Crollo Inter a San Siro. La formazione di Antonio Conte è stata letteralmente travolta nella sfida di Champions contro il Real Madrid e ora, ha un piede e mezzo fuori dalla competizione europea. Una figuraccia europea con il Real meno galactico probabilmente di sempre. Adesso, solo la matematica tiene in vita la formazione meneghina.
In campo i blancos si divertono, prendono tutto e subito senza troppe interferenze da parte dei padroni di casa. L’Inter, invece, che doveva assolutamente vincere, o quantomeno pareggiare, si dimostra senz’anima e senza gioco fin dal primo minuto, uscendone con le ossa completamente rotte. Una sconfitta che, al di là del risultato, pesa e fa sorgere parecchi interrogativi sull’Inter made by Conte.
Ultimo posto nel girone e due punti in quattro partite. Il tecnico pugliese è il primo che sulla panchina nerazzurra non ha vinto nessuna delle prime quattro gare di Champions. Il match con il Real? Una finale, così l’aveva definita lui stesso. Peccato che in campo la sua Inter subisca dall’inizio alla fine e si sgretoli contro la corazzata merengues.
L’Inter perde e lo fa per i suoi limiti, i suoi errori e la sua capacità di complicarsi la vita. I problemi della Beneamata, già evidenti in campionato, negli incontri diretti diventano macigni. Intensità, grinta o carattere sicuramente non bastano, se poi mancano anche quelli, la figuraccia è servita. L’Inter non c’è, psicologicamente, tecnicamente e forse anche strutturalmente, come non ci sono più le idee.
La Beneamata, contro il Real, non scende proprio in campo e a finire sotto la lente di ingrandimento è inevitabilmente il tecnico salentino.
Serviva esperienza, diceva, e ha corteggiato per mesi Vidal. Il cileno finalmente arriva e, in men che non si dica, tradisce il suo più grande fan, facendosi espellere per proteste. C’è poi Hakimi, uno dei giocatori più attesi dalla Beneamata che però ha smarrito la sua esplosività e continua con il suo periodo no.
Non si può dimenticare poi il caso Eriksen, di cui lo stesso Conte non ama parlare, ma che giorno dopo giorno non gli risparmia critiche. Il danese entra in campo a una manciata di minuti dalla fine, un gesto etichettato come poco rispettoso nei confronti del calciatore. Tutti piccoli tasselli che portano a galla le lacune di un progetto che sembrava essere ben definito.
Una serata da dimenticare in una giornata da dimenticare. La delusione è tanta e la pazienza, soprattutto dei tifosi, è al limite. L’hashtag #ConteOut impazza ormai sui social e no, non si riferisce al premier Giuseppe Conte, ma al tecnico salentino.
L’Inter ha bisogno di rimettere insieme i pezzi, ma dovrà sicuramente ripartire dalle fondamenta perché il rischio è quello di sgretolarsi ancora e ancora, sempre di più. Nel frattempo, non resta che affidarsi ai miracoli, o meglio, alla matematica.
Alessandra Cangialosi