Candreva ha riacquisto fiducia in se stesso. Si è ripreso la sua Inter e ora spodestarlo dalla sua fascia destra sarà veramente un’impresa per le riserve.
L’esterno è reduce da un’annata complicata. Nell’Inter di Mister Spalletti, al primo cross sbagliato veniva fischiato da tutto lo stadio. Si beccava critiche e insulti senza fine. Per lui c’era poco spazio: era meglio schierare Mattia Politano, dava molta più sicurezza.
E quindi attendeva con pazienza e professionalità in panchina il suo turno.
La storia tra l’Inter di Spalletti e Candreva sembrava ormai alla fine, un inevitabile addio. I bagagli di Candreva erano già pronti per essere imbarcati in direzione Cina. Ma la maglia 87 si è ripreso la sua rivincita.
Candreva oggi viene applaudito da tutto lo stadio. La curva urla il suo nome. E provate a toglierlo da quella fascia destra. Impossibile!
La cura di Antonio Conte lo ha rigenerato per bene:
“Siamo fortunati ad avere l’allenatore più forte che esiste. Dobbiamo seguirlo perché lui è veramente forte. Siamo felici, andiamo in campo con il sorriso, lavoriamo tanto ma la domenica si vedono i risultati. Siamo ripartiti tutti da zero in questa stagione. La mano del Mister si è vista fin dalla prima settimana di lavoro. L’aria è decisamente positiva, c’è l’entusiasmo giusto e la voglia di lavorare. Stiamo bene tutti insieme. Il margine di crescita della squadra è grande, ci sono ragazzi giovani che possono migliorare ancora e dare tanto”.
La filosofia Conte gli è entrata proprio nella testa. “Testa bassa e pedalare” è il motto dell’allenatore nerazzurro. Ed è quello che fa Candreva quando scende in campo. Macina chilometri su chilometri. Corre tantissimo. E fa spesso paura perché le azioni più importanti nascono quasi sempre dai suoi piedi.
In questa stagione ha anche gonfiato la rete contro il Lecce, nella prima di campionato, contro il Parma, e in Champions League contro il Borussia Dortumund. Insomma, è un grande protagonista di questa nuova Inter.
Magari la squadra di Antonio Conte non sarà più pazza, come ha richiesto lui stesso, ma Candreva sì. E così si è ripreso la sua Inter.
Sara Montanelli
