Cristiano Giuntoli, uomo-ombra della SSC NAPOLI nonché l’artefice degli arrivi tra i più sorprendenti del calcio italiano.
Durante l’ultima, estenuante sessione di calciomercato che insieme al gran caldo ha infiammato questa estate 2019, si è visto girare sul giradischi degli affaroni a più e più zeri, un numero impressionante di nomi di altisonanti e talentuosi calciatori.
Tra verità e fandonie, illusioni e sogni infranti, sensazionalismi e misteri, chi sta dietro a tutta questa enorme giostra spericolata sono loro: i Direttori Sportivi.
Veri e propri marpioni del mestiere, sembra che lavorino solo nelle due tornate di calciomercato, al solerte servizio dei “CAPISSIMI”, i presidenti delle società calcistiche. C’è chi invece ignora quanto tempo, impegno e attenzione necessiti la ricerca e/o la scoperta di un probabile talento da portare in squadra o l’opera di convincimento di un cosiddetto “Top Player” per “regalarlo” ai tifosi scalpitanti.
Personalità differenti da molti presidenti, su di loro ne emergono alcuni che lavorano nel più assoluto riserbo: tra questi, impossibile non considerare il DS della SSC NAPOLI, Cristiano Giuntoli.
Toscano, ex calciatore nel ruolo di difensore, dopo aver militato in squadre di C e D e aver conseguito il patentino di allenatore a Coverciano per allenare in Serie B, nel 2015 viene ingaggiato dal Presidentissimo della società azzurra, Aurelio De Laurentiis, come Direttore Sportivo. Stakanovista e silente professionista del mestiere, Giuntoli – sin dall’inizio della sua “missione” – ha evidenziato il suo talento e la sua predisposizione ad essere un “talent scout”. Un segugio capace di fiutare il giovanotto di turno e di belle speranze da presentare alla corte di Re Aurelio.
Al contrario del suo “Capo”, vulcanico, imprevedibile, a molti della tifoseria partenopea inviso all’inverosimile, Giuntoli è riservato, serioso e di cui si parla quasi solo ed esclusivamente per la sua attività e non per altro.
Più che un convincitore di campioni già affermati o sulla strada dell’affermazione ad altissimi livelli, Giuntoli pare mettersi col lanternino a cercare “il nuovo” in giro per l’universo calcistico. Come Diogene che cercava “l’Uomo”, Giuntoli cerca “l’Uomo” adatto ai “desiderata” dei De Laurentiis: in linea, mai dimenticarlo, con le esigenze della squadra, dell’allenatore di turno e dei limiti economici necessari per far in modo che la SSC NAPOLI sia, da svariati anni, una “virtuosa” del panorama calcistico nazionale e non solo, per quanto riguarda i cosiddetti “conti a posto”.
Qualche nome è doveroso farlo: Ounas, Younes, Zieliński, Milik, Fabian Ruiz.
I “polacchi” sono una sua scoperta, Ruiz una speranza diventata una certezza, un giovane che del centrocampo azzurro si avvia a diventare il padrone assoluto. Impossibile non citare gli ultimissimi colpi del DS sbarcati a Napoli durante la sessione di calciomercato estiva conclusasi dopo “soli” due mesi e due gg.
Ancora Alex Meret, portiere di talento dotato di una professionalità invidiabile nonostante la giovanissima età, Giovanni Di Lorenzo, giovane talento della difesa, ex Empoli, Kōstas Manolas (preso con un colpo di genio in termini economici entro il 30 giugno dalla Roma), difensore molto fisico e di carattere, che nelle intenzioni di Ancelotti, dovrà essere il “muro” difensivo della squadra insieme all’altro, potentissimo centrale Kalidou Koulibaly.
Poi Eljif Elmas, ventenne macedone prelevato dal Fenerbahçe, centrocampista di talento messosi subito in evidenza nelle primissime fasi del Campionato di Serie A. A Giuntoli l’onore di avere ricondotto in Italia l’ex attaccante bianconero Fernando Llorente, svincolato ex Tottenham, che in termini di professionalità ed esperienza rappresenterà di sicuro l’ennesimo successo aziendale di questo “operaio” dal fiuto fine e dall’intuito sorprendente.
Se a tutto ciò, aggiungiamo che TUTTI i nuovi acquisti, a parte Elmas, hanno già pure segnato nelle prime partite di campionato e di Champions League, il piatto forte è bello apparecchiato per un futuro roseo, anzi azzurro.
Qualche detrattore potrebbe imputargli il mancato arrivo di due dei nomi altisonanti accostati al Napoli quest’estate, James Rodriguez e Mauro Icardi, ma si sa, non tutti i flirt diventano love story a lieto fine.
È vero che la tifoseria partenopea appare – da troppo tempo – insoddisfatta della gestione di ADL, detrattrice del presidente e del suo staff, smaniosa di vincere (o forse ossessionata) al punto di perdere il senso vero del tifo. Dall’altro lato, saldamente ai posti di comando della navicella Napoli restano tuttavia loro: Aurelio e Cristiano, uguali e diversi, giorno e notte, sole e luna del calcio Made in Naples … Ma concreti, risolutivi, oculati e – chissà, forse un giorno – anche vincenti!!!
Simona Cannaò