Da qui non si passa, parola di Walter Samuel

Walter Samuel è stato uno dei migliori difensori della sua generazione, infallibile con il suo metodo del fallo non fallo, protagonista del Triplete nerazzurro

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Un muro invalicabile.

In grado di “stendere” l’avversario già ad inizio partita con il suo infallibile “metodo Samuel”: un colpo di tacchetto sullo stinco, una tecnica fine per un fallo non fallo.

Walter Samuel, difensore argentino sui generis, è stato dunque un cattivo (dal punto di vista sportivo) talmente fine e metodico da evitare sanzioni in campo. 

Nato nel 1978 a Firmat, proprio li ha iniziato a giocare a calcio, inizialmente come attaccante per poi trasmigrare in difesa dove è sempre stato decisivo.

(Immagini tratte da calcioweb e forza roma.info)

Un triennio nel Boca Juniors (nel 2000 con il club vince la Coppa Libertadores) è sufficiente per fare di lui uno dei giocatori più amati della Bombonera:

“Quando ero ragazzino, fermai in scivolata il figlio del boss del mio quartiere. Il giorno dopo mi picchiarono gridandomi che non sarei mai diventato qualcuno. Dopo qualche anno li vidi che gridavano il mio nome. Una delle soddisfazioni più belle della mia vita.”

Samuel arriva alla Roma nella stagione 2000 – 2001 e con i giallorossi si aggiudica lo storico Scudetto della squadra capitanata da Capello, una Supercoppa italiana e viene riconosciuto come uno dei migliori difensori a livello europeo.

Inoltre in quattro anni di derby capitolini, la squadra non registra nessuna sconfitta.

Ma sarà soprattutto nell’Inter, club nel quale arriva nell’agosto del 2005, che The Wall, come è stato ribattezzato, esprimerà il meglio delle sue potenzialità, arrivando ai massimi livelli sotto la supervisione di Mancini prima e di Mourinho poi. 

Nella sua prima stagione in nerazzurro, Samuel vince la Supercoppa italiana battendo la Juventus, la Coppa Italia e lo Scudetto; sarà uno dei protagonisti dello storico Triplette dell’Inter.

Amato in modo particolare dai tifosi interisti che non hanno di certo dimenticato il leggendario duello contro Ibrahimovic durante la semifinale contro il Barcellona, vinto dal neroazzurro.

Rimane negli annali dell’Inter anche il suo intervento su Kakà durante un derby con il Milan, nel dicembre del 2007 quando il ginocchio di Samuel si strappa ma prima di fermarsi riesce comunque a fermare il brasiliano.

Tredici trofei, diciassette gol segnati e nove anni dopo il suo arrivo nel club milanese, Samuel saluta i nerazzurri e chiude la carriera nel Basilea senza mai dimenticare il periodo d’oro all’Inter; anche per questo accetterà di entrare a fare parte dello staff di mister Stefano Pioli nel 2017; dal 2018 fa parte dello staff tecnico dell’Argentina.

 

Silvia Sanmory