Dario Dainelli, lo storico capitano della Fiorentina che produce Sangiovese

Dario Dainelli, difensore che ha vestito i colori della FIorentina e del Chievo, ha dato l'addio al calcio giocato poche settimane fa e oggi si dedica alla produzione vinicola

0
463

Trasformare una passione nel proprio lavoro è una delle più grandi fortune
che un uomo possa sperare di avere;
poterla portare avanti per più di 20 anni, fino alla soglia dei 40 è stato un sogno
”.

View this post on Instagram

Trasformare una passione nel proprio lavoro è una delle più grandi fortune che un uomo possa sperare di avere; poterla portare avanti per più di 20 anni, fino alla soglia dei 40 è stato un sogno ! Ringrazio i miei familiari che mi hanno permesso di arrivare fin qui, che mi hanno sopportato e supportato in tutti questi anni; i club che mi hanno dato fiducia; tutti i compagni incontrati durante questo percorso e tutti i tifosi che hanno condiviso con me gioie e dolori! E ora c è da pensare a cosa fare da grandi !!!????? Se ne farà una ragione il calcio di non vedere più le mie accelerazioni ?????? @fcpecciolese1936 @empoli_fc_official @uslecceofficialchannel @hellasveronafc @brescia_calcio @acffiorentina @genoacfcofficial @acchievoverona @livornocalcio @seriea @serieb_calcio @azzurri

A post shared by Dario Dainelli (@dainored) on

Così, lo scorso mese di maggio, a poche ore dalla conquista della salvezza da parte del Livorno, Dario Dainelli ha annunciato sulla propria pagina Instagram il ritiro dal calcio giocato.

Per il difensore classe ’79 si è chiusa una carriera iniziata sui campi di Serie C con le maglie di Modena, Cavese e Fidelis Andria, proseguita con diciotto stagioni nella massima serie (e 400 presenze) indossando le maglie del Lecce, del Brescia, del Verona, della Fiorentina, del Genoa e del Chievo. Una carriera conclusa in B con la squadra amaranto, diciassette presenze funestate in parte da numerosi infortuni che ne hanno pregiudicato la stagione.

Storico ex capitano della Fiorentina di Prandelli, esempio di professionalità e di carisma, apprezzato per le sue doti umane oltre che sportive, Dainelli ha esordito in Serie A il 18 febbraio del 2001, in Roma – Lecce.

Riscattato dall’Empoli e poi ceduto al Brescia e successivamene in prestito al Verona, il nome di Dainelli è legato soprattutto alla Viola, squadra nella quale arriva nell’estate del 2004 segnando il suo primo gol in viola il 19 settembre contro il Cagliari, tra l’altro la rete della vittoria realizzata al 90’.

Dario diventerà il capitano della Fiorentina nella stagione successiva nella quale scende in campo in 27 partite oltre ad una di Coppa Italia, segnando un gol all’ultima giornata di campionato contro il Chievo e assestando il risultato finale sul 2 – 0; un risultato che avrebbe consentito alla Fiorentina di qualificarsi alla Uefa Champions League ma in seguito ai fatti di Calciopoli i viola verranno penalizzati e retrocessi al nono posto.

In Coppa Uefa Dainelli esordisce con i viola nell’ottobre del 2007, giocando per intero la partita contro il Villarreal; ma se in Uefa giocherà diverse volte sino a rggiungere la semifinale (persa ai rigori contro il Clagsow Rangers) in campionato la sua presenza sarà in quella stagione discontinua a causa dei problemi fisici causati da una pubalgia e da alcuni infortuni. Tra questi, l’ennesimo, si verificherà nel maggio del 2009 durante una gara in casa contro la Sampdoria; ma Dainelli non si perde d’animo e riesce a recuperare a tempo record tanto da essere presente dopo poco più di una settimana per supportare la squadra nella partita contro il Lecce pareggiata per 1 – 1 e il punto che occorre alla Fiorentina per assicurarsi la qualificazione ai prelininari di Champions League.
Il 4 novembre del 2009 Dario realizza il suo primo gol in Champions League contro il Debreceni, allo stadio Franchi, partita vinta per 5 – 2.

Nel gennaio del 2010, dopo quasi sei stagioni alla Fiorentina, passa a titolo definitivo al Genoa (con un contratto triennale) segnando il suo primo gol con la nuova squadra nel match contro il Bologna del marzo dell’anno successivo.

View this post on Instagram

Fattaaa !!!?????

A post shared by Dario Dainelli (@dainored) on

Al Chievo Dainelli arriva nel gennaio del 2012, ceduto in prestito; rientrato nel Genoa, rescinde il contratto con i liguri per accasarsi definitivamente con il Chievo; durante la sua seconda stagione con il club veronese scende in campo 34 volte in Campionato e una volta in Coppa Italika; prima rete realizzata con il Chievo, con un perfetto colpo di testa, nella partita contro l’Atalanta. 

Ancora una volta gli infortuni arrivano a minare le sue prestazioni; nel maggio del 2016, tra l’altro durante un’amichevole, riporta la lesione del legamento di un ginocchio.

Svincolato dal club, nell’estate del 2018 arriva al Livorno, squadra allenata da Cristiano Lucarelli, suo ex compagno ai tempi della Fiorentina quando i due formavano una coppia di difensori quasi inscindibili.

Per quanto riguarda la Nazionale, in Azzurro Dainelli conta una sola presenza, l’’11 giugno 2005, nell’amichevole contro l’Ecuador, terminata 1-1. Schierato in una difesa a 3 con Barzagli e Zaccardo, dopo 17 minuti stende in area Carlos Tenorio che lo aveva bruciato in velocità.

Qualche anno più tardi verrà convocato anche da Donadoni per le gare di qualificazione agli Europei 2008 contro Lituania e Francia, senza però mai scendere in campo.

Dainelli oltre che ormai ex calciatore da anni è un imprenditore, dimostrando una certa lungimiranza nel diversificare le sue professionalità; possiede da molto tempo un’azienda agricola che produce vino Sangiovese, il Red Dainelli.
Nel 2016 ha aperto un ristorante a Firenze con Luciano Spalletti e Alberto Gilardino, dal nome “Fashion Foodballer”; all’interno del locale anche un’area tematica con fotografie, ricordi, scarpini, maglie, palloni ecc. per una full immersion totale nel mondo del calcio.
Tra l’altro nel 2006 Dainelli aveva aperto un primo locale, “La locanda dell’Amicone” a Peccioli, in provincia di Pisa, sua zona d’origine, trasformando i locali della macelleria storica del paese e rievocando le tradizioni eno-gastronomiche e conviviali del passato.

 

Silvia Sanmory