La trasformazione del brasiliano Danilo
Alcuni calciatori fanno fatica ad adattarsi in nuovi ambienti di lavoro e questo a lungo andare incide sul rendimento comportando il rischio di una cessione.
Ma succede che l’arrivo di un nuovo allenatore può far ribaltare la situazione e non è strano che “un brutto anatroccolo si trasformi in un cigno” .
È accaduto al brasiliano Danilo: in questo momento il quasi trentenne terzino della Juventus sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza professionale.
La maggiore novità per quest’anno alla Juventus, oltre al già citato Alvaro Morata graditissimo ritorno in maglia bianconera, è l’evoluzione tattica di Danilo.
L’incontro con Andrea Pirlo
Il terzino della Juventus ha subito appreso i principi della visione del calcio di Andrea Pirlo.
Ci ricordiamo un Danilo in arrivo nel 2019 in notevole difficoltà tanto da essere considerato un flop, sembrava non adattarsi al nostro calcio.
Danilo è un difensore all’occorrenza centrocampista, duttile e dotato di una buona corsa e di stacco che lo rende adatto al gioco aereo.
Nel calcio odierno il ruolo del terzino ha assunto un’evoluzione diventando la base di inizio del gioco, cioè dove si sviluppa l’azione.
Danilo nelle idee di Pirlo viene inserito a sinistra o destra di una difesa a 3, spostandosi anche nella posizione centrale o allargandosi quando la difesa diventa a 4.
Sebbene rispetti la sua posizione sulla fascia, lo si vede sempre più spesso nel vivo del gioco.
I vantaggi di questo spostamento sono:
– una superiorità numerica nella fase più difficile del gioco, quella dove si subisce la pressione avversaria.
– il supporto all’ala in fase di abbassamento per lo sviluppo esterno della giocata.
– il terzino in fase centrale permette all’allenatore di concepire una squadra offensiva liberando le ali dai compiti di ripiego, in modo che la squadra non diventi squilibrata.
Così facendo il terzino diventa un ruolo decisamente più dinamico e di spinta che può dettare i tempi di gioco senza limitarsi alle sole fasi difensive, aiutando ad eludere il pressing avversario.
In pratica il calcio moderno fluido non considera più posizioni e ruoli fissi dei giocatori, ma più movimento in base a gara e avversario. Situazione diventata ideale per Danilo la cui acquisizione di maggiore spazio di manovra è in empatia con la mentalità flessibile del giocatore.
Il giocatore brasiliano in questa Juventus diventa protagonista e un autentico punto di riferimento, utile in vista del prossimo impegno in Champions.
Cinzia Fresia