Dal sogno salvezza all’addio volontario: è stato questo il percorso che ha caratterizzato il cammino di Nicola sulla panchina del Crotone.
Un gesto, la discesa del presidente Vrenna nello spogliatoio alla fine del primo tempo del match contro il team di Oddo, ha comportato una scelta, irremovibile e inattesa. Il tecnico piemontese saluta i suoi oramai ex giocatori e tifosi dopo sedici mesi e lascia tutti sospesi tra dubbi e domande. Forse dietro questa scelta si nasconde anche altro? Probabilmente il patron rossoblu avrebbe dovuto evitare? O forse si è trattato di un’incomprensione che poteva esser risolta diversamente? Tali interrogativi rimarranno senza una soluzione o, semplicemente, quando un vaso si rompe i cocci possono essere rimessi insieme soltanto se c’è la volontà di farlo.
In questa situazione, il “vaso” è stato sostituito e adesso il compito di riempirlo di successi al punto giusto spetta a Zenga, arrivato cinque giorni fa nella città calabrese e sostenuto subito da una cospicua parte di tifoseria. Nessun proclamo, alcuno stravolgimento, solo un obiettivo pronunciato forte e chiaro: restiamo in serie A. Questa la volontà dei tifosi, questo il traguardo a cui punta il neo allenatore del Crotone.
La sconfitta di domenica contro una diretta concorrente alla permanenza nella massima serie è arrivata a seguito di una prestazione non certa da incriminare, soprattutto tenendo conto di quanto accaduta nei giorni precedenti la partita. La vera nuova sfida è cominciata adesso e continuerà fino alla trentottesima giornata di campionato. Zenga deve caricarsi sulle spalle un’eredità importante, formata non solo dal risultato più importante conquistato la passata stagione, ma anche caratterizzato dal rapporto umano che Nicola aveva costruito con i suoi calciatori e con i sostenitori, nonché con la stessa società. Sarebbe sbagliato, infatti, non considerare le modalità attuate dal club nella scorsa
stagione, ribadita soprattutto quando le cose non andavano per il verso giusto di proseguire a puntare su Nicola.
Prima di Natale ci sarà l’opportunità di metter in mostra quanto sta risultando dal lavoro di mister Zenga: Chievo prima, e Lazio dopo saranno i test, non certo semplici, con cui confrontarsi.
Domenica lo Scida darà il battesimo ufficiale al proprio allenatore e starà solo a questo e ai suoi ragazzi trasformare quella giornata in una festa.
Chiara Vernini