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ESCLUSIVA – Aldo Agroppi: ieri e oggi, sempre un cuore granata

Aldo Agroppi ci parla del suo Torino. Tra ricordi del passato e analisi di un positivissimo presente

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Il Torino di questa stagione si è rivelato insieme all’Atalanta, la squadra rivelazione.

Il gruppo guidato da Walter Mazzarri, è in predicato  di potersi qualificare in un torneo europeo molto probabilmente in Europa League.

Per saperne di più abbiamo incontrato un tifoso granata speciale e molto passionale.

E’ Aldo Agroppi, centrocampista al Torino dal 1967 -1975, e opinionista tv.
Insieme a lui, entreremo nel dettaglio della stagione granata, analizzando ogni fase significativa di questo campionato.
Con la sua ironia e verve tutta Toscana, ha sempre mantenuto obiettività dimostrando di essere concreto nelle sue opinioni. La sua schiettezza nel dire le cose, lo rende irresistibile.
Come reputi l’annata del Torino, considerata la possibilità che si avvicini in zona Europa League?
Non si possono ancora tirare le somme sul campionato del Torino, è vero che può accedere alle competizioni europee ma altresì può anche non riuscirci. Tutto dipenderà dai prossimi risultati. La partita più difficile, con la Juventus è  stata superata, ma le prossime non so come andranno a finire.

Ad oggi è il Campionato  del Torino è più che positivo ma fa anche molto arrabbiare: se si considerano i  punti buttati, se si ripensa alla gare con il Parma persa in casa  e con il Bologna in vantaggio e poi pareggiata e ai torti arbitrali… altro che zona Champions, ma si va avanti.

