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ESCLUSIVA – Fabio Gennari e Dario Ghiringhelli ci raccontano Atalanta – Juventus, molto più di un semplice match

In esclusiva sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo, i giornalisti Fabio Gennari e Dario Ghiringhelli raccontano Atalanta - Juventus, una sfida affascinante.

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Fabio Gennari di Radiodea e Dario Ghiringhelli di Radio Bianconera ci raccontano Atalanta - Juventus, partita affascinante e siamo sicuri, molto divertente!

Atalanta – Juventus, il fascino di un divertente e imprevedibile big match

 

Una sfida affascinante e goduriosa: si presenta così Atalanta – Juventus, il big match di sabato all’Atleti Azzurri d’Italia. 

La Dea si presenta fra le mura amiche con la certezza di essere ormai diventata una GRANDE SQUADRA per gioco e risultati. La Juventus fiera del suo primo posto in classifica arriva a Bergamo con la consapevolezza di dover affrontare una bestia nera (Coppa Italia docet). 

1, x o 2? 

Il risultato mai come in questa partita sarà imprevedibile fino al 90° minuto, ma il divertimento sarà senza eguali. 

Per l’occasione abbiamo intervistato in un’interessante “doppia” il giornalista di Radiodea Fabio Gennari e il giornalista di Radio Bianconera Dario Ghiringhelli.

I due colleghi, fedelissimi alle loro squadre, ci raccontano tutto il fascino di Atalanta – Juventus.

atalanta – juventus
Fabio Gennari di Radiodea e Dario Ghiringhelli di Radio Bianconera ci raccontano Atalanta – Juventus, partita affascinante e siamo sicuri, molto divertente!

1 – Atalanta – Juventus: una partita affascinante che entra assolutamente nella categoria dei big match: che partita sarà quella di Bergamo?

F: Mi aspetto una partita vibrante, Gasperini e Sarri sono due allenatori che negli ultimi anni si sono spesso affrontati e devo dire che il tecnico della Dea non ha mai sfigurato. Anzi. L’Atalanta gioca a viso aperto contro tutti, lo abbiamo visto anche in casa del City in Champions League: il 5-1 finale non deve ingannare, l’Atalanta nei primi 30 minuti ha chiuso il City in area di rigore. Si riparte da questa certezza: contro la Juve o il Lecce l’approccio della Dea non cambia.

D: Una partita difficile per la Juve come lo è per tutti all’Azzurri d’Italia. Negli ultimi anni è durissima fare punti lì, ricordo bene che lo scorso anno nel “boxing day” l’Atalanta ci mise parecchio in difficoltà e riuscimmo a raddrizzarla solo nel finale con l’ingresso di Ronaldo che sedeva inizialmente in panchina. Viste le ultime stagioni della Dea, compresa la attuale, è sicuramente da considerarsi un big match: la prestazione col Manchester City non è stata casuale.

2 – Chi saranno gli assi nella manica di Gasperini per battere la corazzata bianconera? Su chi invece deve puntare Sarri per fermare la Dea?

F: ll recupero di Zapata ovviamente è un’ottima notizia, Gomez sta benissimo e in generale la squadra ha davvero tante risorse da impiegare. Certo, con Muriel al 100% e Ilicic a disposizione le opzioni offensive aumentano ma non va nemmeno dimenticato che martedì c’è la fondamentale sfida contro la Dinamo di Zagabria da vincere se si vuole andare avanti in Champions League. Sarri ha praticamente due squadre a disposizione, nonostante qualche infortunio credo che non avrà problemi a scegliere undici titolari che possano mettere in difficoltà l’Atalanta.

Sarà Zapata l’uomo chiave in Atalanta – Juventus?

