Danilo Cataldi, storia di un ragazzo nato con il sangue biancoceleste

La storia di Danilo Cataldi, un ragazzo che in punta di piedi prende in mano il suo sogno biancoceleste e lo realizza

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Fonte immagine Pagina Twitter Official Lazio

Danilo Cataldi, storia di un ragazzo che in punta di piedi prende in mano il suo sogno e lo realizza.

Danilo Cataldi nasce ad Ottavia il 6 agosto 1994, un quartiere di Roma, e proprio nell’Ottavia comincia la sua carriera calcistica fino all’età di 12 anni.

Fin da piccolo il suo talento  non è sfuggito alla società Lazio, che sotto la sua ala, lo porterà nel cammino biancoceleste, dalle giovanili fino ad arrivare in prima squadra.

Per i tifosi incarna ciò che cha mancava da diversi anni: un romano laziale, che riempie quel posto lasciato vuoto nel 2002 da Alessandro Nesta, diventando un predestinato ed elogiato come “vanto nostro”.

Il 9 Giugno 2013 porta la Lazio Primavera, guidata da Alberto Bollini, a vincere la finale di campionato per 3 a 0 contro l’Atalanta.

Segna le prime due marcature e vincendo il premio “Piermario Morosini” quale miglior giocatore dell’intera “final eight”.

Il 9 luglio rinnova il contratto fino al 2017; l’allora allenatore della Prima squadra Vladimir Petkovic lo inserisce nella lista dei convocati del ritiro ad Auronzo di Cadore dove disputa tutte le amichevoli.

L’anno seguente viene mandato in prestito in serie B a giocare con il Crotone per “farsi le ossa”.

Qui che totalizzerà 36 presenze da professionista, 4 gol e assist, invece di giocare nel suo ruolo da centrocampista, grazie al suo talento e versatilità, ha ricoperto il ruolo di regista basso.

Nell’estate 2014 torna alla Lazio con una gran voglia di prendersela.

Il destino tuttavia vuole che un infortunio lo fermi fino a metà stagione,  tra lo sconforto e quella voglia di tornare.

Il 14 gennaio 2015 esordisce con la maglia biancoceleste contro il Torino in Coppa Italia, partita vinta per 1-3, con un assist a Klose per il momentaneo 0-2.

La prima di Serie A arriva il 18 gennaio, quando sostituisce  Marco Parolo all’81º minuto della partita persa, per 0-1, contro il Napoli.

Il 9 marzo 2015, nella vittoria casalinga per 4-0 contro la Fiorentina, il capitano Stefano Mauri nel secondo tempo viene sostituito. Così il giovane romano indossa la fascia per la prima volta.

Cataldi in un’intervista post-partita ha detto:

“Inizialmente non volevo la fascia, perché prima di me ci sono tanti campioni, sono rimasto sorpreso dal fatto che Stefan abbia insistito. Se non l’avessi presa forse mi avrebbe menato, quindi ho acconsentito”.

Conclude la sua stagione con la stima del suo allenatore Stefano Pioli, dei compagni e chiudendo con 21 presenze.

Il 1° ottobre 2015 debutta in Europa League contro il Saint-Étienne.

Segna in Coppa Italia contro l’Udinese, il 17 dicembre, permettendo ai suoi di vincere la partita per 2-1; il 24 gennaio 2016 invece arriva anche la prima marcatura in Serie A, in occasione della vittoria casalinga, per 4-1, contro il Chievo.

Chiude la stagione con 27 presenze e 2 reti.

Il 12 gennaio 2017 viene ceduto in prestito al Genoa di Ivan Juric per ritrovare continuità in quanto nella Lazio fa solo panchina e dove colleziona 13 presenze, per poi passare successivamente al Benevento.

In Campania con Mister De Zerbi diventa il perno della squadra, colleziona 30 presenze tra Serie A e Coppa Italia, e segna un’ unica rete che non avrebbe mai voluto segnare:  contro la Lazio.

È il 31 marzo 2018:  il centrocampista è scuro in volto, fa due passi verso il centrocampo, Djuricic lo abbraccia ma lui si divincola e si rivolge apertamente verso la Curva Nord “scusandosi” con due mani.

Dopo 19 mesi lontano da Roma ritorna alla Lazio.

Per Inzaghi non c’è spazio per lui, ma non demorde e ruba con gli occhi tutti i segreti di questi campioni per farsi trovare pronto quando sarebbe stato il suo momento.

 Il 29 novembre 2018 ritrova la fascia da capitano nella partita di Europa League a Nicosia contro l’Apollon Limassol.

Il 2 marzo 2019, durante il Derby, sigla la rete del 3-0 realizzando il sogno di giocare e segnare alla Roma.

A fine partita si presenta in zona mista:

“Cosa è successo dopo il gol? Non so, ditemelo voi, io ho visto che non ho fatto un tiro irresistibile ma che la rete si era gonfiata, poi non ho capito più niente, avevo solo voglia di correre e sentire calore. E’ la mia notte più bella da calciatore []Ho girato per un anno e mezzo lontano da Roma, ora sono tornato a casa”.

Un ragazzo che con sudore, voglia e talento è cresciuto ed è diventato quel giocatore che tutti conosciamo e amiamo perché, come dice lui, la Lazio è Casa.

Un giovane semplicissimo, molto legato alla famiglia che con i primi soldi guadagnati regala al padre una nuova machina, una Clio, che per lavoro porta bibite ai bar di Roma, e con la seconda paga si è regalato una 500.

il 3 luglio 2017 si sposa con la sua storica fidanzata Elisa Liberati a Bracciano al Castello degli Odescalchi, hanno devoluto in beneficienza i loro regali di matrimonio per aiutare Chiara Insidioso e due gemelli affetti da una rara malattia neurodegenrativa.

Il 6 maggio 2019 fiocco azzurro in casa Cataldi, nasce il loro primogenito Tommaso.

E dulcis in fundo, è appena arrivata la convocazione di Mancini:

Federica Batazzi