La stagione 2016-2017 della Juventus inizia senza non troppi giri di parole. Il mercato estivo ha parlato per tutti e quello che ha detto è stato chiaro: vincere (ancora) in Italia e vincere (finalmente in Europa).
In estate tanti giocatori salutano Torino, Morata e Pogba su tutti, e tanti invece si trasferiscono: Higuain e Pjanic, ancora, su tutti. E’ una calda giornata di luglio quando arriva l’ufficialità del passaggio del Pipita alla Juventus ed è allora che i tifosi bianconeri – e non solo – si rendono conto che quest’anno si fa sul serio. Quest’anno si scrive la storia. E si diventa leggenda.
Il calendario del campionato mette subito la Vecchia Signora di fronte a Fiorentina, Lazio, Sassuolo e Inter. Tre vittorie nelle prime tre gare, sconfitta a San Siro contro i nerazzurri. Ma queste prime partite chiariscono subito una cosa: Gonzalo Higuain ha tanta fame. Con tre gol nelle prime tre partite, l’argentino è subito decisivo per la sua nuova squadra. Lo Stadium lo ha capito e il suo nome diventa subito quello più acclamato.
La sconfitta di San Siro contro l’Inter e il conseguente primo posto in solitaria del Napoli è solo un incidente di percorso: la squadra di Allegri si rifà già nella giornata successiva, calando il poker al Cagliari allo Stadium e riprendendosi così lo scettro della classifica. Seguono altre tre vittorie consecutive, contro Palermo, Empoli e Udinese, targate dalla coppia tutta argentina Higuain-Dybala che fa sognare i tifosi bianconeri. A fine ottobre, Milano è ancora fatale per la Vecchia Signora: il Milan di Montella infatti ferma i campioni in carica con un 1-0 a molto contestato. Complice questa sconfitta, si delineano le rivali della Juventus per la lotta scudetto: Roma, Napoli e, sorprendentemente, Milan. Anche questa volta però il riscatto di Buffon e compagni non si fa attendere e il turno successivo arriva il poker alla Sampdoria, partita cuscinetto in attesa del big match contro il Napoli. Ironia della sorte, a decidere la sfida ferma sull’1-1 è proprio l’ex azzurro, Higuain. Lo Stadium esplode e il Pipita entra di diritto nei numeri 9 più amati della storia bianconera.
Altre due vittorie (contro Chievo e Pescara) e poi la Juve si ferma ancora una volta in trasferta: al Marassi contro il Genoa, la banda di Allegri subisce tre gol in mezz’ora e si parla subito di crisi. Ma, anche questa volta, si tratta solo di un episodio e i bianconeri conquistano 12 difficilissimi punti contro Atalanta, Torino e Roma. Ancora una volta il protagonista di queste vittorie ha un nome: Gonzalo Higuain.
Il 2016 della Juventus, però, non finisce come tutti si aspettavano: il 21 Dicembre la squadra di Allegri perde la Supercoppa italiana ai rigori contro il Milan in Qatar.
Il 2017 si riapre con una vittoria schiacciante sul Bologna nel gelo dello Stadium e la sconfitta del Franchi contro la Fiorentina. E’ qui che la corsa scudetto si riapre, con la Roma che vola a -1 e il Napoli a -4. Per Allegri, allora, è arrivato il momento di cambiare: basta 3-5-2, il tecnico livornese si inventa un modulo tutto nuovo. Il 4-2-3-1, detto anche modulo “cinque stelle”. No, la politica non ha niente a che fare con la nuova formazione di Allegri: le cinque stelle sono Pjanic, Cuadrado, Mandzukic, Dybala e Higuain tutti contemporaneamente in campo. Senza contare Khedira e Dani Alves e Alex Sandro che spingono sulle fasce. Una Juve super offensiva che è “protetta” da Buffon, Bonucci, Chiellini in alternanza a Barzagli, Rugani e Benatia. In questa fase, l’uomo chiave è uno: Mario Mandzukic. Il croato da prima punta diventa esterno sinistro e non poteva esserci uomo più giusto al momento giusto: il numero 17 difende, crossa, recupera palla in difesa, segna e fa segnare. Allegri ringrazia e i tifosi pure.
Adesso riprende senza freni la marcia inarrestabile della Juve verso il sesto scudetto consecutivo: le vittime si chiamano Lazio, Sassuolo, Inter, Crotone, Cagliari, Palermo ed Empoli. Dopo sette vittorie di fila, arriva il primo pareggio della stagione in casa dell’Udinese. Pari che fa poco male perché la Roma cade a Napoli: Juve, dunque, vola a +8. Una settimana dopo, c’è vittoria in extremis allo Stadium contro il Milan: siamo a metà marzo e la strada verso la conquista del tricolore è più che spianata. 1-1 che non fa male al San Paolo contro il Napoli: la Roma rosicchia due punti, ma la rimonta dei giallorossi pare davvero solo un’utopia. Ancora tre vittorie per i campioni in carica, contro Chievo, Pescara e Genoa.
La squadra di Spalletti segue sempre a -7, ma Allegri conquista solo 2 punti nelle successive tre partite contro Atalanta, Torino e proprio i giallorossi, che all’Olimpico potevano subire la festa scudetto juventina, fermano i bianconeri 3-1 e si portano a -4 dalla vetta.
Ma la festa è solo rimandata: domenica 21 maggio la Juventus batte il Crotone a Torino e lo Stadium esplode. Tre uomini simbolo della stagione sono i goleador dell’ultima partita di campionato casalinga: Mandzukic, Dybala e Alex Sandro.
La Juve adesso è leggenda: mai nessuno nella storia del calcio italiano ha vinto sei scudetti consecutivi. La squadra di Allegri è anche la prima a raggiungere questo record tra i club dei cinque massimi campionati europei.
Festa e vacanze meritate, ma adesso c’è un’altra impresa da preparare.
Paola Moro