Lo si avvertiva, era nell’aria, quella vittoria doveva arrivare in qualche modo. Doveva. Ed è arrivata. Per il Frosinone Calcio è giunta l’ora di salutare e riscattare un inizio poco edificante, a volte anche sfortunato.
Qualcosa si era visto contro Genoa, contro l’Empoli, contro il Torino: la voglia di spezzare un trend nero, di dimostrare che il Leone era solo ferito ma ancora capace di ruggire.
Il Frosinone ha ruggito, si è infuriato, e si è preso una bella soddisfazione per dirla alla Tarantino maniera.
A Ferrara è tornata la famosa tigna ciociara e quell’orgoglio che
seppur sopito da tante disavventure
non aveva mai abbandonato il cuore di chi ci credeva
Alla Spal è stata inferta una dura punizione, uno 0-3 che dopo l’impresa dell’Olimpico, era quasi fuori discussione nelle menti estensi.
Il reparto offensivo, tanto criticato, ha subito una sferzata non da poco, non a caso da quando capitan Ciofani è tornato sul campo. Sebbene il bomber avezzanese non sia certo al pieno della forma, la sua presenza carismatica si fa sentire, accompagnata da qualità tecniche indubbie.
Finalmente anche Campbell viene fuori come si confà ad un atleta della sua caratura internazionale e Ciano si conferma una certezza: il trequartista di Marcianise, dal mancino delizioso, ha regalato un’altra gioia ai suoi tifosi.
Alla festa canarina hanno partecipato anche il coriaceo Chibsah, uno che regge bene il ritmo e, non a caso, fino ad ora è stato sempre uno tra i migliori del Frosinone targato serie A.
La ciliegina sulla torta, però, l’ha messa un giovanissimo Pinamonti, classe ’99 e scuola Inter, si è fregiato della terza rete, la sua personale perla per come è arrivata. Chiamato in causa dal mister a 2′ dal termine del tempo regolamentare, il giovane attaccante, appena entrato sul rettangolo verde si è ritrovato la sfera servita da Cassata e con una girata di prima intenzione ha trafitto Gomis. Un urlo e via la maglia – incurante dell’ammonizione -, la corsa sotto i suoi, l’abbraccio virtuale dei tifosi frusinati ad incorniciare la sua prima marcatura in serie A.
Il Frosinone, risolto quello che sembrava il suo dramma, può togliersi anche un altro sassolino dalla scarpa. Il rientro di Ariaudo, al centro del pacchetto arretrato, pare aver risolto anche i problemi difensivi e irrobustito il terzetto con la sua sicurezza.
Questa vittoria, però, non vale soltanto tre punti e non matura esclusivamente una scossa alla classifica – di cui se ne sentiva l’estremo bisogno, per carità -, non si traduce soltanto nell’accorcio del ritardo sulla zona salvezza, ma è l’inizio di un campionato ‘bis’.
Dalle consapevolezze guadagnate sul ‘Paolo Mazza’
riparte la stagione ciociara e la corsa all’obiettivo
Adesso i giallazzurri sanno quantomeno di potersela giocare con le altre ‘piccole’, senza mai abbassare la guardia.
Quanta fame inespressa può adesso saziare questo Frosinone rigenerato dalla cura più semplice che il calcio conosca, ossia la vittoria?
Quanto desiderio hanno gli uomini del presidente Stirpe di mettere a tacere tutti – tanti – quelli che li davano per retrocessi già a gennaio?
Quanta voglia di ‘vendetta’ c’è stata nella partita di Ferrara e quanta ancora avranno in corpo, Sportiello e compagni?
Il revenge movie giallazzurro è appena iniziato e Longo alla regia spera di far ‘soccombere’ ancora tanti ‘nemici’.
Cristina Lucarelli