Home Calcio Italiano Serie A Da Marchisio a Rugani, quando la famiglia del giocatore protesta sui social

Da Marchisio a Rugani, quando la famiglia del giocatore protesta sui social

Le esternazioni di Ubaldo Rugani ricordano altre proteste fatte sui social dai familiari dei giocatori 'messi in disparte' dalle loro squadre

0

“Non c’è bisogno di dire nulla, questo viso spiega tutto. Ma tra poco finirà ‘sta storia e ci riprenderemo con gli interessi tutto quello che si merita”.

 

Così Ubaldo, papà di Daniele Rugani, esterna su Facebook tutto il suo disappunto circa lo scarso minutaggio raccolto dal difensore bianconero in questa stagione.

Un post che non va per il sottile e che lascia sottintendere un imminente cambiamento nella vita professionale di Daniele. Forse, chissà, già da gennaio sembra possibile che Rugani possa indossare una maglia diversa da quella bianconera.

Più volte ci siamo imbattuti, nell’era social , in queste intromissioni familiari che puntualmente spaccano l’opinione pubblica: quanto è giusto che vengano usati i canali privati per discutere di faccende che, un tempo, a nessuno era dato sapere? La questione è sempre aperta e ogni volta i suggerimenti sono differenti: c’è chi auspica l’astensione da parte dell’ entourage, chi invece ne sostiene l’utilizzo in alcuni casi, per portare alla luce situazioni che non trovano vie di sbocco.

Potremmo a tal proposito ricordare lo ‘sfogo’ di Roberta, moglie di Claudio Marchisio, all’ indomani del derby della Mole al quale Claudio, torinese e juventino doc, non prese parte. La mancata partecipazione del centrocampista a una gara così importante per lui portò la Sinopoli – di solito silenziosa – a commentare in maniera trasversale su Instagram:

Una frase che si riaggancia in maniera sottile ma perfetta a quanto poi rilasciato da Claudio Marchisio all’indomani della sua rescissione con la Vecchia Signora.

‘Famoso’ per i suoi sfoghi su Twitter è il fratello procuratore di Paulo Dybala, che lo scorso  marzo, dopo la mancata convocazione della Joya da parte di Sampaoli,  scrisse un post tagliente – poi rimosso – che recitava così:

“Che tristezza, questa squadra è costruita da giornalisti e dirigenti!”

Sempre lo stesso procuratore punse Scaloni a settembre, quando Paulo fu sì convocato ma – ancora una volta – non fu schierato dal nuovo Commissario Tecnico. Le parole di Gustavo risultarono ancora più velenose in quell’occasione, tanto da creare imbarazzo allo stesso diez bianconero:

“Dal momento che non possono fare soldi con te, allora non giochi”

Questi soltanto alcuni degli episodi susseguitisi in casa bianconera, ma l’elenco potrebbe allungarsi, andando a curiosare anche tra le pagine social di calciatori che indossano altri colori. E se nel caso di Dybala possiamo dire che gli eventi hanno assunto un’altra piega dopo quelle proteste – o magari è soltanto una coincidenza -, non possiamo ancora dire lo stesso per Rugani o per altri. Talvolta le circostanze possono prendere pieghe imprevedibili e non sempre piacevoli. Nel caso di Marchisio, già citato, le parole di sua moglie sono state pressocché ignorate e nulla ha potuto impedire la fine della lunga storia tra Claudio e la Vecchia Signora. Senza considerare le voce dei tifosi che sono soliti partecipare con grande animo a queste vicende, spesso senza tatto né troppa considerazione.

Certo è che i social oramai sono una vera e propria arma e come tutte le armi può essere utilizzata per difendersi o per attaccare: non sempre, tuttavia, si è in grado di prevedere le conseguenze.

 

Daniela Russo

Exit mobile version