Del Piero, da campione del mondo a (B)andiera ammainata, con la Juve sempre nel cuore

Da neo campione del mondo, Alessandro Del Piero segue la sua Juve in Serie B, ma non gli sarà concesso di chiudere la carriera con la maglia che tanto ha amato

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Alessandro Del Piero, il Campione del Mondo in Serie B

Era l’estate 2006 e l’Italia del calcio viveva emozioni straordinarie conquistando il suo quarto Mondiale.

Emozioni uniche, ma contrastanti quelle vissute, però dai bianconeri i quali, oltre all’immensa gioia per l’impresa, hanno vissuto con pathos le vicende legate a Calciopoli che, nella stessa estate, tenevano banco.

I vari Cannavaro, Buffon, Zambrotta, Camoranesi e Del Piero, dopo aver raggiunto il massimo traguardo a cui può ambire un calciatore, a pochi giorni dai festeggiamenti, sono messi di fronte a una scelta: il 14 luglio, arriva la sentenza che retrocede la Juventus in Serie B con punti di penalizzazione e i neo campioni del mondo devono decidere le sorti della loro carriera.

Buffon e soprattutto Del Piero, senza troppe perplessità, decidono di non abbandonare la Vecchia Signora.

“Quando la Juventus è retrocessa in Serie B ho chiamato Del Piero chiedendogli se volesse venire al Real Madrid. I dirigenti del club erano pronti ad offrire un ottimo ingaggio per lui.
Quando l’ho chiamato mi ha subito detto di no. Io gli ho detto che si trovava su una nave che stava affondando e lui mi ha risposto che un Capitano è l’ultimo ad abbandonare la nave e preferisce affondare insieme alla nave e morire piuttosto che abbandonarla.
Al mondiale gli proposi di portare la fascia di capitano, rifiutò e mi disse che dovevo imparare cosa significasse essere un buon capitano che è pronto a dare la vita per la propria squadra. Mi sono vergognato, ma ho imparato una lezione di vita. Lui ora è un’icona della Juventus e per gli juventini resterà immortale.
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[Fabio Cannavaro su Alessandro Del Piero]

Così, Aleesandro Del Piero, tredici anni dopo l’ultima esperienza con il Padova, il 9 settembre 2006, contro il Rimini, si trovò a disputare la sua prima partita in Serie B con la maglia della sua Juventus. 

L’esordio in cadetteria non fu dei migliori per i bianconeri, ma, anche grazie al carisma, all’attaccamento alla maglia e all’esperienza dei campioni del mondo rimasti in rosa nonostante tutto, al termine della stagione conquistarono la promozione e capitan Del Piero con i suoi 20 gol realizzati, vinse il titolo di capocannoniere del campionato.

Titolo che bisserà nella stagione successiva in Serie A, con 21 marcature all’attivo; a sottolineare l’immenso legame con i bianconeri e a rimarcare a tutto il mondo del calcio che la Juve e il suo Capitano erano tornati, uniti più che mai.

Un legame forte consolidatosi ulteriormente nelle difficoltà e che, sia lui che la tifoseria avrebbero voluto non finisse mai…

Dalla B allo Scudetto il Capitano Coraggioso: tanti auguri, Del Piero!

Un legame che a un certo punto, però, è stato spezzato
(MA NON CANCELLATO).

Dopo essere sceso nel baratro della cadetteria, la storia del Capitano e della sua Signora è durata ancora fino al 2012.
Non
perchè Del Piero avesse scelto di appendere gli scarpini al chiodo o di cedere ai corteggiamenti di altri club, bensì per scelte societarie.

Così, la favola calcistica dalle tinte bianconere non ha avuto l’epilogo sperato, meritato, dovuto…

«Sognavo di chiudere la mia carriera alla Juve…»

Invece, il 18 ottobre del 2011 il presidente Andrea Agnelli, durante l’assemblea degli azionisti gelò tutti congedando di fatto colui che era più che un semplice calciatore della Juve.

Del Piero stava per compiere 37 anni e da simbolo sembrava essere diventato un peso per il club che, al di là delle scelte di campo, dall’oggi al domani ha deciso di fare a meno di lui, senza nemmeno paventare un futuro da dirigente.

TUTTO FINITO…!?!

Poco importava che ADP 10 fosse una bandiera; poco contava che avesse scritto la storia bianconera legandosi a quei colori per un’intera carriera; vana perfino la sua scelta di firmare in bianco il suo ultimo contratto.

L’ Uomo prima che il Campione, per la Juve ha dato tutto e avrebbe continuato a dare tutto.

Ha sperato fino all’ultimo in una prosecuzione della sua love story con la Signora, invece il 13 maggio del 2012, contro l’Atalanta, ha giocato la sua ultima partita in bianconero chiudendo ufficialmente un rapporto durato 19 anni.

Nessun tifoso della Juventus potrà mai dimenticare quel giorno. In quell’ultimo e struggente giro di campo si condensarono tutte le gioie e i dolori condivisi.

Indimenticabile Del Piero. Quattro anni fa l’ultima con la maglia bianconera

“Di più niente”: ciò che è stato condiviso, costruito, vissuto, è qualcosa di unico e irripetibile, che va ben oltre lo sport.

Così Alex, non potendo più dare cuore e anima alla sua Juve, vola lontano.

«Ho avuto la fortuna di vincere tutto nella mia carriera, e di chiudere vincendo con la squadra della mia vita: la Juventus.
Cercavo qualcosa di nuovo, di diverso, che non avesse punti di contatto con il mio passato: un’esperienza davvero nuova. E l’ho trovata a Sydney.»

(Alessandro Del Piero, 5 settembre 2012)

Ha prima giocato col Sydney poi in India nel Delhi Dynamos, per poi diventare un affermato opinionista, ma sempre con il bianconero cucito sulla pelle.

Perchè, nonostante siano passati anni, il sogno di ADP10 di ritornare alla Juve in una nuova veste, è sempre vivo e non è mai stato nascosto.

“Il mio ritorno alla Juventus
sarebbe davvero una storia meravigliosa da raccontare”.

Ed è questo l’augurio che facciamo a lui, ai tifosi della Juve e ai nostalgici di un calcio romantico… perché storie come queste meritano davvero di essere raccontate, ma non possono non avere un un lieto fine.

 

Caterina Autiero