Da Conte ad Allegri, la Juve continua a volare

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Tanto diversi e allo stesso tempo tanto simili. Antonio Conte e Massimiliano Allegri sono due allenatori completamente opposti per filosofia di gioco, carattere e approccio alla gara eppure la stagione in corso ci mostra qualche analogia non da poco e, a dire il vero, del tutto inaspettata. Allegri come Conte: anche il tecnico toscano alla prima stagione in bianconero delizia la dirigenza bianconera con successi e prestazioni da ricordare, proprio come il suo predecessore faceva tre anni fa dando inizio ad un triennio indimenticabile.

I dubbi dei tifosi juventini che alla notizia del suo approdo a Torino si mostravano non molto convinti stanno svanendo di partita in partita, offuscando tutto ad un tratto lo spettro del grande ex che da sempre si aggirava nei corridoi di Vinovo, costringendo parte dell’ambiente bianconero ad impietosi confronti che mai avrebbero trovato una vera logica e, diciamocelo, una vera utilità. Sì perché i numeri sono attualmente dalla parte di Allegri che, alla prima stagione sulla panchina della Vecchia Signora, si ritrova a 15 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, senza contare la conquista della finale di Coppa Italia e i quarti di finale di Champions League. Certo, i 102 punti conquistati da Conte nella stagione scorsa sono qualcosa di inarrivabile, ma l’ex rossonero sembra stia convincendo pian piano i suoi nuovi tifosi con quel qualcosa in più che tutto l’ambiente aspetta da molto, troppo tempo: la Champions League. L’unica pecca dell’era Conte era infatti quella di non aver saputo far bene in Europa, cosa che invece al suo successore sembra riuscire senza troppi problemi.

Qualcuno parla di un Conte “invidioso”. Di non molto tempo fa la sua dichiarazione al vetriolo,”la mia Juve avrebbe 20 punti di vantaggio” che aveva avviato in maniera certamente poco diplomatica una leggera polemica nei confronti del rivale, con cui non scorre buon sangue sin dai tempi in cui i due sedevano sulle panchine di Juve e Milan. A questo si aggiunge poi il fresco battibecco sul caso Marchisio, prima dato per finito e poi improvvisamente “resuscitato”, su cui Allegri aveva twittato “Un infortunio che non ci voleva. Ma chi lo sostituirà sarà all’altezza. Il prossimo anno parlatemi ancora di stage“. Il tweet è stato rimosso poche ore dopo con la notizia del miglioramento delle condizioni del centrocampista ma la polemica ormai era servita. Chiaramente, Allegri faceva riferimento agli stage proposti da Conte per la nazionale a cui la maggior parte dei club si era opposta in massa.

Polemiche a parte, qualsiasi intuizione di Max Allegri si sta rivelando sempre più azzeccata e il cuore dei tifosi sta iniziando a voltare le spalle al vecchio amore per abbracciare quello nuovo. Per lo meno, fin quando la Juve resterà in corsa in Europa. Bisognerà attendere la partita di mercoledì a Montecarlo per capire quale sarà il destino della nuova Juventus e dei suoi tifosi che, anche questa volta sceglieranno qualcuno da esaltare o da “crocifiggere”.

Claudia Rosco