Nicole Murgia in esclusiva sulle pagine di Gol di Tacco A Spillo
L’abbiamo conosciuta appena 15enne nelle vesti di Cristina, la figlia un po’ ribelle e indolente di Emilio Solfrizzi in Tutti pazzi per amore, la serie televisiva che ancora oggi ha uno stuolo di ammiratori e pagine fan dedicate.
Ma ancor prima delle tre fortunate stagioni televisive, ci sono stati Ozpetek, Muccino, e tante altre fiction. Stiamo parlando di Nicole Murgia, giovanissima attrice, oggi anche moglie e mamma.
Già anche.
Perché Nicole Murgia prima ancora di essere la moglie di Andrea Bertolacci (centrocampista, ex Milan, Samp e Genoa) è una professionista di un settore dove ha iniziato a muovere i primi passi appena bambina.
È una donna. Forte e sensibile. Determinata e romantica.
È Nicole.
Che va oltre.
Oltre il suo essere la moglie di…
Con questa rubrica noi vogliamo andare oltre.
Oltre le wags. Per scoprirne colori e sfumature.
Perché… Oltre le wags c’è di più.
Sono passati esattamente 10 anni dalla messa in onda dell’ultima serie di Tutti pazzi per amore. Chi era Nicole Murgia nel 2011, chi è Nicole Murgia oggi?
È incredibile che siano passati già 10 anni dalla fine della serie! Ho la sensazione che sia passato veramente pochissimo tempo. Non so perché, ma vivo ancora le stesse sensazioni di allora, come se il tempo si fosse fermato. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che le persone ricordano la Serie tv come se fosse andata in onda fino all’altro giorno. Il loro affetto, così ancora presente, non mi permette di avere la concezione che siano in realtà passati tutti questi anni.
La Nicole di oggi per alcune cose è la stessa di ieri. Sono sempre la stessa ragazza romantica di Tutti pazzi per amore, sono una grande sognatrice, sogno ad occhi aperti in continuazione. Sono la Nicole schietta, impulsiva di allora.
Su alcune cose sicuramente sono dovuta cambiare, mi sento più responsabile anche perché essendo mamma alcune cose le ho dovute plasmare. Per alcuni versi sono una Nicole migliore.
Sei stata una bambina prodigio, ti ricordiamo sui set sin dalla più tenera età, come hai vissuto l’esperienza della recitazione così piccola?
Per me la recitazione è iniziata veramente come un gioco, ero piccolissima quando ho avuto le prime esperienze sui set. Avevo 6/7 anni quindi prendevo tutto come un gioco. La mia famiglia mi ha sempre appoggiata, è stata molto easy da questo punto di vista. Mi ha sempre detto dal momento che non ti va più non lo facciamo più. In realtà più recitavo e più volevo recitare. Quel mondo mi piaceva da morire. Mi piaceva la vita che facevo sul set, stare in mezzo a persone più grandi. Sono stata veramente fortunata a iniziare da piccola, con il tempo sono stata poi un’autodidatta, io non ho mai studiato quindi mi ritengo sicuramente una ragazza fortunata. Non mi sono mai sentita una bambina prodigio, però ho avuto l’opportunità e la fortuna di fare esperienze pazzesche con bravissimi attori e grandissimi registi.
Sì, posso tranquillamente affermare di essere stata una bambina fortunata piuttosto che una bambina prodigio.
Ora sei (anche) una giovanissima moglie, cos’è per te l’amore?
Questa è una bella domanda! Come dicevo prima, sono una grande sognatrice e una grande romantica. Credo veramente tanto nell’amore.
Credo nell’amore che dura nel tempo, quello che non cambia o che comunque crescendo si plasma ma che rimane sempre amore.
