Da Buffon a Chiellini, i Capitani della Juve scivolano troppo spesso

Le parole di Chiellini sul Pallone d'Oro e il preferibile silenzio

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Quando, un anno e mezzo fa, Buffon – dopo Real Madrid-Juventus – tenne il famoso discorso sul bidone della spazzatura al posto del cuore e sui fruttini e le patatine, pensavo che mai nessun altro Capitano della Juventus avrebbe potuto farmi sentire così tanto in imbarazzo.

Invece, mai dire mai.

Giorgio Chiellini al Gran Galà del Calcio 2019 ha fatto di meglio: mi sono cadute le orecchie (e le braccia).

Il furto a Ronaldo è stato lo scorso anno. Il Real Madrid ha deciso di non farglielo vincere. È stato palese.

Queste le parole pronunciate da Chiedo con non chalance, con l’espressione placida di chi sta parlando della cosa più innocente del mondo.

Con una superficialità che mai mi sarei aspettata da un giovane che ritengo intelligente e acculturato.

-giorgio-chiellini_
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Chissà se oggi Giorgio si ferma a riflettere sul peso specifico enorme che contengono quelle poche frasi.  Sull’ombra che lui stesso getta sul mondo in cui lavora.

Perché che l’assegnazione del Pallone d’Oro sia vittima di corruzione può anche essere, ma che lo dica uno che in quel mondo ci lavora fa di lui il primo a essere indirettamente coinvolto.

Perché per dire che il Real ha deciso devi innanzi tutto avere le prove; in secondo luogo, apre al dubbio che in precedenza abbia deciso anche di farglielo vincere, quando Ronaldo vestiva la casacca dei Blancos. 

Perché Chiellini non é un giornalista o un tifosotto, ma il Capitano di una signora squadra e anche di una Nazionale e non è bello, né utile che una figura cosi importante si addentri nella difesa così di parte di un singolo giocatore (cui tra l’altro non manca chi lo difende).

Perché alimenta ogni possibile teoria complottistica, comprese quelle nei confronti della Juventus che ogni giorno puntualmente si tengono in Italia. 

Insomma, passa il tempo ma alla fine i Capitani bianconeri scivolano sempre sulla stessa buccia di banana, che non è gialla ma bianca come il colore delle maglie del Real: perché alla fine tutto si riduce a una questione di potere, che il Real ha e la Juventus no.

Spiace, ma devo dirlo.

Chissà se e quando la Juventus ritroverà un Capitano capace di accettare le vittorie e le sconfitte sul campo senza appellarsi a alibi. In fondo i calciatori questo devono fare. La dietrologia – stancante, stucchevole talvolta – andrebbe lasciata a altre sedi.

Daniela Russo