Dal Pescara al Milan, la favola di Gianluca Lapadula

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“Prima di fare i goal e gli assist, la mia prima qualità è quella di vincere ogni contrasto, di correre, di lottare. Insomma, la mia prima qualità è la fame”.

Parole di un fuoriclasse? No, parole di Lapadula, stella nascente del calcio nostrano. Il Bomber del Milan nasce 26 anni fa a Torino da una famiglia di fiorai e qui inizia a giocare nelle giovanili della Juventus per otto anni. Dalle giovanili della Juve approda a Teramo e Pescara,  dove nell’ultima stagione è esploso definitivamente portando gli abruzzesi alla promozione con 30 gol in 40 partite, contando anche le 3 reti nei playoff.

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Gianluca Lapadula è in grado di far reparto da solo: tosto, lottatore, spietato sotto porta, sa muoversi senza palla e in area fa valere il suo fiuto del gol. Non gli manca nulla, il sinistro, il colpo di testa, il senso del goal, l’intelligenza tattica, fino alla rovesciata, insomma un giocatore completo. Tutto questo gli è valsa l’attenzione delle big di Serie A, tra le quali il Milan, alle prese con la rifondazione dopo le ultime stagioni deludenti.  Il club rossonero ha bruciato la concorrenza per arrivare a lui. Un colpo da 9 milioni di euro, con un contratto di cinque anni a 1 milione di euro a stagione.

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Forse tutto questo sarebbe potuto accadere prima, forse il traguardo del grande calcio è arrivato troppo tardi, ma gli anni trascorsi a lottare nelle serie minori e in panchina sono serviti ma maturare e forgiare il suo carattere, rendendolo un uomo sicuro di se e capace di conquistare la fiducia  degli altri. In Slovenia Apolloni, a Teramo Vivarini, a Pescara Oddo, hanno creduto in lui e la fiducia è stata ampiamente ripagata.

Barbara Roviello Ghiringhelli