo te ha fatto bene o eri tra coloro che preferivano un cambio? Chi ti sarebbe piaciuto?
Ero tra quelli che ha criticato maggiormente questa scelta di Commisso.
E’ stato un grande errore la conferma di Iachini, un tecnico che va bene per le salvezza e quando devi pensare solo a portare in porto la nave. Ma non ero il solo, già in estate la grande maggioranza dei tifosi e della critica non era d’accordo con questa scelta.
Putroppo Commisso deve sapersi affidare ai propri uomini e dargli carta bianca per un tempo limitato. Saranno poi i risultati a dire se questi hanno operato bene o meno con il raggiungimento di determinati obiettivi.
Avrei fatto carte false per portare Spalletti a Firenze. Ma anche Juric, che aveva raggiunto un accordo di massima con Pradè, andava bene. Tutti erano meglio di Iachini.
Lavoro, professionalità e risultati: Iachini conquista Commisso
Il ritorno di Prandelli, una scelta emozionale più che salvifica? Giusto puntare su di lui o è stato commesso (un altro) errore in panchina?
Prandelli è il traghettatore perfetto.
Meglio di lui, in attesa di arrivare a Sarri in estate, non c’è nessun altro se parliamo di traghettatori.
#Prandelli lunedì sarà il nuovo allenatore della #Fiorentina. Contratto fino a giugno senza promesse di altri ruoli. Troppo complicato arrivare a #Sarri subito, c'è ancora il contratto con la #Juventus
— Flavio Ognissanti (@OgnissFla) November 7, 2020
Conosce bene ambiente e squadra essendo tifoso e vivendo a Firenze e poi, qualcuno se lo dimentica, Prandelli è stato un grande allenatore: vice campione d’Europa con la Nazionale italiana… proponendo anche un gioco piacevole.
Quindi, ti chiedo: la Viola ha puntato su un “traghettatore” e non su un tecnico col quale costruire un ciclo?
Pioli lo scorso anno è arrivato al Milan per fare da traghettatore e poi è rimasto perché ha raggiunto grandi risultati. Quindi nel calcio non si sa mai.
Ma sulla carta e nelle intenzioni, Prandelli è un traghettatore in attesa di una rivoluzione vera a giugno.
Come giudichi il lavoro di Pradè?
Pradè ha fallito nel suo lavoro. Non perché lo dica io, ma lo dicono i fatti.
I risultati mostrano il fallimento tecnico ed economico.
Oltre ai risultati che sono un disastro, non c’è nemmeno un acquisto fatto da Pradè che oggi vale di più di quanto è stato pagato.
Troppi soldi spesi male… perché molti dimenticano che la Fiorentina ha speso tanto.
Dispiace perché parliamo di un direttore sportivo che ha fatto cose meravigliose nelle sua prima esperienza a Firenze.
Commisso ambiva, per questa stagione, a portare la squadra dall’altro lato della classifica. Visto l’operato dispiegato fino ad ora è un’ambizione eccessiva o realista?
Se vediamo i singoli, questa è una squadra che deve stare, rosa alla mano, tra le prime 7/8 in classifica.
Ma, dal mercato alla scelta inziale dell’allenatore, sono stati commessi errori troppo grandi che hanno compromesso la stagione.
Quello che allarma, al di là dei risultati, è l’atteggiamento della squadra.
Secondo te perché è una squadra spenta. Cosa o chi può riaccende la luce?
La squadra adesso ha paura, ha perso delle certezze.
A Milano, contro il Milan, la Fiorentina ha provato a giocare e ha costruito anche qualcosa di buono. Non a caso Donnarumma è stato il migliore in campo.
Adesso la squadra è piatta. La scossa la devono dare i giocatori più esperti che ci sono. Ribery, Pezzella, Callejon…
Non credi che manchi un vero leader in campo?
Leaders sulla carta ci sono.
Caceres, Ribery, Pezzella, Borja Valero, Callejon ma anche gente come Pulgar e Milenkovic: si tratta di giocatori che hanno affrontato guerre sportive e che sono titolari in Nazionali dove devi metterci grinta prima che tecnica. Penso a Caceres e Pulgar ad esempio, titolarissimi nelle rispettive nazionali. Quindi no, i leaders ci sarebbero…
Su Labaro viola hai riportato una confessione che Chiesa ha fatto ad un amico spiegando che il motivo che lo avrebbe indotto a lasciare la Fiorentina sarebbe la mancata “progettualità per sognare in grande”.
Quanta volontà di Chiesa di andare via e quanta non volontà di trattenerlo si cela dietro la sua cessione?
Su Chiesa vado un po’ contro corrente e magari quello che dico non farà piacere a qualcuno: ha fatto bene ad andare via!
In questo momento non si sa quando e se la Fiorentina tornerà a lottare per grandi obiettivi.
Federico non è andato via per una questione di soldi, ma di ambizioni. E ad oggi la Fiorentina queste ambizioni non le ha. La società dovrebbe riflettere su questo. E anche qualche tifoso.
Milenkovic sarà il prossimo.
L’unico errore commesso da Chiesa è stato quello di non salutare come avrebbe dovuto tutto l’ambiente e i tifosi, avrebbe dovuto spiegare bene le motivazioni del suo addio.
Ribery sta mancando ma il francese ha un ingaggio importante.
Si avvicinano i saluti?
Ribery sta pagando il rendimento scarso di tutta la squadra.
Era arrivato a Firenze per godersi l’affetto della gente e per essere la ciliegina sulla torta di una nuova Fiorentina si apprestava al grande rilancio. Si è ritrovato a giocare in uno stadio vuoto e ad essere l’unica fonte di gioco, assolutamente imprescindibile.
Non doveva andare cosi.
A fine anno tornerà in Germania dalla famiglia con tanti rimpianti.
Lunedì ci sarà il Genoa. Non una sfida impossibile contro una squadra che non è messa benissimo. Può rappresentare la gara della svolta?