Indubbiamente è difficile separare la persona dal calciatore. Sono tranquillo sia nel privato che sul terreno di gioco. Sul campo però voglio il pallone: senza quello mi perdo, devo toccarlo, ho bisogno di azione. Penso che sia una necessità. In passato ho avuto allenatori che volevano restassi fermo, ma per me è impossibile.
Questo è ciò che dice Paulo Dybala riferendosi al passato e di come si sentisse inadeguato assumendo ruoli diversi da quello attuale: è sotto gli occhi di tutti, tifosi e non, come Paulo con l’arrivo di Maurizio Sarri sembri rinato e giochi con un’altra verve.
Eppure alcuni pareri non sono condivisi, ci sono opinioni divergenti al punto tale da negare l’evidente entusiasmo, ma non possiamo non notare un mix di energia e forza al servizio di tutta la squadra.
L’anno scorso era costantemente in confusione, agli occhi degli altri svogliato, in apparenza contro l’allenatore, tant’è che al termine del campionato – per niente positivo – l’attaccante era disposto a lasciare la squadra.
Ma l’arrivo di Maurizio Sarri ha fatto cambiare idea al giovane argentino il quale ha voluto dare fiducia al nuovo tecnico della Juventus.
La reciproca stima ha fatto sì che Paulo reagisse e, sentendosi accolto e ascoltato, ha recuperato un approccio al lavoro che gli si confa. Dalle sue parole si evince che prima non accadeva, si sentiva probabilmente prigioniero nei limiti tattici imposti dalla precedente strategia, limiti che lo facevano sentire inutile.
Oggi Paulo è tornato a segnare, ad essere determinante, aiutando i compagni: insomma a essere se stesso.
Sotto la direzione di Massimiliano Allegri non accadeva. Sebbene entrambi non avessero pubblicamente mai parlato male l’uno dell’altro, c’era una difficoltà relazionale che stava portando all’allontanamento del giocatore.
Nonostante si sostenga che Paulo giochi esattamente come l’ anno scorso, scopriamo invece che il raggio d’azione è decisamente più ampio, come si vede nelle immagini seguenti a confronto:
Comunque abbiamo le prove che la situazione confusionaria in cui versava la Juventus non abbia penalizzato solo Paulo, giocatore più empatico e amato dal suo pubblico: anche Pjanic ha goduto dei benefici della rivitalizzione della “cura Sarri”.
Lo stesso tecnico appena arrivato in Società, aveva espresso alcuni desideri che riguardavano entrambi i giocatori, i quali hanno ritrovato un’altra condizione.
Non e’ più il Pjanic che effettuava solo retropassaggi, che spariva dal campo o vagava inconcludente: oggi è imprescindibile per la squadra.
Oggi si parla del rinnovo della Joya. Dybala pare oggetto di interesse da alcune big come il Barcellona o il Paris Saint Germain, così almeno sostiene il direttore sportivo Fabio Paratici: un’ipotetica cessione che fa rabbrividire i tifosi e sarebbe controproducente per la Juventus in quanto rafforzerebbe una squadra rivale.
Sarebbe importante invece un investimento per il futuro blindando l’attaccante, rinnovando il contratto in scadenza nel 2022, soluzione di cui – siamo convinti – sarebbe felicissimo in primis lo stesso giocatore.
Cinzia Fresia