“Da Dasein Sollen a San Siro, dal rosso al nero in un attimo.”: Rkomi ci racconta il suo rapporto con il calcio

Il rapper milanese ci racconta il suo rapporto con il calcio e con il suo Milan

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Apprezzato da Jovanotti, Caparezza e Marracash, Mirko Martorana in arte Rkomi, è uno dei protagonisti della scena rap italiana.

Ha scritto testi come ApneaMilano Bachata Solo: dopo il successo del primo album ufficiale Io in terra, ha pubblicato Ossigeno, un libro e un ep con sei brani inediti.
Il libro l’ep Ossigeno contengono impressioni di viaggio, sensazioni, aneddoti, pensieri musicali e ricordi, dall’esordio ad oggi.
Non è un libro, non è un album. Sono solo pensieri. È solo musica”, dice.
Tra i brani ci sono i duetti con Tedua ed Ernia.

Milanese. Nessuno come Rkomi ha raccontato così bene la sua città e il suo quartiere.
Milanista
sin da bambino, grazie al fratello, ci confessa, “mi ha indottrinato per bene con i colori rossoneri, grazie a Dio!

Approfondiamo il suo rapporto con l calcio e i colori rossoneri.

Che tifoso sei?
Molto caloroso.
Stadio o tv? Curva o tribuna?
Sono andato per anni in curva a divertirmi con i miei amici e mio fratello. Ora grazie al mio lavoro e grazie al Milan stesso ho la possibilità di guardare le partite in tribuna con tranquillità ma sentire la curva cantare accende sempre un fuoco in me che non mi fa stare fermo.
In televisione solo quando giocano in trasferta o quando sono in giro per lavoro.
Il campione del passato al quale sei più legato?
Sono 3 nel mio cuore a pari livello, con cui sono cresciuto: Sheva, Kakà e Maldini.
A proposito di ex, il Milan si è rifondato puntando su vecchie glorie e bandiere in dirigenza: che opinione hai a riguardo? Le bandiere sono di troppo nel calcio moderno?
Il mondo cambia e sono sparite certe figure carismatiche, non solo nel calcio purtroppo. Ovviamente non sarebbero di troppo solo che ne sono rimaste davvero poche e non vedo un ricambio generazionale sotto questo aspetto.
Il Milan ha puntato su ragazzi giovani molto forti e con la testa cercando di far ripetere loro il percorso delle nostre vecchie glorie/bandiere.
Il tuo idolo calcistico di oggi?
Messi
Higuain: un aggettivo per il nuovo attaccante rossonero.
Higuain è un bomber di razza con la “garra” Argentina. Esplosivo.
Il pregio e il difetto di Gattuso?
Rino è stato parte fondamentale del Milan con cui sono cresciuto, è l’esempio di calciatore/uomo che pur senza avere dei piedi formidabili ma con tenacia, testa e una grinta fuori dal comune è stato in grado di vincere tutto.
Gli auguro di vincere da allenatore anche solo la metà di quello che ha vinto da giocatore. Non me la sento di trovare un difetto… dovrebbe solo stare più calmo quando si arrabbia (hahah)
Il ricordo più bello legato ai colori della “tua” squadra?
La Champions vinta nel 2003 e quella del 2007.
Che aspettative hai per questa stagione?
La squadra sta crescendo, spero in una qualificazione in Champions tranquilla, ci vuole pazienza ma torneremo presto ai vertici che ci competono.
Sempre più calcatori si scoprono musicisti e iniziano a incidere singoli: qual è, invece il tuo rapporto con il prato verde e gli scarpini?
Amo giocare a calcio, ci gioco sin da bambino e posso dirti che non me la cavo male.
Quando posso cerco sempre di giocare con gli amici.
In generale mi piace fare tanto sport e mi tengo sempre in forma. Col tempo, ovviamente ho smesso di giocare a calcio a certi livelli ma, quando posso, non rinuncio mai a tirare due calci al pallone, in qualsiasi situazione.
Te la senti di ideare per noi una strofa che identifichi il tuo rapporto con il calcio o in particolare con il Milan?
Più che una strofa ho un “pensiero” che posso condividere con voi:

Da Dasein Sollen a San Siro, dal rosso al nero in un attimo.

Il mio primo video, Dasein Sollen, è stato girato sotto al duomo di Milano e indossavo la maglia del Milan.
Sono passato da essere un “semplice” tifoso a collaborare con la mia squadra del cuore in poco tempo.
Quel video, dove partivo dal nulla, quasi presagiva tutto quello che poi si è realizzato.

Caterina Autiero