Cristiano Giuntoli sbarca sotto la Mole nella stagione 2023-2024 e assume la responsabilità dell’area sportiva della Juventus, con una lunga gavetta alle spalle e fresco di tricolore storico a Napoli dopo aver rivoluzionato una rosa.

Una prima stagione in bianconero lavorando dietro le quinte, nell’ombra e da “vecchia volpe”: sornione ha contribuito alla fine dell’era Allegri e si è preso la Juve, la sua squadra del cuore.

In primis si è avvalso del suo storico vice, il fedelissimo Giuseppe Pompilio, poi ha iniziato la rivoluzione mettendoci la faccia e dimostrando audacia quindi punta tutto su mister Thiago Motta, nonostante l’inesperienza di quest’ultimo in grandi club.

Passa poi a costruire una rosa capace di interpretare il credo calcistico del tecnico ex Bologna, il tutto senza tralasciare i bilanci.

Dopotutto, se i bianconeri hanno puntato sui di lui in un momento storico-economico non certo dorato, è anche per la sua dimostrata capacità di operare bene sul mercato senza grandi risorse, bensì lavorando sulla ricerca, sull’osservazione (lo scouting), sulla maniacalità del lavoro (pare controlli tutto, dall’erba del campo all’alimentazione dei giocatori, fino agli alberghi per i ritiri) e sull’abilità nell’intessere contrattazioni e intrecciare relazioni. 

Non solo nuovi arrivi, che non sono mancati (Di Gregorio eletto miglior portiere della scorsa  Serie A, Thuram, Douglas Luiz, Koopmeiners per rinforzare il centrocampo, Cabal, Conceição, Kalulu e Nico Gonzalez in prestito per non gravare sui bilanci di quest’anno), ma ha anche risolto magistralmente questioni spinoste con coloro considerati, per vari motivi “esuberi” o che pesavano eccessivamente sui conti in virtù di ingaggi esosi.

In totale, Giuntoli ha congedato ben tredici giocatori e, sebbene Alex Sandro e Rabiot abbiano lasciato Torino a parametro zero, è riuscito a piazzare Chiesa al Liverpool prima della scadenza del contratto a giugno 2025.

Ha, inoltre, incassato un totale di 79 milioni di euro vendendo giovani della Next Gen (Matias Soulé, Dean Huijsen, Kaio Jorge, Barrenechea, Iling-Junior). 

Insomma ha condotto un mercato che ha visto cambiare drasticamente la Juventus, il tutto nel segno dell’equilibrio tra entrate e uscite.

Se formalmente ha speso 197,5 mln di euro (bonus esclusi), effettivamente sono sono stati spesi soltanto 53,8 milioni in questa sessione estiva perché i pagamenti di ogni acquisto sono stati dilazionati in tre o quattro anni e vanno considerati gli introiti dei risultati della stagione precedente (7,5 milioni della vittoria della Coppa Italia, 2,5 della qualificazione alla Supercoppa, 25 per il ritorno in Champions League e 20 che dovrebbero essere il premio del Mondiale del Club -si attende ufficialità della FIFA-)

Secondo Calcio e Finanza, che ha simulato l’impatto delle operazioni di mercato sul bilancio 2024/25 della Juventus, dovrebbe essere, secondo le stime positivo per 73,9 milioni di euro circa. Considerando invece il solo saldo tra entrate e uscite per quanto riguarda i cartellini (le operazioni a titolo definitivo), la sessione di mercato per la Juventus si è conclusa con un saldo negativo di 103 milioni di euro.

Non solo competenza calcistica ma anche notevoli capacità manageriali.

Con lui non servono colpi da urlo e campioni strapagati, con lui i conti sono in ordine, si valorizzano i giovani e si mettono a segno colpi oculati: questa è la Juventus di Giuntoli… l’indiscusso re di questo calciomercato.

Adesso la parola spetta al campo…!

Caterina Autiero

 

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