Emergenza Coronavirus, gare a porte chiuse: e i rimborsi?

Come si comportano le squadre di Serie A verso il pubblico che resta fuori dallo stadio chiuso per emergenza? Il Codacons interviene

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Il Coronavirus non ha fermato la Serie A in Italia ma ha costretto molti stadi a chiudere le porte ai tifosi.

Primi tra tutti quelli di Juve e Inter che saranno costretti ad assistere al big match in TV.

Stadium vuoto
fonte immagine Twitter

Cosa accadrà a chi ha comprato i biglietti o a chi è abbonato?

Vediamo i vari casi:

L’Atalanta ad esempio sottolinea che chi acquista un abbonamento o un biglietto  “prende atto ed accetta che l’obbligo di giocare partite a porte chiuse, e/o eventuali chiusure di settori (e/o parte di essi), e/o l’eventuale squalifica del campo e la disputa di partite in campo neutro, disposti per Legge, regolamenti o provvedimento di autorità pubbliche o sportive, non genereranno diritto al rimborso e le spese di trasferta saranno a carico del Titolare”.

Per la Juventus, “l’eventuale annullamento e rinvio di una gara, con conseguente modifica di data, orario ed eventualmente luogo di disputa delle gare devono considerarsi modalità che rientrano nella normale prassi organizzativa degli eventi sportivi e in ogni caso sono da intendersi come situazioni possibili ed eventuali per le quali l’Abbonato accetta il rischio che si verifichino”. Variazioni che “non danno diritto al rimborso parziale dell’abbonamento, né all’indennizzo per eventuali pregiudizi o al risarcimento dei danni diretti e indiretti che dovessero derivare dalle variazioni stesse”.

Regolamenti simili sono previsti anche da Brescia, Genoa, Lecce, Sampdoria, Spal e Udinese.

Il Milan, invece, pur essendo tra le squadre sotto indagine Antitrust, vede una situazione particolare. Il club rossonero considera il rimborso solo nel caso in cui “la variazione di data superi i 7 giorni, eventualità per cui è prevista unicamente la possibilità di rimborso del titolo di accesso, con esplicita esclusione di ogni spesa accessoria sostenuta da parte del Titolare in conseguenza della suddetta variazione”, senza tuttavia fare riferimento agli abbonati né all’eventualità di gare a porte chiuse.
Nel caso di Milan-Genoa, tuttavia, il club rossonero sta già predisponendo il rimborso.

Diversi sono i casi per i restanti otto club.

C’è infatti chi, come Bologna, Parma, Torino e Fiorentina, prevede il rimborso sia dei biglietti che degli abbonamenti pro quota.

La Lazio prevede che, in caso di chiusura di uno o più settori, venga messo a disposizione “un tagliando sostitutivo per altro settore” ma è “in ogni caso escluso il diritto al risarcimento dei danni, salvo il caso di inadempimento colpevole della S.S Lazio”.

Il Napoli prevede “il diritto dell’utente di usufruire del biglietto di accesso già acquistato per assistere alla gara come originariamente programmata ovvero, in alternativa, il suo diritto al solo rimborso del biglietto”, mentre il Sassuolo e l’Hellas Verona prevedono il rimborso, seppur indicando solo i titolari del biglietto e non gli abbonati.

Sul tema è intervenuto il Codacons. Il presidente Carlo Rienzi, infatti precisa che “le cause di forza maggiore che portano a disputare le partite a porte chiuse legittimano il diritto dei tifosi ad ottenere il rimborso integrale dei biglietti per lo stadio e di parte degli abbonamenti acquistati, non potendo più usufruire dei servizi acquistati. Le società di calcio sono obbligate per legge a restituire agli utenti quanto pagato per incontri cui i tifosi non potranno assistere a causa della chiusura degli stadi. Proprio sul tema delle clausole che limitano tale diritto al rimborso l’Antitrust, a seguito di esposto Codacons, ha aperto una indagine nei confronti delle società di calcio, volta ad accertare pratiche commerciali scorrette“.

Lo stesso Codacons ha pubblicato alla pagina https://codacons.it/coronavirus-eventi/ il modulo attraverso il quale i cittadini possono chiedere il rimborso di biglietti, aerei, hotel, e altre spese legate agli eventi sportivi annullati o disputati a porte chiuse.

 

Giorgia Macchia