Continuano le frecciatine, a distanza, tra il Patron azzurro e l’ex tecnico.
«Della scorsa stagione resta sì il piacere di aver giocato bene ma anche l’amarezza di non aver vinto.
A Sarri abbiamo dato tutto e in tre anni non abbiamo vinto niente».
Così, De Laurentiis, tramite le colonne dell’Equipe -che ha dedicato uno speciale al Napoli di Ancelotti-, non ha perso l’occasione di sfruculiare Maurizio Sarri.
Parole intrise di astio che smentiscono quanto, lo stesso Presidente, aveva scritto sui social per congedare l’allenatore (una volta) tanto amato:
Ringrazio Maurizio Sarri per la sua preziosa dedizione al Calcio Napoli che ha permesso di regalare alla città e ai tifosi azzurri in tutto il mondo prestigio ed emozioni, creando un modello di gioco ammirato ovunque e da chiunque. Bravo Maurizio.
Aurelio De Laurentiis #ADL— AurelioDeLaurentiis (@ADeLaurentiis) May 23, 2018
Il tecnico, che adesso guida il Chelsea, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Premier contro il Newcastle coglie l’occasione per rispondere alle accuse:
«De Laurentiis parla tanto di me perché gli manco…lui, per adesso, non mi manca. A Napoli è vero che non abbiamo vinto niente ma abbiamo stabilito il record di 91 punti e siamo andati due volte in Champions League.
Napoli e il Napoli devono essere orgogliosi di questi risultati, anche perché abbiamo affrontati una Juventus che ha vinto tutto in Italia».
Un rapporto, quello tra l’allenatore e il Presidente, che si è logorato nel tempo durante la stagione passata e che ha portato a un’estate turbolenta e alla fine definitiva.
Voltata pagina, ognuno per la propria strada o quasi… perchè l’amore che legava le parti si è trasformato in rancore.
Sono davvero necessarie queste continue provocazioni?
Che piaccia o meno, l’era Sarri è storia del club partenopeo. Un passato remoto che non merita di scorrere nel tempo covando astio.
Tre anni vissuti tra bel gioco, sogni e emozioni irripetibili: pur non avendo vinto titoli, la squadra ha fatto rinascere in città un entusiasmo e un attaccamento che mancavano dagli anni del Pibe de Oro.
Tutto questo non si cancella, tutto questo meriterebbe un po’ di maturità e buon senso da parte dei protagonisti.
Caterina Autiero