Ripercorriamo la doppia vita di Edu Vargas nelle rubrica “Meteore e stelle nascenti”
Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso – Ludwig Wittgenstein
Così come Icaro avvicinandosi troppo al sole, pagò a caro prezzo l’insolenza di sfidare gli dei precipitando rovinosamente al suolo, allo stesso modo tantissimi giovani talenti nel mondo del calcio, passano velocemente dalla popolarità e dall’essere celebrati a nuovi dei dell’Olimpo per poi cadere inesorabilmente nell’oblio. Il talento da solo non basta ma necessita di altre qualità come la costanza, l’umiltà, l’impegno, il sacrificio, la volontà di apprendere, la capacità di leadership e anche una buona dose di fortuna. Solo in questo caso può esprimersi a pieno generando campioni i cui nomi rimangono scolpiti nella storia.
Dottor Jekill in patria, Mister Hyde in Europa – Quanto è importante nella vita trovarsi al momento giusto nel posto giusto? Essenziale direi e nello sport come in ogni competizione agonistica vale ancor di più questa regola. Edue Jesús Vargas Rojas, noto semplicemente come Eduardo Vargas, ex meteora del calcio italiano, ne sa qualcosa. L’attaccante cileno classe 1989, nella sua breve esperienza al Napoli non ha lasciato traccia, così come nel resto d’Europa, mentre in America sia con le squadre di Club che con la Nazionale ha fatto sempre vedere numeri da fenomeno. L’ex dirigente sportivo del club partenopeo, Riccardo Bigon, in tempi recenti aveva commentato:” E’ un ragazzo che ha avuto un’esperienza non semplice nel nostro calcio. Molto probabilmente è arrivato in Italia in un momento particolare della sua giovane carriera, forse era il momento sbagliato.” Dall’altra parte, Turboman si trasforma quando scende in campo con la Roja: in 81 presenze ha messo a segno 35 gol, a solo uno dalla leggenda Marcelo Salas, e a quattro dal primatista di reti Alexis Sanchez (39). A volte Dottor Jekyll a volte Mister Hyde, ma una cosa è certa: quando torna a casa Vargas è un altro giocatore.
Ripercorriamo assieme la doppia vita del protagonista della nostra rubrica “Meteore e stelle nascenti”.
Fenomeno in Cile – Seconda punta, esterno offensivo rapido e amante del dribbling, Vargas incomincia a mostrare le sue doti migliori nelle giovanili dell’Universidad Catolica per poi passare nel 2006, dopo una breve esperienza al Palestino, al Cobreloa, squadra della massima serie del calcio cileno. La grande opportunità arriva il 6 gennaio 2010 quando l’Universidad de Chile decide di investire nel giovane talento nato a Santiago versando 700000 dollari per il 40% del cartellino, senza considerare che dopo nemmeno quindici giorni riceve la sua prima chiamata con la maglia della Nazionale maggiore, da cui non si separerà più (non è mai rimasto fuori dalle convocazioni della sua Nazionale). Edu si impone come uno dei migliori prospetti del calcio internazionale: sotto la guida di Jorge Sampaoli, suo futuro allenatore anche con la nazionale cilena, Edu trascina la sua squadra alla vittoria del campionato di Apertura 2011, del Clausura 2011 e della Copa Sudamericana 2011. Nello stesso anno viene nominato miglior giocatore del campionato cileno e miglior giocatore e capocannoniere della Copa Sudamericana. L’Universidad de Chile, è consapevole di avere in mano un piccolo gioiello e rileva per intero il cartellino. A fine anno Edu è sulla bocca di tutti, i top club fanno a gara per accaparrarselo ma il Napoli arriva prima di tutti.
Giramondo senza fortuna – La corsa al talento cileno viene vinta dal Napoli, che nel gennaio 2012 lo porta all’ombra del Vesuvio per ben 15 milioni di dollari. In Italia Vargas non riesce a dimostrare le sue qualità, e chiude la stagione senza segnare neanche un gol. Nell’annata successiva l’attaccante classe 1989 realizza una tripletta in Europa League contro gli svedesi dell’AIK, ma si tratterà di un fuoco di paglia: a gennaio 2013 Vargas viene mandato in prestito in Brasile, per indossare la maglia del Gremio.
In teoria dovrebbe sentirsi quasi a casa in Sudamerica, ma nemmeno qui le cose vanno bene, e così la nuova tappa professionale di Edu diventa la Spagna, con destinazione Valencia: nuovo Paese, stessi problemi. A fine stagione gli spagnoli non lo riscattano, e il Napoli gira il giocatore in Inghilterra, al Queens Park Rangers, dove non riesce ad evitare la retrocessione dei suoi, andando a segno solo in tre circostanze. Non riscattato nemmeno dagli inglesi, al termine del campionato il Napoli lo cede, questa volta a titolo definitivo, ai tedeschi dell’Hoffenheim. Nella sua prima stagione In Germania ottiene poche presenze, tanta panchina e 2 gol in Bundesliga.
Riscatto da tigre – L’ultima tappa del suo triste girovagare è il Tigres UANL, club della massima serie del campionato messicano, a cui passa definitivamente il 30 gennaio 2017. Non è ancora ben chiaro se per vicinanza alla sua terra natia o per un campionato che esalta meglio quelle che sono le sue caratteristiche, ma Turboman nella terra dei Maya è tornato alla ribalta. A suon di gol e buone prestazioni ha trascinato i Los Tigres alla conquista del titolo di apertura vinto a dicembre, rendendosi peraltro protagonista con la rete del momentaneo pareggio nella finale di ritorno fra i gialloblu e il Monterrey. Lunedì scorso il club che ruggisce ha passato i quarti di finale del torneo de Clausura contro i Santos Laguna, lanciandosi in semifinale nella corsa al titolo. L’auspicio è che Edu possa confermare i progressi, tornando grande, se non nel vecchio continente, almeno lì vicino a casa, dove tutto gli viene più facile.
Mariachiara Rossi