Zampa, voce e core de Roma
La squadra giallorossa viene da una serie di pareggi sia in campionato sia in Europa League.
Nell’ultima partita europea giocata giovedì allo stadio Olimpico, la Roma ha subito un pareggio nei minuti di recupero con un rigore clamoroso.
Carlo Zampa, voce storica del popolo romanista, ha voluto chiacchierare con noi in vista della delicata sfida contro il Milan, dove la Roma cercherà assolutamente di rifarsi dopo il torto subito in Europa e per ritrovare finalmente la vittoria.
– Il Milan ha una gran voglia di rivalsa ora che ha cambiato guida tecnica. Che partita ti aspetti?
Non una partita spettacolare, ma intensa, perché entrambe le squadre hanno esigenza di far punti. Secondo me la potrà vincere chi sbaglierà di meno e chi riuscirà a sfruttare gli errori dell’avversario. Pioli, tolto Bonaventura, ha tutti disponibili, Fonseca ormai deve parlare ogni volta col Prof. Mariani a Villa Stuart per saper quale squadra schierare… Penso che il Milan cercherà di approfittare dei problemi di organico della Roma, che a sua volta vorrà rifarsi e reagire dopo il furto subito giovedì in Europa League.
– Per la Roma sarà una partita delicata con il centrocampo falcidiato dagli infortuni. Chi faresti giocare in mediana?
Non ci sono grandi alternative. In Europa League contro il Borussia Fonseca ha schierato Mancini a centrocampo e al momento non ci sono altre soluzioni, anche perché schierare Pastore per la terza gara di fila lo considero un rischio. Quindi schiererei la stessa formazione di giovedì sera, con l’eccezione di Perotti al posto di Kluivert squalificato e Florenzi al posto di Pastore.
– Vista l’emergenza, andresti a pescare un nuovo calciatore dalla Primavera o dalla lista dei calciatori svincolati?
Dipende dal giocatore. E’ chiaro che gli svincolati hanno esperienza, ma non il ritmo partita a causa dell’inattività forzata, se poi aggiungi le eventuali condizioni fisiche capisci bene che le valutazioni vanno ponderate attentamente. A centrocampo di primavera di livello c’è Riccardi, che però è più un trequartista, ruolo già coperto.
– La società ha cambiato staff tecnico e medico, i preparatori atletici e i campi di Trigoria ma non ci sono stati miglioramenti riguardo i continui infortuni. A chi attribuiresti la causa?
Magari lo sapessi, troverei subito la soluzione. Il problema è che non lo sanno nemmeno a Trigoria. Di certo per quello che riguarda la preparazione atletica io, fossi stato nella società, avrei fatto di tutto per riportare a Roma Paolo Bertelli, che considero il numero 1 in Italia del settore. L’ultimo provvedimento da prendere, se dovessero continuare i problemi, sarebbe chiamare un’esorcista…
– Zaniolo quest’anno è stato provato in una serie di ruoli per necessità, con l’ultima ipotesi di una possibile collocazione da falso 9. In quale ruolo mostrerebbe le sue migliori doti?
Secondo me o da intermedio in un centrocampo a 3 o da trequartista. Viene spesso utilizzato anche da esterno, perché lui ha capacità fisiche e tecniche importanti, ma lo vedo più un ripiego per le sue caratteristiche.
– Dzeko è chiamato agli straordinari essendo l’unico centravanti e avendo Kalinic ai box. Quanto può incidere in questa partita?
Lui incide sempre tanto solo con la sua presenza in campo. Adesso è costretto a giocare con la mascherina e questo lo limita sia nella visione del gioco, sia nello sfruttare le sue capacità aeree.
– Negli ultimi tempi ci si sta accanendo spesso con Florenzi criticando i suoi errori e le sue prestazioni deludenti. Cosa ne pensi?
Mi è piaciuto molto l’atteggiamento della curva sud a inizio stagione che con uno striscione (“Avanti con la tradizione della fascia a un romano… al fianco di Florenzi capitano”) ha dato tutto il suo appoggio al giocatore che nei rapporti con la tifoseria ha avuto un po’ di alti e bassi. Per lui è stato tremendamente difficile prendere il posto di giganti come Totti e De Rossi, ma deve pensare solo a giocare con la mente sgombra da pensieri e dare il meglio di sé, come fa sempre.
– La squadra ha iniziato il campionato segnando spesso e presentando un gioco divertente mentre ora si nota questa difficoltà in fase di realizzazione e un involuzione nella qualità del gioco. Ti sei chiesto il motivo?
All’inizio si criticava Fonseca per essere un allenatore alla Zeman, poi gli si è chiesto di “Italianizzarsi” tatticamente. La verità è che per il mister è un problema enorme non riuscire sempre a lavorare con gli stessi calciatori e dover fare i conti con gli infortuni. Quello che sta succedendo alla Roma è paradossale, se facciamo una proiezione alla fine della stagione avremmo un numero di infortunati superiore allo scorso anno che sono stati 50. Fonseca è un allenatore propositivo che fa giocare bene le sue squadre, quando ha i giocatori a disposizione. Di certo ha creato una coesione nel gruppo che fa ben sperare e questa è un’indubbia dote.
Raffaella De Macina
Foto copertina: calcioblog.it