Un’interpretazione intensa, senza caricature né sbavature è quella offerta da Edoardo Purgatori, attore già conosciuto al grande pubblico grazie ad alcune fiction tra cui Un medico in famiglia.
Attraverso l’iniziale metafora dello spogliatoio Fuorigioco mette in scena l’ultimo tabù esistente nel mondo del calcio: l’omosessualità. Una tematica necessaria per il periodo storico sociale in cui viviamo. Cristian è l’atleta macho osannato dalla folla e seguito da fan/seguaci/follower attraverso quello schermo che tutto può e tutto annulla. L’eroe inseguito da fotografi e giornalisti di rotocalchi pronti a paparazzare le gesta più segrete.
Un’anima inghiottita dal buco catodico dei media che tutto innalzano e tutto schiacciano al servizio di un’irrealtà chiamata immagine.
Interpretare Cristian non era affatto facile, si sarebbe potuto cadere nei soliti cliché nell’affrontare un tema delicato quanto necessario, oggi…
Hai detto bene, con Fuorigioco affrontiamo uno dei più grandi tabù nel calcio, a oggi non esistono infatti giocatori in attività dichiaratamente omosessuali. L’ambiente dello spogliatoio, del mondo del pallone, non è altro che la cornice della tematica principale, su cui si basa l’intero testo di John Donnelly: il concetto di identità e la sua accettazione o negazione, cosa sei disposto a pagare e a quale prezzo. Cristian e Ade rappresentano due facce della stessa medaglia. Il primo diventerà un giocatore famoso in tutto il mondo, arrivando a negare la sua vera identità, il secondo non ce la farà però sarà risoluto e vivrà tranquillamente la sua storia d’amore alla luce del sole con il suo compagno.
Fuorigioco pone l’accento su un’altra questione importante nell’era 3.0: l’immagine e che vale oggi più della sostanza…
Cristian pur di mantenere il suo ruolo, la sua immagine di macho, è disposto a sacrificare tutto: amici, famiglia, la sua stessa anima. Come dico sempre Fuorigioco è la discesa agli inferi di un’anima.
Cristian è un personaggio dalle mille sfumature e sfaccettature, interpretarlo ha richiesto un’assoluta abnegazione… come hai affrontato questo ruolo…
Premetto che anche se mi piaceva giocare io a calcio ero una pippa… sono andato a parlare con amici , ho assorbito il più possibile l’ottimo lavoro nel descrivere il dietro le quinte, come ci si prepara nello spogliatoio prima di scendere in quella che Cristian definisce arena. Io e Miguel (l’attore che interpreta Ade, noto al grande pubblico per la fiction Nero a metà con Claudio Amendola, ndr) abbiamo cercato di rendere verosimili i personaggi, senza renderli delle macchiette come spesso avviene al cinema. Un lavoro sottile, introspettivo, ci siamo anche depilati, un’esperienza allucinante! Davvero mi chiedo voi donne come fate!
Abbiamo definito l’omosessualità l’ultimo tabù nel calcio, atavico… che risiede nelle sue stesse origini…
Negli anni ’90 si è suicidato l’unico calciatore dichiaratamente gay, l’ambiente è maschilista, e il culto del macho viene portato al suo estremo. Il calciatore si muove in un ambiente potente, circondato da tantissime donne, un uomo pieno di soldi ammirato e invidiato da tutti. Lippi stesso ha dichiarato di non aver mai conosciuto un omosessuale e che è molto improbabile per le statistiche.
Sei anche tu un personaggio pubblico, ti chiedo cosa pensi dell’uso smodato dei social, dove la vita privata dei calciatori e comunque dei cosiddetti vip è alla mercé di tutti…
I social network oggi sono un’arma a doppio taglio. Ti permettono di farti conoscere e sono diventati ormai un mezzo ancora più potente della televisione stessa. Tutti possono entrare nella vita privata di un personaggio, e la parte più voyeristica trova libero sfogo. Tuttavia c’è il rovescio della medaglia Prendiamo il caso Nainggolan quando l’anno scorso pubblicò un video dove ubriaco bestemmiava. I personaggi diventano degli esempi da seguire per i più piccoli, per i giovani, perciò vanno usati con coscienza e cura. Sicuramente sono un ottimo mezzo per condividere e diffondere dei messaggi, o per stare a contatto con i propri amici o fan. Anche io ho degli idoli che seguo su Instagram.
Sappiamo che Fuorigioco fa parte di un progetto che hai molto a cuore…
Esatto, fa parte di un progetto con Amnesty International, portiamo nelle scuole tematiche come diritti umani, omofobia. Se solo pensiamo che ci sono ragazzini che si sono buttati dalle finestre perché vittime di bullismo. Andiamo a sensibilizzare riguardo a queste tematiche. A 10 anni dalla carta dei diritti umani ho voluto prendere parte anche alla fiaccolata per Giulio Regeni.
Sei un grande tifoso giallorosso, quale campione ti piacerebbe portare in scena?
Beh, non posso non citare Totti! Mi andrebbe bene qualunque cosa su di lui!
Giusy Genovese