È Chris Smalling il Man of the year giallorosso

La Roma perde una pedina molto importante: Smalling, pilastro della difesa e per questo Uomo dell'Anno

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Il campionato è finito e con la testa all’Europa League la Roma può tirare le somme.

E’ stato un campionato particolare per i giallorossi. Oltre alla lunga pausa dovuta al lockdown hanno affrontato anche i problemi con la proprietà, i numerosi infortuni e la discontinuità dimostrata in campo più volte.

Ma almeno in difesa erano ben coperti grazie a Chris Smalling.

 SICUREZZA DELLA DIFESA      

                                                                                                                       

Nelle prime partite di campionato la Roma giocava senza di lui, senza certezze in balia degli avversari.

Il gioco difensivo di Fonseca ha messo in forte risalto le sue qualità, soprattutto gli anticipi che spesso riesce a indovinare.  

Per esempio nella partita contro il Napoli del 2/11/2019 è una miracolosa scivolata di Smalling a salvare la Roma da un gol certo. 

A fare la differenza anche l’ottima intesa che si è creata tra l’inglese e il giovane difensore centrale Gianluca Mancini. Entrambi veloci e fisici oltre che efficaci anche nei recuperi palla.

Nella partita contro il Basaksehir di Europa League è stato scelto come capitano all’uscita di Dzeko. Senza grandi proclami,  ma ben presente nel campo e nello spogliatoio. Sembrava quindi dover finire con un lieto fine l’avventura tra Smalling e la Roma.

La società invece  ha dichiarato di non aver trovato un accordo con lo United per allungare il prestito, Chris è quindi tornato in Inghilterra dove, secondo alcune indiscrezioni, proverà comunque a convincere la squadra inglese di fare ritorno a Roma.

Con 37 presenze e 3 gol finisce l’anno di Smalling alla Roma, con un primato di cui andare fiero: è il primo giocatore inglese a segnare in maglia giallorossa.

Chris Smalling è arrivato e si è preso la Roma con naturalezza e senza clamore, quasi fosse una cosa normale per uno  abituato ai grossi palcoscenici in Inghilterra.

Senza dare nell’occhio ha fatto sì che tutto il reparto difensivo giallorosso si appoggiasse su di lui, ma dietro questo silenzio si cela una grande solidità, una capacità di stare in campo che si nota – proprio per questa essenzialità – solo quando non c’è più.

Aveva fatto lo stesso anche a Manchester, capendo tra l’altro al volo il momento in cui sarebbe stato opportuno andare altrove, per una nuova esperienza.

Sono devastato per non riuscire a finire quello che abbiamo iniziato in questa stagione. Provare l’amore che la Roma mi ha mostrato in così poco tempo è stato speciale e lo dimenticherò mai. Voglio ringraziare e augurare a tutti i giocatori e allo staff buona fortuna contro il Siviglia. Daje Roma!

È per questo motivo che a Roma si augurano che sia solo un arrivederci.

Michela Asti