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Da magazzinieri a calciatori, la gavetta dei campioni

Da Renato Villa a Davide Diaw, calciatori che hanno iniziato la carriera come magazzinieri per guadagnarsi da vivere e poi hanno realizzato un sogno

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Il sogno di sfondare nel mondo del calcio non è affatto idillico come sembra, lo sanno bene tantissimi giocatori professionisti che hanno iniziato la loro scalata dalle serie minori.

Chi gioca ad esempio in Eccellenza spesso, se non ha la famiglia ad aiutarlo, ha bisogno di trovarsi un lavoro.

Il più gettonato, andando a sfogliare le pagine delle biografie di tanti calciatori, è il mestiere del magazziniere. Si tratta di un lavoro umile, ordinario, e difficilmente la gente riesce ad immaginarsi che un campione del mondo del calcio abbia iniziato da lì.

Eppure sono tantissimi i giocatori – anche fuoriclasse – che hanno cominciato così mentre davano i primi veri calci al pallone.

Davide Diaw
Foto: UdineToday

La storia di cui più si parla in questo periodo è quella di Davide Diaw, italo-senegalese che ha fatto sognare il Cittadella ai playoff di Serie B con le sue reti provvidenziali.
Davide aveva già un trascorso alla Virtus Entella, costellato però di infortuni, e poi soltanto esperienze in Serie D e in Eccellenza. Qui giocava per il Real Corno e segnava anche tantissimi goal. Il calcio però non era ancora una strada sicura e proficua a tutti gli effetti, quindi Davide deve andare a lavorare. Ha bisogno di un mestiere che gli permetta anche di allenarsi, così il signor Mario gli offre un posto da magazziniere lì a Corno di Rosazzo, in Friuli. Ciò che viene dopo, fino all’approdo glorioso in Serie B, è storia. Non solo storia di calcio ma di vita vera, di vita vissuta.

Foto: 1000cuorirossoblù

Sono tanti però i calciatori che hanno iniziato la propria carriera dentro un magazzino.

I tifosi del Bologna saranno felici di ricordare il “Mitico” Renato Villa.
Il velocissimo difensore del Bologna fu notato dagli osservatori rossoblù mentre giocava in Serie C; prima una lunga gavetta nelle serie minori della Lombardia dove il calcio ancora non pagava e allora Villa si guadagnava da vivere facendo proprio il magazziniere. Lavorava in una fabbrica di camicie, si svegliava presto e rincasava la sera giusto in tempo per scappare sul campo. Anni duri, fatti di sacrifici, ma che poi hanno trovato un senso nella consacrazione in Serie A.

Foto: Gianluca Di Marzio

Va citato anche il terzino della Juventus notato da Trapattoni: Moreno Torricelli.
I suoi esordi furono nella categoria Allievi per poi passare in Serie D. Proprio in quel periodo in cui militava nella Caratese, durante un’amichevole con i bianconeri, la Juventus s’interessa a lui e vuole portarlo nel calcio dei grandi. Una svolta epocale per Torricelli che lavorava come magazziniere e falegname in un mobilificio e vedeva lo sport solo come un passatempo.

Foto: Fantamaster

Torniamo per un attimo al calcio di oggi. Lo location è sempre la Serie A, il frangente è quello della salvezza da favola del Crotone un paio di stagioni fa. Tra i protagonisti di questo salvataggio in extremis c’era lui: Andrea Nalini e la sua doppietta. Si è sempre definito un ragazzo normale, contrastato nella sua carriera da dilettante dalla madre, che non vedeva il calcio come un impiego sicuro. Ha fatto tanti lavori mentre i provini per i top club di Serie A andavano male, fin quando nel 2014 la Salernitana non lo notò durante una partita. Lui nel frattempo faceva il magazziniere in un’azienda alimentare che produceva wurstel.

Foto: Gli Eroi del Calcio

Fu un po’ più avvantaggiato Claudio Lunini, che il magazziniere lo faceva proprio per il suo primo club nella categoria Promozione, il Darfo Boario (nei pressi di Brescia). Alterna così questo suo lavoro con il ruolo di centravanti, perché la famiglia ha sempre voluto che avesse la testa sulle spalle e i piedi per terra. I piedi però erano anche molto buoni per segnare, tant’è che una volta esploso il suo talento fu acquistato dall’Hellas Verona – militante in Serie B – e con le sue reti contribuì alla promozione dei gialloblù nella massima divisione calcistica italiana.

Non solo magazzinieri però: anche elettricisti, meccanici ed operai. Jamie Vardy, che ogni mattina s’infilava la tuta da metalmeccanico, è riuscito ad alzare al cielo la vittoria di una Premier League.

Si fa di tutto pur di perseguire un sogno e chi vuole vivere di calcio non si lascia fermare da un salario umile ed un mestiere faticoso… basta che ci sia tempo per prendere a calci una palla!

 

Federica Vitali

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