Quando si parla di Alessandro Del Piero, si parla della bandiera per eccellenza della Juventus: questo dato non è cambiato, pur a distanza di quasi sette anni dal suo addio alla maglia bianconera. Il suo percorso con la Vecchia Signora ha tracciato un segno indelebile, che gli conferisce un’autorevolezza speciale quando parla della Juve.
Eppure, in veste di opinionista, Alex non è nuovo a dichiarazioni che vanno contro tendenza, che hanno diviso e tutt’oggi dividono la platea e i tifosi di Madama. In maniera intelligente e composta, come da sempre è suo solito, Del Piero ha sempre espresso il suo pensiero mettendo talvolta in luce aspetti che dalla maggioranza sono stati ignorati o addirittura non approvati.
Il caso più eclatante è rappresentato dallo sfogo che Gianluigi Buffon ha esternato contro l’arbitro Oliver, dopo il rigore concesso nella scorsa Real Madrid-Juventus. Il popolo bianconero praticamente in toto acclamò – quasi eroicamente – lo storico portierone, considerando il suo discorso una sorta di atto di coraggio.
Alex al contrario si schierò contro quell’atteggiamento, ritenendolo fuori luogo e eccessivo. La cosa provocò una vera e propria spaccatura all’interno della tifoseria juventina, che si divise tra i ‘due capitani’. Un’ esperienza abbastanza forte, che portò Del Piero a intervenire pubblicamente sui social, spiegando le sue motivazioni:
In generale, comunque, le dichiarazioni di Alessandro sulla Juve sono le (quasi) uniche che, in certe occasioni, si discostano dal sentore comune.
Famosa a tal proposito la sua posizione riguardo l’utilizzo e la gestione di Paulo Dybala da parte di Massimiliano Allegri, e non solo in occasione di Juventus-Inter, quando il mister e l’ex numero 10 ebbero una divergenza di pareri, a proposito della panchina di Paulo e non solo.
Alex non ha mai nascosto la sua stima per il giovane diez bianconero e ne ha auspicato un suo utilizzo nel ruolo naturale dell’ argentino, quello di mezza punta: contrariamente al resto dell’opinione che sembra aver accettato senza grandi problemi l’utilizzo di Joya come centrocampista o trequartista.
L’ultima vicenda si è presentata dopo la partita di sabato, contro l’Udinese.
Del Piero si è focalizzato sulla gara di CR7, acclamato come autore di una grande prova, sottolineando come secondo lui il portoghese, invece, avrebbe potuto fare di meglio. Inutile che io mi soffermi sulle critiche che sono piovute addosso all’ex Capitano, per questa dichiarazione così controcorrente: fatto sta che le sue parole sembrano tutt’ altro che buttate lì a caso. Anzi.
Se è vero che Ronaldo ha relizzato una bellissima rete, è vero anche che non è stata la sua prestazione migliore in bianconero e che Cancelo gli è stato assolutamente superiore quale uomo partita. Non c’è nulla nelle parole di Pinturicchio che si discosti dalla realtà.
Il fatto è che, forse per forma mentis, forse per cultura, il tifoso si aspetta dall’ex di turno una condivisione totale dell’ operato di quella che è stata la sua squadra, con annessi i compagni e il mister. Nel caso di Del Piero non è evidentemente così: uomo intelligente e dotato di personalità tanto quanto lo è stato sul campo, con il dovuto modo è abituato a esprimere le sue idee in linea con una personale coerenza e con la sua idea di calcio. Questo non tocca il suo affetto e la sincerità dei suoi rapporti, come giustamente ribadisce (con forza e determinazione) nel tweet sopra citato.
E questo fa la sua caratura: il suo parlare genera dibattito e talvolta fratture, come accade nel caso dei grandi. Ma la sua autorevolezza non per questo verrà intaccata.
Daniela Russo
(immagini Getty)
Sono d’accordo Daniela su tutto, aggiungo che io Del Piero lo ascolto, perche’ lo ritengo unico in quanto libero da condizionamenti, e per me spesso dice la verita’.
Lo vorrei vedere dirigente, ma non accadra’ perche in Exor, non e’ ammesso chi non e’ d’accordo.
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