Per me nella vita è tutto. Se hai l’amore sei una persona ricca, fortunata. Io do amore nella mia vita in generale. A mio marito, ai miei figli, agli amici. È veramente una parte fondamentale della mia vita. È qualcosa che mi traina ogni giorno, non so però definire cosa sia…
Ancora oggi me lo chiedo però ci credo e voglio crederci. Ogni giorno cerco di darne tantissimo alle persone che ho intorno.
Ricordi il momento in cui hai pensato “sì è Andrea (Bertolacci, ndr) l’uomo della mia vita!”
Io e Andrea ci conosciamo da sempre, siamo cresciuti insieme, perché frequentavamo la stessa scuola, avevamo gli stessi amici. Ci siamo poi ritrovati dopo tanto tempo, io avevo 18 anni ed è successo tutto velocemente e in maniera naturale. Io me ne sono resa conto quasi subito che era Andrea l’uomo della vita. Con lui c’era qualcosa di magico, di diverso fin da subito.
E’ stato tutto improvviso naturale e semplice. Sì proprio così: semplice!
Sei mamma di due bimbi stupendi, sono ancora piccolissimi, 4 e 2 anni, a chi assomigliano caratterialmente? Domanda impertinente: Se fossi tu a scegliere, meglio corso di teatro o scuola calcio?
Sì, sono mamma di questi due gioiellini (Matias 4 anni, Lucas 2 anni, ndr) che mi fanno un po’ penare! Sono due maschietti perciò non si fermano un attimo! È tutto un macchine, lotta, ora siamo nella fase Avengers.
Matias assomiglia molto di più ad Andrea. Come il papà è molto introverso, tanto testardo, timido. Sono simili sotto tantissimi aspetti. Lucas il piccolino è completamente me, soprattutto in questo periodo dove sta uscendo fuori il suo carattere mi ci rivedo tantissimo. Un po’ casinista gli piace stare in mezzo alla gente, chiacchiera con tutti, sempre sorridente, molto forte. È un bimbo che se decide una cosa la deve fare, diciamo che ci sto lavorando un pochino perché a 2 anni non può mettersi a comandare!
Calcio o teatro? Se potessi scegliere io direi nessuno dei due! Ovviamente decideranno loro, senza nessun tipo di interferenza da parte nostra. Sicuramente li spalleggerò qualunque strada vorranno prendere. Sono stata cresciuta così e così voglio crescere i miei figli. Non voglio metterli davanti a delle scelte, voglio che siano liberi.
Tu e Andrea formate una coppia molto discreta tanto che hai saputo mantenere privati momenti come la gravidanza. Come sei riuscita a trovare il giusto equilibrio tra successo, riflettori e vita privata?
In realtà sono molto discreta da questo punto di vista e a essere onesta a me un po’ spaventa il mondo social, non mi piace sbandierare qualsiasi cosa della mia vita, soprattutto un momento come la gravidanza che io ho preferito vivere in maniera molto riservata.
Ho preferito godermi alcuni momenti, alcune cose solo in famiglia. Bisogna essere bravi a gestire un social e anche a saper gestire quello che ti può dire la gente o tutto il pubblico che ti segue.
Ho preferito mantenere momenti della nostra vita privati, momenti che rimanessero solo per noi. La gravidanza ma anche la nascita sono comunque momenti molto delicati per una donna, per una famiglia, quindi mi piaceva che alcune cose rimanessero solo nostre.
Cero poi mi piace condividere tante altre cose della mia vita; i miei bimbi spesso sono sui social tramite i miei video, comunque nella maniera giusta, ponderata. Ho tante persone che mi seguono da tanto tempo e mi fa piacere condividere qualche aspetto della mia quotidianità. Bisogna però appunto trovare il giusto equilibrio; non è facile trovarlo e non so nemmeno come io faccia, perché anche lì a dominarmi è il mio istinto.
Andrea non è un grande amante e sicuramente questo incide sul mio modo di gestire tutto. Lui non ama i riflettori, non ama stare molto sui social, quindi io rispetto il suo modo di essere e cerco di trovare la giusta linea fra il suo modo di vedere le cose e il mio.
