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Dejan Savićević, il genio indisciplinato del Milan

Dejan Savićević, follia ed ordine, genio e sregolatezza, quel suo rapporto controverso con Fabio Capello, sempre a metà strada tra gloria e dannazione

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Foto: Twitter

Non c’era nulla che Dejan Savićević non sapesse fare in mezzo al campo… tranne forse rimanere calmo. Genio e sregolatezza per l’asso del Milan degli anni ’90.

Savićević nasce nella capitale di Montenegro ma all’epoca il piccolo stato come lo conosciamo ora non esisteva.

Per gran parte della sua carriera infatti Dejan rappresenta la Jugoslavia, il cui sangue indisciplinato gli scorre nelle vene.

Si sa dopotutto che i veri geni sono quelli dotati di una buona fetta di follia.

Non un bimbo prodigio, tanto che viene notato dalla Stella Rossa quando ha già 22 anni.
Sono anni d’oro per il club di Belgrado e Savićević si rivela un pedina fondamentale per alzare al cielo la Coppa dei Campioni.

Attrae il Milan nell’unico modo che Dejan conosce: dandogli fastidio.
È proprio durante una competizione internazionale infatti che Savićević segna contro la sua futura squadra.

A centrocampo non si capisce bene quale sia il suo compito, forse perché sa farli tutti indistintamente.

Nessuno sa quale giocata avrebbe tirato fuori dal cilindro ma la sua imprevedibilità strega mezza Europa, tanto da farlo essere ad un soffio dal Pallone d’Oro.

Savićević
Foto: Twitter

Fabio Capello lo vuole nel suo Milan ma il montenegrino avrà sempre un rapporto molto controverso con l’allenatore.

Ritagliandosi i suoi spazi a poco a poco, Savićević sgomita tra le stelle rossonere e diventa uno degli assist-men migliori del campionato.

Nelle sei stagioni al Milan c’è chi gli ha rimproverato di essere troppo indisciplinato e discontinuo ma probabilmente anche questi aspetti hanno fatto in modo che Dejan Savićević divenisse il Genio.

Con l’addio di Capello e delle annate difficili per i rossoneri la grinta viene a mancare ed inizia per Dejan un periodo incerto che chiude la sua esperienza al Milan.

Non gioca per quasi sei mesi e poi alterna brevi soggiorni tra la Stella Rossa e il Rapid Vienna.

Finisce la carriera in modo confusionario, così come l’aveva sempre vissuta.

Dedica i suoi sforzi da allenatore e dirigente per la Federazione di Calcio dello Jugoslavia, che nel frattempo si è divisa tra Serbia e Montenegro.

Ancora oggi molti ritengono che Dejan Savićević sia il giocatore montenegrino più forte di tutti i tempi.

 

Federica Vitali

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