Barella, ventiquattrenne centrocampista dell’Inter e della Nazionale, mio sogno proibito da tifosa azzurra (e non solo mio).
Talento, potenza, concretezza: tutte le carte in regola per diventare re del suo reparto
Mai come nelle ultime annate, una delle grane più ostiche da affrontare per il Napoli è stato senza dubbio il reparto centrale.
Se in difesa San Kalidou Koulibaly e compagni hanno tenuto botta e in attacco è presente un comparto valido con i “vecchi” Insigne e Mertens e i “nuovi” Lozano, Osimhen e Petagna, il capitolo centrocampo fa ingrossare e non poco i fegati dei tifosi azzurri.
Le meraviglie dei tempi andati, con quel Marek Hamsik che noi partenopei rimpiangiamo un giorno si e l’altro pure, con Allan che recuperava palloni pure sulla Luna e con Jorginho gestore lucido e attento, sono appunto, meraviglie dei tempi andati.
E dire che dalla gestione De Laurentiis non sono mancati calciatori validi a coprire un reparto fondamentale nella fase di preparazione verso l’attacco nell’area avversaria e come rinforzo alla difesa.
Basti pensare a quel Walter Gargano che, col suo metro e sessantotto centimetri, era capace di rincretinire gli avversari, o come lo svizzero Gökhan Inler, autore di calci di punizione che erano davvero punizioni per gli avversari.
Passata la stagione dei fasti, con la partenza proprio del trio Hamsik – Jorginho – Allan, è stato difficile ricreare un centrocampo valido e capace di contenere e costruire.
Ruiz e Zielinski a parte, e con menzione speciale per Politano, valido anche come attaccante, la “parte di mezzo” della rosa azzurra fatica ancora ad imporsi e fare realmente paura. Diego Demme potrebbe rappresentare il futuro, così come in parte l’acerbo Elmas, ma se guardiamo a Lobotka e Bakayoko, ci si accorge di quanto profonde siano le falle e quanti danni queste falle abbiano portato nelle ultime due stagione (per Bakayoko il discorso è da riferirsi alla stagione in corso).
Se avessi la “lampada del calciomercato” con uno ed un solo desiderio da esprimere, basterebbero un nome ed un cognome: Nicolò Barella.
Cagliaritano, ventiquattro anni, perla dell’Inter e della nazionale, è letteralmente il mio sogno calcistico proibito per la mia squadra del cuore.
Concretamente candidato allo scudetto 2020/2021 con la maglia nerazzurra, dopo una bella gavetta proprio nella squadra isolana, giunge a Milano sponda Inter in prestito oneroso a 12 milioni di euro con obbligo di riscatto fissato a 25 milioni, più bonus fino a un massimo di 12 milioni.
Giocatore polivalente in grado di adattarsi a qualsiasi ruolo del centrocampo, può essere impiegato anche come trequartista, mediano o mezzala.
Possiede un’ottima visione di gioco, dinamismo e potenza che lo portano a lottare su ogni pallone.
Ottimo inoltre nei tiri a distanza e nei calci piazzati.
Insomma, un tuttocampista capace di fare reparto da solo e di essere assolutamente indispensabile per la sua squadra, come nell’Inter così nella Nazionale di Mancini.
Elogiato dal mostro sacro Gigi Riva e considerato dall’ex nerazzurro tedesco Jurgen Klinsmann “il centrocampista più forte in Europa”, nel Napoli darebbe equilibrio e diverrebbe leader assoluto del reparto, come per anni lo è stato l’amatissimo capitano Hamsik.
Lasciatemi sognare… Un giocatore così a chi non farebbe gola?
Barella ha di sicuro davanti a sé una prateria sconfinata di successi e trionfi e un probabile scudetto con l’Inter. La passerella degli Europei e dei Mondiali, potrebbe rappresentare la definitiva consacrazione di un giovane italiano che si avvia a non essere più una giovane promessa, ma alla realizzazione della stessa.
Ah, quanto gli starebbe bene la maglia azzurra addosso!!!
Inter cara, se potessi, stasera stessa me lo porterei a Napoli blindandolo fino a fine carriera.
L’ho già scritto prima? Fa nulla, repetita iuvant… Lasciatemi sognare!!!
Simona Cannaò