D: Gasperini recupera dopo diverso tempo il suo attaccante principe che è Zapata, ma ormai sono tanti gli uomini da temere. Gomez fa storia a sè e a Bergamo ha raggiunto una dimensione enorme, ma penso ai vari Gosens, Pasalic, De Roon, a un difensore ormai di livello come Toloi e a un portiere che è un altro gioiello della scuola italiana del ruolo come Gollini, che si è meritato l’esordio in nazionale e a cui sarà difficilissimo segnare. Per non parlare di Malinovskyi e Ilicic che però non saranno della partita perchè squalificati.
Per Sarri sembra scontato parlare di Ronaldo, ma CR7 dopo il bailamme post Juve-Milan vorrà una volta di più dimostrare di essere in forma e di essere il migliore. Bisognerà capire tra i vari infortunati post nazionale come sarà la situazione soprattutto di Pjanic e Sandro, due a cui il tecnico rinuncia a fatica. Soprattutto il brasiliano è difficile che giocherà. Poi ci sono alcuni giocatori in formissima come Cuadrado, Dybala e Higuain che pur segnando poco per i suoi standard mette sempre in fila prestazioni top. In più, finalmente è rientrata quella che alcuni tifosi juventini considerano l’arma non convenzionale della rosa: Douglas Costa, se sta bene, è davvero qualcosa di spaziale.

Juventus.com

3 – Cifre e statistiche immaginano la Dea anche tra le possibili candidate allo scudetto. È solo un sogno, o un giorno la favola potrebbe diventare realtà?

F: Il vero segreto sta nel verbo che accompagna la questione: l’Atalanta può farcela, non deve farcela. La prospettiva è completamente diversa. A Bergamo stiamo vivendo annate spettacolari, non so se si potrà un giorno festeggiare lo Scudetto ma l’obiettivo deve essere sempre puntare al massimo. Se arrivi terzo, devi pensare di poter arrivare primo o secondo. Solo così tieni sempre alta la concentrazione.

D: La favola Leicester è ancora negli occhi di tutti, e credo che nel cuore di ciascuno ci sia la speranza che si possa verificare anche in Italia. Oltretutto l’Atalanta, non essendo una delle Big storiche del nostro campionato, piace un po’ a tutti, o almeno questo è il mio percepito. Difficilmente viene considerata una “nemica”, e molti vedrebbero di buon grado la vittoria di qualcuno che se non sono i propri beniamini, non sia nemmeno l’avversaria storica di turno. Tuttavia per arrivare a vincere il campionato ci vogliono una serie di circostanze un po’ particolari, come ad esempio una contemporanea piccola crisi di tutte le big, come successo appunto in Inghilterra l’anno della vittoria della squadra di Ranieri. Juve e Inter mi sembrano ancora piuttosto agguerrite e ben attrezzate per reggere fino alla fine.

4 – Le presunte querelle interne fra Sarri e Cristiano Ronaldo potrebbero compromettere l’esito della gara?

F: Sono normalissime dinamiche di spogliatoio come nel calcio ne sono successe migliaia in passato. Ronaldo è fortissimo e Sarri è un grande allenatore, si parleranno e risolveranno tutto con un abbraccio.

D: Non credo proprio anzi, come dicevo prima potrebbero essere un ulteriore propellente per il portoghese per dimostrare all’allenatore che ha sbagliato a toglierlo due volte di fila.

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5 – Il pareggio contro il City ha dato fiducia alla Dea, il cammino ancora non è del tutto compromesso? La Juve d’altro canto punta tutto su quella Coppa che manca ormai da 25 anni. Questo porterà i bianconeri a essere meno concentrati in campionato?

F: L’ambiente aspetta la sfida di martedì con un trasporto enorme. Tra Juventus e Dinamo Zagabria ci sono in palio punti molto importanti ma è chiaro che mancando solo 2 sfide in Champions è molto più decisiva per l’esito finale la gara di martedì. La Juventus avrà il tarlo vero della competizione europea a partire da febbraio-marzo, devono arrivare fisicamente al top e senza infortuni: adesso per 3 mesi potranno lavorare solo sul campionato.

D: Vale un po’ il discorso di prima, in Europa tutti sperano che l’Atalanta possa continuare il suo cammino e ha dimostrato quantomeno di potersela giocare. Anche in questo caso, anzi forse ancora di più, le circostanze fanno e faranno la differenza. La Dea ha ancora la possibilità di passare il turno e credo che ci proverà fino alla fine, dopo la prima storica partecipazione continuare a provarci è il minimo. Quanto alla Juve non credo: questo discorso lo si sarebbe potuto fare già negli ultimi 4-5 anni: dopo aver segnato il nuovo record di scudetti consecutivi ci si poteva “concentrare” sulla Champions, ma non è stato così perchè alla Juve sanno benissimo che il campionato si vince programmandolo, sono 38 partite e se ne sbagli un paio hai tempo di recuperare; in Champions no, una volta nelle fasi a eliminazione diretta anche solo una gara sbagliata o sfortunata può essere fatale. C’è una frase che diceva spesso Allegri che la dice lunghissima: “la Champions è difficile”. Semplice, immediata, tanto banale e altrettanto vera.

