Ventisette punti, sei giornate al termine del campionato e una terzultima posizione che comincia a spaventare: è questa la situazione attuale del Crotone
Il cambio di allenatore e un onesto ma puntuale mercato di gennaio non lasciavano presagire un crollo, perlomeno nei risultati, che invece sta regnando in questo periodo. Escludendo il successo in casa contro il Bologna collezionato l’otto aprile scorso, le ultime cinque giornate hanno visto i rossoblù uscire dal rettangolo verde sconfitti per quattro volte.
(quotidiano.net)
Un bilancio aspro e negativo, soprattutto tenendo conto di quello delle dirette avversarie per la salvezza, in primis la Spal, che punto dopo punto, si posiziona sopra il Crotone pur se con un vantaggio minimo. Stasera allo Scida arriva la Juventus, una sfida delicata ma assolutamente determinante anche tenendo conto che il Verona, che precede di solo due distanze la squadra di Zenga, affronterà il Sassuolo che la precede di quattro punti e la Spal se la vedrà con il Chievo, quint’ultimo. Una partita che può confermare o forse ribaltare l’attuale situazione del Crotone chiamato a una risposta di orgoglio. Nelle ultime cinque sfide prese ad esempio, i gol realizzati sono stati due a fronte di ben nove subiti, troppe le reti concesse a confronto delle poche realizzate.
Dopo l’infrasettimanale i ragazzi del club calabrese incontreranno in campo altri bianconeri, quelli dell’Udinese. Una sfida contro un’altra squadra che sembra non sapere più vincere e che potrebbe essere in questo momento ottimale per i rossoblù.
Prima, però, la testa deve essere orientata alla Juventus e il Crotone che sembra essere salito su un volo nel bel mezzo di turbolenze, deve trovare già contro i bianconeri di Allegri il modo per scacciarle e stabilire se la destinazione di arrivo sarà la Serie A.
Zenga e i suoi hanno abituato a prestazioni e risultati entusiasmanti, tra tutti i difficili pareggi ottenuti contro le nerazzure Inter e Atalanta e ciò fa asserire che sarebbe sbagliato parlare di mancanza di organico o di gioco. Serve, anzi, è necessario ritrovare quell’equilibrio che aveva permesso di militare fino a marzo non lontano dalla zona retrocessione ma neanche nel pieno della stessa.
Chiara Vernini