Dal 1997 a oggi, 21 anni di maglie consegnate alla storia

Sono molte le maglie ritirate ufficialmente dalle società italiane. Ricordiamo le più importanti

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Ogni sportivo, di qualsiasi squadra e categoria, indossa una maglia che rappresenta il legame a un gruppo che condivide i valori della società di appartenenza.
Ci sono atleti che la cambiano spesso, mentre ce ne sono altri che la indossano per moltissimi anni e che la sentono come una seconda pelle, condividendo gioie e affrontando i problemi e le delusioni, perché anche di questi è fatto lo sport.

Noi italiani siamo amanti delle competizioni e siamo noi stessi sportivi prendendo parte alle discipline più disparate, anche se è il calcio quello che ci regala più emozioni. Quando nelle squadre ci sono leggende che hanno onorato la casacca per diverse stagioni tutto diventa ancora più bello fino all’abbandono di quel giocatore tanto amato e che lascia un vuoto incolmabile nei cuori dei tifosi che lo ricorderanno e ameranno per sempre.

Quando succede un omaggio è doveroso e, spesso, le società decidono di “mettere in bacheca” la maglia indossata dal campione in segno di amore eterno.

I ritiri ufficiali sono molti, ma noi vogliamo ricordare i più importanti, a cominciare dal primo, avvenuto nel 1997 in casa Milan, dopo che un “certo” Franco Baresi appesi gli scarpini al chiodo dopo 20 anni di militanza (dal 1977 al 1997). Un dolore grandissimo non vedere più in campo il libero più forte di tutti, leggendario capitano e fautore di tante battaglie in campo. La società rossonera, ha deciso che nessun altro giocatore avrebbe mai indossato la maglia n.6, consegnandola alla storia.Ma non c’è solo la 6 nella  bacheca di via Aldo Rossi, un’altra maglia è stata ritirata nel 2009: quella n.3 di Paolo Maldini per i 25 anni passati con la divisa rossonera (dal 1984 al 2009). È stato deciso che le uniche persone a cui potrebbe essere riassegnata quella maglia sono i suoi figli Christian e Daniel.Passando dalla parte dei cugini nerazzuri, come non citare la numero 3 di Giacinto Facchetti, scomparso il 4 settembre 2006, per rendere omaggio ai suoi 18 anni passati con la casacca nerazzurra (dal 1960 al 1978).Dopo quella di Facchetti, non poteva mancare la numero 4 di Javier Zanetti “bandiera nerazzurra” dopo i suoi 19 anni con la divisa dell’Inter (dal 1995 al 2014). La numero 10, da sempre indossata dai grandi bomber come sinonimo di talento e gol è stata messa sotto chiave in rappresentanza di due tra i giocatori più forti del mondo: Baggio e Maradona.

Nel 2000 il Napoli ha ritirato la maglia del “Pibe de oro” Diego Armando Maradona, fuoriclasse argentino che ha militato nelle file dei partenopei per 7 stagioni (dal 1984 al 1991).

Una squadra meno blasonata come il Brescia ha potuto vantare tra le sue fila un fantasista come pochi, Roberto Baggio, che ha militato nelle rondinelle per 4 stagioni, dal 2000 al 2004. In tempi più recenti, il 6 marzo 2018, Cagliari e Fiorentina hanno ritirato la maglia numero 13 di Davide Astori per onorare la memoria del difensore scomparso  ad Udine il 4 marzo 2018. Un altro triste ritiro è stato quello della divisa n. 25 indossata da  Piermario Morosini, centrocampista di Livorno e Vicenza, morto prematuramente il 14 aprile 2012, durante la gara Pescara-Livorno.

Barbara Roviello Ghiringhell
tutte le immagini sono di www.numericalcio.it