E’ davvero servito il 25 novembre?

A seguito di Empoli-Fiorentina una giornalista è stata infastidita in diretta, che cosa ci insegna davvero il 25 novembre?

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Fonte immagine. profilo Twiter ufficiale WeWorld Onlus

È sabato e nel tardo pomeriggio sei davanti allo stadio a fare il tuo lavoro.

Sei in collegamento con lo studio del canale per cui lavori, sei una giornalista, come tanti altri ma il servizio prende un piega inaspettata…

Mentre parli con il tuo collega in studio un tifoso mentre passa ti da una pacca sul sedere.

E tu resti lì, inorridita e spaesata e invece di parole di conforto e una forte presa di posizione senti un:

“Non te la prendere”.

“Sono esperienze che fanno crescere”.

 

 

 

 

 

Fa male come un pugno nello stomaco.

È successo il 27 novembre, a seguito di Empoli-Fiorentina, alla giornalista Greta Beccaglia.

La sua colpa qual era?

Perché ammettiamolo è sempre colpa di noi donne, a volte siamo vestite provocanti, altre volte ce la cerchiamo, o siamo ubriache o non stiamo abbastanza attente… eppure Greta stava semplicemente facendo il suo lavoro, non abbiamo più questa libertà? Anzi questo diritto?

Fa ancora più male pensare che il 25 novembre  i social si riempiono di rosso e di belle frasi “No alla violenza sulle donne”  ma poi finisce tutto lì, solo per qualche like.

Mentre i calciatori entrano in campo con un segno rosso sul viso, i loro tifosi ritengono giusto infastidire le donne al di fuori dello stadio…

Lo sappiamo, è difficile essere donna e aver a che fare con il mondo del calcio eppure siamo persone, con una passione, anche noi…

Le donne vanno rispettate SEMPRE, non solo il 25 novembre, sarebbe bello passare ai fatti dopo le parole.

Non siamo giocattoli o oggetti: siamo persone, vi sembra normale dover spiegare queste cose ancora oggi?

Oltre al gesto e a qualche altro tifoso che ha fatto qualche commento di troppo fanno male anche le parole del conduttore della trasmissione:

“Non te la prendere”.

“Sono esperienze, servono per crescere”.

 

No, non sono esperienze e noi ce la prendiamo!!!

È una molestia, sapete che significa?

Pungente sensazione di disagio, tale da alterare le normali caratteristiche di uno stato, di un’azione o di un comportamento, provocata da fattori o agenti interni o esterni, oggettivamente ostili o sentiti come tali.

Una sensazione di disagio che ci fa stare male dopo, ci sentiamo colpevoli e sporche anche senza colpe.

Le colpe sono di coloro che vedono ancora le donne come un oggetto, come bei soprammobili.

Quindi non sono esperienze, sono episodi da condannare.

Signor presentatore ha sbagliato di grosso anche lei non schierandosi subito dalla parte della sua collega: ma anzi, trovando il modo di giustificare un gesto che non è giustificabile o ammissibile.

Allora le belle parole non bastano più servono i cambiamenti perché se un uomo si sente libero di toccare una donna mentre lavora davanti alle telecamere allora qualcosa non funziona.

Sono arrivati fin da subito tanti messaggi di solidarietà per la giornalista e in tante e in tanti hanno condannato il gesto.

Attualmente la polizia sta indagando sull’avvenimento e cercando il colpevole.

Anche la Redazione di Gol Di Tacco A Spillo esprime la sua solidarietà nei confronti di Greta: siamo con te!!!

Dovete educare i vostri figli e non proteggere le vostre figlie.

È sempre il 25 novembre.

 

Michela Asti