L’alternanza di risultati positivi e negativi collezionati durante l’ultimo mese e mezzo ha portato il Crotone a posizionarsi in piena zona retrocessione a nove giornate -e un recupero- dal termine del campionato
Il mese di febbraio era cominciato con una presagio: l’affermazione del gioco consolidato con due pareggi di alta classifica, rispettivamente con Inter ed Atalanta. La marcia però è stata ingranata solo per due settimane, perché al momento degli scontri diretti con Benevento prima e Spal poi è sembrato che la formazione di Zenga avesse deciso di continuare il percorso azionando la “retromarcia”, perdendo sei punti che ne stanno condizionando il cammino.
Marzo invece ha preso il via con una vittoria rotonda contro la Sampdoria, succeduta da l’ultima sconfitta di domenica contro i giallorossi di Di Francesco. E’ stato questo ultimo turno giocato a portare il Crotone per la prima volta durante questa stagione a posizionarsi in terzultima posizione in solitudine con 24 punti, sorpassato di una sola misura dalla squadra di Semplici che però ha disputato finora un match in più.(immagine da calciomercato.com)
Il confine tra la permanenza in Serie A e la retrocessione è ad oggi rappresentato da un solo punto. Una distanza colmabile in termini di risultati da un pareggio, ma raggiungibile attraverso due fattori imprescindibili e direttamente collegati tra loro: la continuità e la solidità. Continuità di prestazioni, di gioco e solidità difensiva, necessaria per portare a casa la partita. Da inizio anno i gol incassati da Cordaz e compagni ammontano a 54, un bilancio eccessivo per un campionato come quello italiano dove solitamente si decide tutto proprio basandosi sulla capacità di chiudersi. Solidità che deve essere costante per 90’ recupero compreso, considerando come molte delle reti che hanno determinato la perdita di punti sono arrivate negli ultimissimi scambi degli incontri.
I rossoblù hanno tuttavia dimostrato di saper stupire e di non tirarsi indietro sul campo neppure nell’atteggiamento, a prescindere dall’avversario: questa pausa per le Nazionali servirà a tutti per rielaborare le idee e ricercare quelle motivazioni che hanno guidato il gruppo da agosto.
Il prossimo antagonista si chiama Fiorentina, un team che sta dimostrando di essere una squadra nel vero senso della parola. Per Zenga e i suoi non sarà certo una passeggiata calcare il prato del Franchi, ma adesso non si può più rallentare: maggio è vicino e con questo il tempi dei verdetti.
Chiara Vernini