Il calcio è da sempre una questione di famiglia… tuo fratello Alessandro è cresciuto nella Lazio e qui a Roma in tanti si ricordano di te ragazzina a Formello ad assistere alle partite della Primavera. Il tuo rapporto con questo sport?
Come sai io sono cresciuta con il pallone! In casa mia il calcio regnava e regna tuttora sovrano. Mio fratello già da piccolissimo era solo calcio – palla – scarpini, quindi diciamo che sono stata anche io un po’ sovrastata da quello che è stato il calcio in casa nostra. Una grandissima passione per mio papà e di conseguenza poi per mio fratello.
Ho seguito Alessandro davvero tanto e dappertutto. Ho perso ormai il conto di tutti i derby e delle partite che mi sono vista e di quante persone si ricordano di me, piccola, a vedere Ale a Formello insieme a tutta la mia famiglia. Gli siamo sempre stati accanto, gli abbiamo fatto sentire sempre tutto il nostro sostegno.
Oggi vivo il calcio sempre in modo molto leggero, anche se non nego che i primi anni con Andrea è stato un po’ complicato gestire le emozioni in quanto è sì uno sport che amo, ma vivendo con un calciatore inizi a vedere anche un altro aspetto di questo sport, perciò per stare bene devi iniziare a viverlo in maniera distaccata. E’ un mondo particolare perciò è meglio saper scindere le cose.
E’ uno sport che ancora appassiona tutti, nella mia famiglia predomina totalmente, ma in modo molto sano.
Secondo te, oggi questo Sport che è così amato ma anche tanto criticato ha ancora una sua grande bellezza? Dove possiamo trovarla?
Assolutamente sì, la sua bellezza è che riesce incredibilmente ad aggregare tantissime persone di età e abitudini diverse. Vediamo ad esempio la Nazionale che unisce tutti anche nei momenti più duri come quello che stiamo passando. Il calcio ha questa capacità, questa bellissima magia di avvicinare tutti e di unirci nonostante poi uno tifi una squadra piuttosto che un’altra.
Come ogni altra cosa ha i suoi lati negativi ma penso che tutti noi dovremmo sforzarci a vedere solo le cose belle piuttosto che quelle brutte.
E la bellezza del gioco del calcio c’è sempre, non è mai sparita.
Hai viaggiato molto anche per la professione di tuo marito, una città che ti è rimasta maggiormente nel cuore?
A oggi la città che più mi è rimasta nel cuore è sicuramente Genova.
Genova è una città che ci ha visto crescere come essere umani, abbiamo trascorso tantissimi anni lì, abbiamo conosciuto tante persone. Una città bellissima, le persone sono fantastiche e anche se all’inizio possono sembrare un pochino chiuse, in realtà hanno un cuore grandissimo. Noi abbiamo tantissimi amici a Genova e prima di questa pandemia ci tornavano non appena potevamo.
Esistono le amicizie vere nel mondo del calcio?
Sono onesta, credo di sì ma sono comunque poche, almeno per quella che è la mia esperienza. Io ho poche amiche, però premetto che bisogna prima capire cosa si intende veramente per amicizia. Ci sono le amicizie e ci sono le conoscenze, ovvero persone con cui passare delle bellissime serate e che hai piacere di incontrare.
Io credo tantissimo all’amicizia, sono una che ama chiacchierare un po’ con tutti, ma poi le persone che reputo amiche sono poche nella mia vita in generale. Non mi sento però di fare una grande divisione; il calcio è un luogo di lavoro come tantissimi altri e ci dà sicuramente la possibilità di conoscere tante persone. Amicizie poche, però conoscenze bellissime che ci portiamo avanti con il tempo.
Ormai va per la maggiore il termine Wag, qual è il pregiudizio che più di tutti ti infastidisce?
