Di sole e d’azzurro, la favola di Dries Mertens

Ordinarie magie calcistiche di un belga figlio di Napoli.

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La tifoseria partenopea è come una donna che si fa desiderare.
La devi corteggiare a lungo, devi fare vere e proprio follie per lei, devi darle tutto te stesso e non devi mai, mai tradire la sua fiducia.
In questo Dries Mertens si è dimostrato un perfetto corteggiatore ed ora la sua storia d’amore con il Napoli fa invidia perfino a David e Victoria Beckham.
Il belga è il prototipo di giocatore per cui i napoletani stravedono: si diverte e fa divertire, con una tecnica e una classe accattivanti che mescolano in una perfetta combinazione giocate di prestigio e finalizzazioni sempre decisive.
Mertens segna, segna tantissimo e i suoi sono goal che fanno parlare tutti fino alla partita successiva, quello dell’altra sera contro la Lazio è solo uno dei tanti esempi.
Si è integrato nella bella Partenope come se fosse nato per essere napoletano, per vestirsi d’azzurro fin dentro le ossa.

Ha rispetto per la tifoseria, non fa promesse che non è certo di poter mantenere e ha capito ciò conta di più per l’intera città: la maglia, da onorare sempre.
Dries Mertens non arriva da molto lontano; una terra di mezzo tra l’Argentina di Diego Armando Maradona e Marte, da dove sembrano provenire tutte le sue giocate.
In Belgio la nascita e i primi passi, in Olanda il salto di qualità ma in Italia, a Napoli, la vera esplosione.
Arriva con Maurizio Sarri la sua consacrazione e forse, con un po’ di malizia, anche con l’infortunio di Arek Milik nella scorsa stagione.
Mertens muove la sua pedina e fa scacco matto, non ce n’è più per nessuno: Trilly in campo fa ciò che vuole, crea occasioni dal nulla, il pallone diventa creta tra le sue mani e lo plasma come vuole.
Alla voce “fantasista” nell’almanacco del calcio c’è una sua gigantografia.
Potrebbe essere lui l’uomo che Napoli stava aspettando per portare a casa lo scudetto che manca da tanti, troppi anni?

 

Federica Vitali