Walter Mazzarri, è subentrato alla gestione di Sinisa Mihajlović , che aveva creato molte aspettative, in che modo è riuscito a far crescere la squadra? 
Mihajlović è molto simpatico, gli piace scherzare e fare battute ma si è esposto eccessivamente quando parlava di conquiste tra campionato e Coppa Italia e di approccio alle partite.
Gli allenatori devono stare zitti: lavorare e non parlare.
Parlino i giocatori nelle interviste, parlino i Presidenti ma mai illudere i tifosi con promesse di cui non si è sicuri di poter mantenere; la delusione è la conseguenza e ciò crea un clima di contestazione che non fa bene all’ambiente. Le parole bisogna riservarle alla fine con in mano dati di fatto.
Walter Mazzarri, nonostante le difficoltà iniziali, ha lavorato molto, stando attento alle piccole cose, perché sommate diventano importanti.
In un ambiente nuovo non è sempre semplice: lui è riuscito a creare una buona armonia e ora ha la squadra sotto controllo. Ha dato un filo logico alla formazione di base e ha saputo  creare un ottimo ambiente in cui tutti sono contenti: tifosi, società e Presidente, e lo sono anch’io … ma con la Juventus ci voleva una vittoria.
Immagine: Toronews
A tal proposito, come hai vissuto il Derby appena trascorso? 
Della gara ho visto solo il primo tempo; non resistevo, troppe emozioni… ma sono stato aggiornato spesso da mia moglie.
Certo, il Torino ha giocato molto bene. Era un’occasione unica ed irripetibile per vincere contro la Juventus: sarebbe stata una festa completa in cui si celebravano i caduti di Superga, sarebbe stato il giusto riconoscimento a quella grande squadra,  un giorno di grande esaltazione, anche se di dolore in ricordo dei morti e delle famiglie coinvolte,  e avrebbe dovuto farlo, perché c’era la possibilità,  ma, Ronaldo non poteva stare a casa? Cosa è venuto a fare? Parlo da egoista ma è stato giusto così: il Torino avrebbe avuto vantaggio sugli altri partecipanti per entrare in Europa.
Restando al Derby, la Juventus per il Torino è sempre una nemica, o semplicemente rivale?
Io dico che sono rivali ma non si deve superare mai il limite dell’offesa, e mi riferisco a certi striscioni vergognosi che dovrebbero far arrossire chi li ha scritti, che siano essi in offesa dei caduti di Superga, ai morti dell’Heysel o Scirea.
E’ stata un’ emozione il bel gesto dello striscione esposto dai tifosi della Juventus in onore degli Invincibili, mi ha profondamente emozionato: io sto con questo tipo di tifosi. Gli insulti ai morti devono finire.
Non vado più allo stadio, perché non sopporto più la violenza. Le autorità devono risolvere questo problema applicando le pene previste dalle leggi, come succede in Inghilterra. Non sarebbe più bello vedere una partita dove le squadre entrano in campo con i bambini, vedere alla fine i giocatori abbracciarsi… ?!
La gente vuole vedere lo sport, non la violenza.
Restando in tema derby.
Urbano Cairo giudicò positivamente l’arrivo di Cristiano Ronaldo in Italia, ritenendolo un bene per il nostro calcio, condividi l’opinione del Presidente?
Per me il calcio è rovinato da ingaggi spropositati. Soltanto poche squadre hanno dietro importanti investitori. Il Campionato si riduce a 3-4 squadre e non da più soddisfazione, almeno per me. Le società medie e piccole sanno in partenza che dovranno soffrire e gli stessi Presidenti devono fare salti mortali per essere competitivi, e far quadrare i bilanci. C’è un divario notevole tra le squadre grandi e piccole, medie.
Foto: Insidefoto
La Juventus con Ronaldo ha fatto un investimento economico ma c’è la grande delusione per non aver partecipato fino in fondo alla Champions League. E’ inutile girarci intorno ma la Juve non può essere contenta, poteva ottenere lo stesso anche senza Ronaldo. L’acquisto del fuoriclasse è stato per migliorare i piazzamenti rispetto la stagione precedente. Vincere il campionato non è stato sufficiente, la Juventus ha vinto meritatamente ma non può sperticarsi in festeggiamenti e non può essere considerata grande sul serio se non vince in Europa e il prossimo anno, sarà la stessa storia.
Proprio in riferimento all’ eliminazione della Juventus dalla Champions League: pensi che la squadra di Massimiliano Allegri, massima espressione  del calcio in Italia,  rappresenti una modalità di gioco non competitivo quindi superato? 
Il calcio non è superato perché per giocare in un certa maniera bisogna avere dei giocatori adatti.  Anche chi ha giocato un calcio diverso dalla Juventus ha perso quindi, per me, non contano gli allenatori ma i calciatori. L’allenatore influisce del 20%: non contano gli schemi, o chi tiene la palla per mezz’ora.
Chi vince?  Chi ha i giocatori più forti.
L’Ajax ha trovato una Juventus sotto tono e mi permetto di criticare, senza offesa, le scelte di Massimiliano Allegri, che è pure un mio amico.
In Olanda giocano liberi: se vincono o perdono è uguale.
Vincono sempre i Presidenti forti sempre presenti e i giocatori: l’allenatore è ininfluente.
Secondo te, il Torino  attualmente, sarebbe pronto ad affrontare un torneo europeo o è necessario da parte della Società un adeguamento della rosa? 
Il Torino se si qualificherà per una coppa, per me sarà l’Europa  League non la Champions a causa dei due punti persi contro la Juventus.
Per l’Europa League la squadra c’è, è unita e compatta. Certo, sarà necessario rinforzare  l’organico ma sempre sotto suggerimento di Mazzarri: gli allenatori vanno sempre ascoltati, quando si devono fare acquisti e cessioni.
Come tutte le grandi squadre ci sono spesso pareri discordanti sui risultati conseguiti, c’è chi è contento, c’è chi no. Cosa rispondi a chi critica il Torino che si impegna a giocare ai massimi livelli? 
Succede in tutte le società, le contestazioni fanno parte del gioco, non è certo piacevole ma i tifosi hanno il diritto di sognare.
Il Torino più di così non poteva fare. Certo poteva agganciare la Champions ma direi che i tifosi devono essere contenti per quanto fatto.
Purtroppo, per far crescere la squadra, bisogna investire somme ingenti che il Presidente Cairo non sborserà. Anche per un solo un giocatore importante sarebbe un esborso che la Società non si può permettere: manca il potenziale economico.
Non è il Torino, di Pulici, Graziani, Fossati … anche Aldo Agroppi se lo vuoi mettere; una squadra fortissima che avrebbe dato noia alla Juventus.
Cairo farà sicuramente miglioramenti ma non può mettere a rischio il pagamento degli stipendi. Io sono con Cairo che ha il merito di mantiene la società sana in Serie A.
Che regalo faresti alla tua squadra del cuore? 
Un attaccante -che sono merce rara- . Se vogliamo divertirci, direi Icardi con sua moglie…  Magari la Wanda la lasciamo a Milano… Allora prenderei Piatek, a lui ci si può arrivare!
A parte l’attaccante polacco, c’è un giocatore che vorresti vedere con la maglia del Torino?
Un grande calciatore che ho conosciuto benissimo da vicino è Aldo Agroppi!
Ti è piaciuta?
Se potessi offrire qualcosa del tuo calcio di ieri al Torino di oggi, cosa sarebbe? 
La pulizia dei calciatori in campo. Senza orecchini, senza tatuaggi, senza capelli lunghissimi. Per me non sono segni di libertà: non vedo libertà in queste espressioni se non una pratica violenta sul corpo e non credo che questi ragazzi possano essere un esempio positivo. Inoltre, questa moda di tingersi i capelli di tutti i colori, inserirsi piercing in ogni dove e ricoprirsi di tatuaggi con disegni stranissimi, per me, squalifica chi ha ruoli o importanti professionalità. Le società dovrebbero essere più severe imponendo ai loro giocatori dei limiti su questi ornamenti.
Cinzia Fresia

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