Dai Diavoli Rossi alla divisa da frate: Mulryne diventa prete

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Abbandonato il calcio, l’ex del Manchester United ha indossato la divisa domenicana

“Volevo sempre di più e mai era abbastanza…”

“Non ero soddisfatto, pensavo solo ai soldi e all’attenzione delle donne…”

“Ho scoperto il lato diabolico di questo tipo di carriera professionale…”

Una dichiarazione lapidaria quella rilasciata al quotidiano britannico “Times” dall’ex centrocampista del Manchester United Philip Mulryne che nei mesi scorsi ha scelto di indossare un’altra divisa, dopo quella blasonata dei “Diavoli rossi“: il tradizionale abito bianco e nero dei frati domenicani.

Mulryne, classe 1978, è stato una figura di spicco del calcio britannico.

Centrocampista centrale, fa la trafila nelle giovanili dello United, con cui firma anche il suo prima contratto da professionista nel marzo del 1995 e gioca per cinque volte (una partita in Premier, una in FA Cup e 3 in League Cup) in prima squadra allenato da Alex Ferguson prima di essere ceduto al Norwich e giocare con le maglie di Cardiff e Leyton Orient.

Nella Nazionale nordirlandese, Mulryne ha collezionato 27 presenze e realizzato tre gol prima di ritirarsi, all’età di 31 anni, nel 2009.

Subito dopo il suo ritiro, inizia per la lui la sua nuova “carriera”, se così vogliamo chiamarla, o meglio la sua nuova vocazione.

Mulryne inizia gli studi di teologia e filosofia a Belfast per poi avvicinarsi in modo netto alla Chiesa, prima sotto l’ala di Monsignor Noel Treanor, vescovo di Down and Connor, poi a Roma, presso il collegio irlandese.

Sino al settembre dello scorso anno quando fa domanda per diventare frate domenicano presso il St Saviour’s Priory di Dublino.

A ottobre viene ordinato diacono da Diarmuid Martin, l’arcivescovo di Dublino e l’8 luglio di quest’anno diventa frate, ordinato dal monsignor Joseph Augustine Di Noia a Roma.

Secondo la stampa inglese, Mulryne nella sua carriera da calciatore avrebbe guadagnato fino a 600 mila sterline l’anno, oltre 700 mila euro; la sua vocazione religiosa per la quale ha fatto, tra gli altri, voto di povertà lo ha indirizzato verso le ricchezze spiriturali.

“Oggi sono più sereno di quando giocavo a calcio” ha commentato a questo proposito.

Silvia Sanmory