Diamanti è ufficialmente il 23 Atalantino

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Gennaio, mese di buoni propositi ma anche di oneri, è uno dei mesi più caldi per il calcio; transizioni, bilanci, cambi di rotta, cambi di manovre, percorsi da continuare e altri da cominciare, percorsi da concludere e altri da riprendere. Insomma, gennaio, nel mondo del calcio è un vero mese caldo e movimentato a dispetto delle temperature.
D’altronde il ribollir dei pentoloni scalda a dovere gli ambienti, anche i più algidi: ecco quanto accade a Bergamo che, nonostante il termometro non tocchi numeri sopra i 5°, le temperature attorno l’ambiente nerazzurro si sono scaldate parecchio e non solo in vista della partita di sabato pomeriggio contro l’Inter. Se per De AndréDai Diamanti non nasce niente”, nello spogliatoio della “Dea” non la pensano esattamente allo stesso modo; l’arrivo di Alessandro Diamanti in nerazzurro, infatti, è servito a far tornare il buon umore alla squadra e a consolare i tifosi per il brutto periodo, e magari chi lo sa che possa aiutare la squadra già sabato contro gli altri nerazzurri che, dal canto loro, non portano un buon vento dalla vicina Milano.
Diamanti, di proprietà del club cinese Guangzhou, in prestito al Watford, ha trascorso cinque mesi non troppo fertili in Premier e il trasferimento in Italia lascia sperare in grande sia per il bene dell’Atalanta che personalmente. Non è per nulla celata la volontà di vestire la maglia Azzurra e per convincere Conte ad affidargliela deve prima conquistare il popolo bergamasco ma, come egli stesso afferma, evita di perdersi in chiacchiere e più che esprimersi a parole vorrebbe poter farlo in campo, con il suo sinistro. Trequartista mancino, affiancherà Gomez e sostituirà Maxi Moralez, ceduto al Leon, squadra messicana.
Presentato oggi a Zingonia con il solito capello spettinato ha ufficializzato il suo passaggio, seppur in prestito, al club bergamasco con il quale è felice di aver raggiunto l’accordo. Presenta orgoglioso la maglia numero 23 e ha entusiasmato il pubblico e la società con le parole di grinta con le quali ha introdotto questo percorso in nerazzurro.
Egle Patané