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6 – Il merito più grande di Gasperini? Come giudichi invece la nuova Juve di Sarri?

F: Gasperini ha acceso la luce su un calcio che a Bergamo non pensavamo possibile. Se la gioca in ogni situazione, non si snatura mai e trova sempre la soluzione migliore anche se ci sono problemi legati alla disponibilità di qualche giocatore. La Juve mi lascia sempre l’impressione di poter vincere: questo è un merito enorme, soprattutto perchè non vedo questo gran calcio da parte dei bianconeri.

D: Gasperini è un grande comunicatore, uno che non alza mai la voce, uno che sa mettere i giocatori nelle condizioni di rendere al meglio. Tutti gli anni o quasi gli vendono i pezzi migliori e lui costruisce una squadra ancora più forte di prima. Solo nell’ultimo biennio ha perso Spinazzola, Caldara, Mancini, Petagna, Kessie solo per dirne alcuni, eppure sono arrivati in Champions e anche quest’anno sono nelle primissime posizioni. La Juve di Sarri come quella di Allegri sta patendo come tutti gli anni il periodo autunnale. La programmazione è fatta per uscire brillanti in Primavera quando si giocano le partite cruciali sia del campionato che della Champions. In questo momento serve mettere i punti in cascina, soprattutto con questa Inter che non molla niente e che ha fatto il proprio record di punti. Il bel gioco tornerà, a sprazzi lo si è visto e lo si vede ancora.

7 – Sul finire del secondo tempo di Bosnia–Italia è iniziata l’avventura con la maglia della Nazionale di Gollini. Atalanta sempre più fucina di talenti e di giovani di belle speranze. L’Italia di Mancini ci aiuterà a dimenticare l’incubo della gestione Ventura?

F: Credo che l’Italia di Mancini e quella di Ventura non siano paragonabili. Mancini ha il grande merito di aver creato un gruppo partendo sempre dai meriti evidenziati in campionato dai giocatori. Sfrutta il momento migliore di tutti e mantiene sempre uno zoccolo duro. Prendete Tonali del Brescia: squadra ultima in classifica eppure il ragazzo ha valore e nel momento in cui Mancini ha perso quasi tutti i centrocampisti che chiamava di solito non si è fatti problemi a convocarlo.

D: Gollini è un signor portiere e si merita sia la convocazione che l’esordio. La Nazionale di Ventura credo sia già stata dimenticata soprattutto grazie a questa nuova ondata di giovani portati da Mancini. È una Nazionale più variegata, non ci sono i cosiddetti “blocchi” di nessuna squadra anche perchè poche squadre hanno tanti italiani in rosa. Certo va pesata con avversari di altro livello, come è stato fatto notare, ma la Bosnia, per esempio, pur non essendo Francia o Inghilterra non è neanche proprio l’ultima arrivata e l’abbiamo battuta due volte su due.

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8 – È stata definita una partita da tripla… ma… sarà proprio così?

F: Il risultato è molto aperto, la Juventus è favorita ma l’anno scorso l’Atalanta ha giocato 3 gare ufficiali con i bianconeri ottenendo 2 pareggi in campionato (con gol) e una roboante vittoria per 3-0 in Coppa Italia. Si giocherà in uno stadio praticamente esaurito e la nuova Curva Pisani può davvero dare una spinta enorme al gruppo bergamasco.

D: Sì. Perchè l’Atalanta è davvero forte e perchè la Juve in questo momento è un po’ in sofferenza in termini di gioco e prestazioni, come si è visto contro la Lokomotiv o contro lo stesso Milan che comunque pur essendo in una stagione storta ci ha messi in difficoltà. Sono sicuro che chi la guarderà “da fuori” si divertirà, io da tifoso soffrirò come sempre.

Giusy Genovese

 

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