Paulo Dybala non è ancora tornato dalle vacanze.
È atteso a Torino: lui stesso ha pensato di rientrare prima per parlare con il suo nuovo allenatore. Perché le voci di mercato che lo riguardano sono sempre più numerose.
La Juventus ha sempre dato a intendere che l’argentino fosse incedibile, anche dopo l’ultima stagione costellata di ombre. Lo stesso Paratici ribadiva, nel febbraio scorso, che in giro non si sarebbe trovato di meglio.
“Dybala con chi è migliorabile? Messi forse, già con Neymar avrei dei dubbi. E Dybala è uno che alla fine ce l’hai sempre: gioca tutte le partite, è presente. Quando guardi la squadra, ci trovi sempre il segno di Dybala”.
Eppure a oggi, nel giro di qualche settimana, abbiamo visto Dybala proposto come merce di scambio per arrivare a Pogba, a Neymar, a Lukaku e magari pure allo svalutassimo Icardi, sebbene Paulo abbia ribadito in più di un’ occasione che non vuole saperne di Milano.
E chi più ne ha più ne metta.
Questo mentre ci si chiede a cosa possano servire alla Juve giocatori come Lukaku o lo stesso Neymar, che creerebbe un problema di posizione – e non solo, temo – con CR7.
E, ma vuoi mettere il prestigio di avere in squadra Neymar?
La Juventus dà la netta sensazione di considerare il suo numero 10 alla stregua del gregario di turno che, pur di arrivare a soddisfarsi, la Signora é pronta a utilizzare come meretrice.
Il tutto tra un tripudio di “tifosi” che sarebbero disposti a utilizzare i personali mezzi di trasporto per portarlo qui piuttosto che là. Tifosi per i quali è: sopravvalutato, viziato, senza carattere, di difficile collocazione e gestione (e potrei continuare). Una dimostrazione d’affetto notevole, direi.
Con in più una confusione di media che gonfia nuvole di fumo e chi addirittura sostiene che Dybala sia sotto esame sin dai tempi di Cardiff.
Quindi la Juventus, che aveva deciso di scaricare il suo Gioiello (diventato oggi del valore di un pezzo di vetro) sin dalla disfatta in Galles, ha poi pensato bene di consegnargli la casacca numero 10, il giorno 10 agosto, con tanto di video di presentazione, palate di entusiasmo, ricchi premi e cotillon.
Che società piena di buon senso.
Una società che permette una seconda possibilità a Douglas Costa (che pure ne ha combinate come Carlo in Francia) ma non a Paulo Dybala che, malgrado un rapporto con Allegri non idilliaco – per usare un eufemismo – ha preferito sempre tacere per il bene dello spogliatoio.
Anche perché oggi come oggi il buon Douglas non genera nessuna plusvalenza.
Forse era meglio fare qualche sceneggiata.
Intanto, siccome Dybala é un “discreto” uomo immagine (per Adidas e per i suoi milioni di followers), la Juventus si é preoccupata bene di inserirlo in ogni campagna pubblicitaria.
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Publiée par Juventus sur Mercredi 24 juillet 2019
Paulo Dybala malgrado tutto vuole rientrare, per parlare con mister e dirigenza. Perché lui, fondamentalmente, vuole restare. Per riscattarsi, per sé stesso, per quegli stessi tifosi che lo hanno scaricato. Perché sa quanto può ancora dare.
Rinunciando anche a proposte come quella del Tottenham, in cui sarebbe veramente lui la stella del progetto.
In tutta onestà, mi chiedo: ma in fin dei conti, Paulo, chi te lo fa fare?
Daniela Russo