Dopo 26 anni il Napoli è Campione d’inverno: battuto il Frosinone per 5-1

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Dopo 26 anni, il Napoli si laurea Campione d’Inverno. Uno sfizio, più che un titolo, che sta facendo gioire una città intera. Dopo i passi falsi di Fiorentina e Inter, la squadra di Sarri cercava i tre punti per volare in vetta alla classifica e, nonostante gli occhi fossero tutti puntati sul Matusa, il Napoli ha saputo gestire con tutta calma e tranquillità il match contro il Frosinone, portandosi a casa un 5-1 ricco di giocate e gol spettacolari.

Una partita senza storia, dominata dagli azzurri in lungo e in largo per tutti i 90 minuti di gioco. Ad aprire le danze, ci pensa Raul Albiol, bomber inatteso che sfrutta pienamente, a pochi metri dalla porta, il corner di Jorginho. Poco dopo, al 30′, il Napoli raddoppia con Gonzalo Higuaìn che, atterrato in area da Crivello, si conquista e trasforma il rigore.

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Nel secondo tempo è ancora dominio azzurro con il Napoli che spinge sempre di più, mandando in crisi la squadra di Stellone. Al 59′ è il turno di Hamsik: lo slovacco taglia metà campo in diagonale e con un sinistro a fil di palo regala il tris ai partenopei. Nemmeno il tempo di esultare che è subito 0-4 e a regalare il poker è sempre il solito Higuaìn. L’argentino salta tutta la difesa avversaria, portiere compreso, e si regala il diciottesimo gol in stagione, oltre che un golazo da vero fuoriclasse. A chiudere la danza dei gol azzurri è però Manolo Gabbiadini, entrato al posto di Higuaìn. La sua è una vera perla: da fermo l’ex blucerchiato pennella con un sinistro a giro dal limite dell’area il gol che vale il pokerissimo napoletano. Nel finale c’è spazio anche per la rete del Frosinone con Sanmarco che con una bella girata in area regala il gol della bandiera.

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Il Napoli si impone così al Matusa di Frosinone regalando il primo posto solitario dopo il girone di andata. Non succedeva dalla stagione ’89/’90, e in quella stagione gli azzurri vinsero il loro secondo e ultimo scudetto della storia. Ma guai a dirlo a Napoli, la scaramanzia e la prudenza non sono mai troppe, come insegna Maurizio Sarri che oggi più che festeggiare il primato, pensa a festeggiare il suo 57esimo compleanno.

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Martina Giuliano