Emmanuel Gyasi ai microfoni della Gazzetta dello Sport:
“Su quel pallone ero stanchissimo. Poi ci ho creduto e ho capito che poteva succedere qualcosa”.
Esordisce così l’italo-ghanese durante l’intervista post partita vinta 1-2 contro il Milan a San Siro.
La vittoria della squadra ligure è storica.
Quando Gyasi ha visto il suo compagno Agudelo rubare il pallone a Kalulu nel tentativo goffo di controllare la palla, ha capito che con quel poco di energia rimasta per inerzia sulle gambe, avrebbe dovuto provarci.
Kovalenko gli ha servito un assist al bacio che ha messo a tu per tu Gyasi con Maignan e la sua freddezza sotto porta, nonostante la stanchezza, lo ha reso protagonista di un’ottima azione corale.
Ho segnato il gol più importante della mia carriera insieme a quello della promozione in Serie A nella finale dei playoff contro il Frosinone. E’ stato il coronamento di un sogno.
La parola sacrificio la trovate a caratteri cubitali nel vocabolario di Gyasi. In un suo post su Instagram scrive: “L’umiltà è la base di ogni vera grandezza. Avanti cosi’, c’è ancora molto da conquistare!”
Partito dalle giovanili del Torino nel 2011, ha fatto una variegata gavetta tra Serie C e B fino ad accasarsi nello Spezia nel 2018 e far della squadra ligure le fondamenta su cui puntare sempre più in alto.
Grazie alle sue prestazioni con gli Aquilotti, è arrivata la sua prima convocazione dal Ghana a marzo del 2021.
Non nasconde però ai microfoni la sua delusione per la mancata convocazione alla Coppa d’Africa che si sta disputando adesso in Camerun ma non demorde sui Mondiali in programma sempre quest’anno.
“Mi aspettavo la convocazione in Coppa d’Africa col Ghana? Questo torneo è il sogno di tutti gli africani, quindi mi è dispiaciuto non andare. Però a novembre c’è il Mondiale e chissà…”
I numeri per continuare a fare bene ci sono tutti e i rumors su un possibile interessamento del Sassuolo per sostituirlo a Boga non possono che lusingarlo e spronarlo.
Raffaella De Macina
Fonte immagine: Profilo ufficiale Twitter Spezia Calcio
