Da Sergio Ramos a Sergio Narcos, il passo è Cardiff

0
574

Sergio Ramos.

Chissà come mai il suo nome viene tirato in ballo sempre per vicende poco piacevoli e, chissà perché, il nostro stupore è sempre relativo.

CARDIFF, WALES – JUNE 03: Sergio Ramos of Real Madrid and Juan Cuadrado of Juventus exchange words during the UEFA Champions League Final between Juventus and Real Madrid at National Stadium of Wales on June 3, 2017 in Cardiff, Wales. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Anche se stavolta la notizia – sgonfiatasi nel giro di poche ore – della sua presunta positività al controllo antidoping dopo la finale di Cardiff, ci ha fatto per un attimo drizzare le antenne. Perché questa sarebbe stata veramente grossa. Più delle voci girate attorno alla Juventus – smentite anche quelle, dalla società bianconera.

Secondo i documenti di Football Leaks, il Real Madrid  avrebbe segnalato agli uffici antidoping l’assunzione di un farmaco differente da quello  somministrato al Capitano; il medico, che avrebbe dovuto occuparsi di comunicare il nome corretto del prodotto assunto, si giustificò allora definendosi ‘euforico per le circostanze del momento’, ossia la vittoria e la visita negli spogliatoi del Sovrano spagnolo. Si assunse la responsabilità  e la UEFA accettò il fatto. La vicenda viene comunque fuori nelle ultime ore.

Il Real Madrid ha risposto a muso duro con un comunicato ufficiale et voilà, la fiammella è stata subito spenta. Così come allo stesso modo accadde nel febbraio 2017, quando i Blancos protestarono davanti a un controllo a sorpresa, tanto che in quel caso fu costretto a intervenire lo staff medico della squadra: procedura, tra l’altro, contro le regole. Il club accusò (!!)  l’ antidoping di scarsa professionalità e la UEFA – anche allora, nemmeno a dirlo –  chiuse l’indagine.

Senza volersi addentrare in un territorio pericoloso, in cui risulta impossibile stabilire da che parte stia la verità, viene però da chiedersi perché mai Sergio Ramos abbia diritto a questa intoccabilità universale.

Viene da chiedersi perché un club glorioso come quello della capitale spagnola abbia consegnato lo spogliatoio nelle mani di una persona sempre nell’occhio del ciclone per vicende al limite della correttezza (o scorrettezza, scegliete voi). Viene da chiedersi come si possa difendere un calciatore che rappresenta proprio il contrario di quello che il calcio vorrebbe – e dovrebbe – significare.

Sergio Ramos – notoriamente classificato come un buon/ottimo difensore – è antisportivo, scorretto e spesso violento, provocatore (Cuadrado a Cardiff, per restare in tema). Senza scrupoli verso gli avversari, intimidatorio e sgradevole contro quelli che dovrebbero essere i suoi stessi compagni ( si veda la voce Piqué e la vicenda Nazionale a tale proposito, o la più recente vicenda con il giovane Reguilon). E malgrado tutto si muove e si comporta come se tutto gli fosse concesso, dovuto e possibile, con quel sorrisetto beffardo e irritante di chi sa che, comunque,  gliela faranno sempre passare liscia.

Perché è la sua squadra in primis a concederglielo.

La malizia corre veloce e tenta l’ idea – con un pizzico di ‘sana’ dietrologia – di pensare allo strapotere dei Galacticos, che ogni cosa mette a tacere. Anche un presunto doping, scongiurato per l’entusiasmo di un medico –  più tifoso che professionista. Noi restiamo qui a domandarci se verrà mai il giorno in cui Ramos sarà ammonito, espulso, punito in qualche modo per almeno una delle sue azioni da ‘delinquente a piede libero’  – più che da calciatore – che da sempre lo caratterizzano. La speranza è l’ultima a morire.

 

“Probabilmente ci sarà stato un difetto di comunicazione, ma qualsiasi vero tipo di positività non può passare così liscio e sotto silenzio. Se così fosse, sarebbe una situazione paradossale e molto grave”.

 

Concludiamo con le parole del professor Giuseppe Capua, Presidente della No Doping Life, e il nostro pensiero va al buon Fabio Lucioni, Capitano del Benevento la cui storia – molto simile – ha avuto ovviamente tutt’ altro epilogo.

CIRO VIGORITO STADIUM, BENEVENTO, CAMPANIA, ITALY – 2017/06/08: Benevento’s Italian defender Fabio Lucioni controls the ball during the Italian Serie B Play Off football match for the promotion in Serie A Benevento Calcio vs Carpi FC at the Ciro Vigorito Stadium. Benevento won the match 1-0,. (Photo by CARLO HERMANN/KONTROLAB /LightRocket via Getty Images)

Probabilmente il suo medico – parimenti  sospeso – non aveva alcun re negli spogliatoi a distrarlo.