Dopo quattro anni, il Parma torna in Serie A e lo fa con il botto.
Vince a “San Siro” con l’Inter, al “Marassi” con il Genoa e all’ “Olimpico Grande Torino” con il Toro di Mazzarri. Riesce a trionfare anche al “Tardini” negli scontri diretti con Empoli, Cagliari e nel derby con il Sassuolo di De Zerbi.
Ora i ragazzi di Roberto D’Aversa sono sesti con 20 punti e in zona Europa League.
Ma, in questi quattro anni il Parma è stato molto, anzi troppo, lontano dalla massima serie, causa un fallimento che ha portato i crociati in Serie D.
“Come noi nessuno mAi” recitava la maglia indossata dai giocatori nei festeggiamenti dopo Spezia-Parma ed è proprio così. Nessuno è mai riuscito a ottenere tre promozioni consecutive.
Ripartire dai Dilettanti sembrava un incubo e, invece, ha fatto riscoprire non solo il calcio genuino, buono e di “provincia” ma ha creato un rapporto speciale tra tifoseria, società e squadra.
Era il 17 Aprile 2016 e il Parma di Gigi Apolloni conquista la sua prima promozione contro il Delta Rovigo per 2-0. Matteo Guazzo e “Ciccio” Corapi sono i protagonisti del match.
La Serie C, o Lega Pro, inizia non nel migliore dei modi e, a inizio Dicembre, avviene una rivoluzione societaria e tecnica. Dopo vent’anni si rigioca lo storico derby con la Reggiana e si vincono entrambi.
Nonostante le mille difficoltà – inclusa la vicenda del scommesse su Parma-Ancona-, il Parma va ai play off, arriva in finale e vince contro l’Alessandria.
Anche l’anno della B non è dei più facili. La squadra viene criticata molto per il “non gioco” e per i risultati altalenanti, ma quello che succede nell’ultima giornata a La Spezia è qualcosa di indescrivibile. Sembra ancora di sentire il boato della Curva che ha annunciato alla squadra la fine di Frosinone-Foggia, partita terminata in parità e che ha permesso al Parma la sua terza promozione, scatenando la festa in campo dei crociati.
Dopo questa lunga assenza, il Parma è tornato. E, nonostante D’Aversa fosse molto criticato per il suo “non gioco”, sta lavorando molto bene con i suoi ragazzi e lo dimostrano il gioco espresso e i 20 punti collezionati in 13 giornate. Questo sesto posto però non deve far dimenticare qual è l’obbiettivo prefissato dalla società, ossia la salvezza. Ora, abbia ottenuto esattamente la metà dei punti prefissati per la salvezza, ovvero 40, e siamo sulla strada giusta.
“Questo è il Parma che non hai visto mai, Magico Parma alè…” intona la Curva dai tempi della D. Ed è vero il Parma è magico. Nessuno ci vieta di sognare, ma serve anche realismo.
I risultati ottenuti stanno premiando non solo il lavoro del tecnico, ma anche le scelte fatte da Faggiano, direttore sportivo, nella sessione estiva del mercato. Sono rimasti diversi giocatori dalla B – come Iacoponi, Gagliolo, Gazzola, Scozzarella, Barillà, Siligardi, Di Gaudio o Ceravolo- , ma sono stati fatti innesti importanti, penso a Bruno Alves, Leo Stulac, il giovane Bastoni, Gervinho e Inglese.
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, il Parma Calcio è stato premiato al Teatro Regio in occasione della 42esima edizione di “Sport e Civiltà”. Sono state ricordate le mille e una emozioni vissute dal Parma e dai suoi tifosi con il Vicepresidente Malmesi, l’amministratore delegato Luca Carra e Alessandro Lucarelli, ex Capitano crociato e attuale club manager.
Aurora Levati