Poche sere fa, davanti ad un bel bicchiere di vino e con il mare della Sardegna a far da cornice, Alessandro Lucarelli, Marcello Carli e Roberto D’Aversa si sono incontrati per decidere ufficiosamente le sorti della prossima stagione del Parma Calcio.
Nell’idee della società già a fine campionato si voleva confermare la panchina ma, ovviamente con l’addio di Faggiano, gli equilibri si erano un po’ mossi.
La fumata del summit però è risultato bianca, a confermare che il mister abruzzese in questi anni ha fatto più che bene.
Ormai, come tutti ben sappiamo, la figura di D’Aversa è entrata nella storia crociata per aver contribuito alla famosa scalata dalla serie D alla seria A. Roberto arriva sulla panchina gialloblù il 3 dicembre 2016 subentrando a Stefano Morrone e riesce a portare la formazione sino ai play-off per la promozione alla serie B contro l’Alessandria.
Era il 17 giugno 2017. E da lì, l’allenatore di Stoccarda si è tolto molto soddisfazioni.
L’anno dopo viene riconfermato alla conduzione della squadra per tentare il fatidico salto nella massima serie. Un’annata ricca di emozioni fino all’ultima giornata, quella che è rimasta nel cuore di tutta la tifoseria. Era il 18 maggio 2018, a La Spezia il Parma cercava solo punti per fare i play-off. Invece il destino ha portato ad altro, mentre la curva parmigiana cantava:
“La strada sarà lunga da soffrire ci sarà ma se restiamo uniti torneremo in serie A”.
Il Frosinone pareggiava a sorpresa in casa contro il Foggia.
E così grazie a quel gol all’ultimo minuto allo Stirpe, Parma può tornare al suo posto, al posto che li compete: la massima serie.
Gli anni a venire sono frutto di due salvezze sudate con il gruppo e con D’Aversa come condottiero.
In un momento come questo dove i punti di riferimento man mano vano scemando (basta vedere il cambio societario e il nuovo ds che verrà ufficializzato in settimana) non si poteva togliere un’altro punto di riferimento sia alla squadra sia ai tifosi.
La vittoria numero 64 gli è quindi valsa l’ennesima rincoferma. Sulla panchina del Parma, nella stagione che verrà, siederà ancora lui.
Oltre ai due anni di contratto che lo blindano ancora, ha dalla sua numeri inconfutabili: scritti con un gruppo che lo ha sempre seguito e che, anche nei momenti bui (vedi le sconfitte in serie dopo il lockdown) si è sempre ritrovato.
Chi lo sa: magari è l’ora di togliersi qualche altre soddisfazione, magari proprio l’accesso all’Europa League che quattro anni fa meritavamo di giocare?
Giorgia Macchia