Se c’è una cosa che più mi fa arrabbiare è proprio quel luogo comune di pensare che siccome sono moglie di un calciatore mi vada tutto bene, che la mia vita sia fantastica e on mi possa mai succedere nulla.
Non sono ipocrita, sicuramente abbiamo dei privilegi come tante altre categorie, ma abbiamo anche una vita complicata, siamo spesso lontani da famiglia, amicizie, lontani dalla propria città, dai propri affetti e dalle persone con cui siamo cresciute.
Molti poi come Andrea vivono questo Sport con un’emotività pazzesca e non è sempre facile saper gestire anche i momenti no che purtroppo ci sono e anche tanti. Non è semplice neanche per noi che a volte dobbiamo assorbire tutto quanto e cercare di trasmettere energie positive e tranquillità nonostante spesso siamo molto sole.
Vorrei un po’ sfatare questo mito che a noi va sempre tutto bene; viviamo anche noi difficoltà normalissime che possono vivere tante mogli, tante ragazze. Sotto alcuni punti di vista non metto in dubbio che abbiamo dei privilegi ma anche noi facciamo grandi sacrifici o viviamo momenti difficili.
Ti è pesato qualche volta essere considerata solo la moglie di…
Io sono anche la moglie di… sicuramente. Non mi infastidisce, non me ne vergogno, ma non sono solo la moglie di Andrea Bertolacci.
Loro vivono costantemente sotto ai riflettori, in una situazione mediatica molto forte, perciò ci sta che si inneschi in maniera molto facile questo meccanismo.
Io non mi sento però solo la moglie di…
So chi sono, mi conosco, sono una donna, una mamma e al di là del mio lavoro e del mio passato io sono Nicole Murgia. Accanto ad Andrea mi sento Nicole. Poi sicuramente per tante persone in alcune situazioni sono solo la moglie di, ma non me ne faccio un problema.
Ci può stare e non mi offende affatto perché so chi sono.
Ti è mai stato proposto un programma sportivo?
No, non mi è mai stato proposto e se dovesse succedere potrei tranquillamente pensarci e valutare anche se ti dico che da una parte penso che sia meglio scindere il lavoro di Andrea da me e dalla mia figura.
Preferirei che il suo lavoro rimanesse il suo lavoro, il suo ambiente il suo ambente senza interferenze. Ripeto da valutare.
Parteciperesti a un reality show?
Anche qui valuterei. Ci sono due/ tre reality che da sempre mi incuriosiscono e mi intrigano. Un’esperienza che sì, se ci fosse l’opportunità, mi piacerebbe fare.
Gol di Tacco a Spillo è una testata composta solo da donne che si occupano di calcio, la prima in Italia: cosa ne pensi del binomio donna & pallone?
Innanzitutto voglio farvi tanti complimenti per questa redazione tutta al femminile! Sono un’accesa femminista, sono sempre dalla parte delle donne perché credo che noi abbiamo tanto tanto da dare, abbiamo quella marcia in più che ci permette di poter fare qualsiasi cosa.
Poi credo che ormai abbiamo da tempo superato l”idea che il pallone sia solo degli uomini.
Il calcio è di tutti e per tutti.
Che le donne non debbano stare nel mondo del pallone è ormai un’idea retrò.
Concludo chiedendoti quali sono i tuoi progetti per il futuro e un augurio che fai ai tuoi bambini…
Vivo giorno dopo giorno, al momento non ho nulla di concreto ma sono pronta a rimettermi in gioco. Fino a oggi ho fatto la mamma, ho preferito concentrarmi su di loro, ma i bimbi stanno crescendo e ora mi sento pronta a riprendermi il mio tempo e tornare a lavorare.
Ai miei bimbi faccio un augurio molto banale, ovvero quello di essere sempre così come sono, curiosi della vita e del mondo.
Che abbiano sempre voglia di scoprire e di sentirci felici, qualunque cosa vogliano fare.
Noi ci saremo, sempre.
Giusy Genovese