Home Rubriche Amarcord, il calcio del passato Cristiano Doni, il goleador dell’Atalanta che ha preceduto Ilicic e il Papu

Cristiano Doni, il goleador dell’Atalanta che ha preceduto Ilicic e il Papu

Prima di Papu Gomez ed Ilicic all'Atalanta c'era lui, Cristiano Doni, il miglior marcatore della storia della Dea con il brutto vizio delle scommesse

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Foto: Instagram

Cristiano Doni con le sue 112 reti è tutt’ora il miglior marcatore nella storia dell’Atalanta.

Primo marcatore del club bergamasco, Cristiano Doni è stato il trascinatore della Dea nelle sue annate storiche – dalla serie B alla serie A.
Al centro di numerose controversie già nei primi anni di carriera, i più romantici preferiscono ricordare Cristiano Doni per le sue prodezze all’Atalanta.

Nonostante sia nato a Roma nella giornata degli scherzi, la vita calcistica di Doni inizia nel nord Italia, in una piccola squadra di Verona. Dopo un’esperienza nella Primavera del Modena inizia la sua carriera da professionista, prima al Rimini e poi alla Pistoiese.
Il salto di qualità arriva durante le due stagioni con il Bologna, dove riesce a conquistare perfino la promozione in Serie A.
Lo stesso traguardo viene raggiunto l’anno dopo con la casacca del Brescia, con cui riesce finalmente a godersi pienamente la permanenza nella massima serie con reti e presenze.

Cristiano Doni
Foto: Twitter

Quando firma con l’Atalanta il popolo bergamasco non è troppo convinto. E come non esserlo, dopotutto? Cristiano Doni arrivava dalla squadra dei loro acerrimi rivali!
L’indifferenza iniziale non fece che aggravarsi dopo l’accusa mossa a Doni di aver pilotato una gara di Coppa Italia.
Per quella volta l’attaccante fu assolto e fece ricredere i tifosi dell’Atalanta con i suoi goal.
Le sue reti, a cui segue la famosissima esultanza con la mano sotto il mento, esaltano il pubblico; dal 1998 al 2003 sono ben 55 i goal segnati.

La fine della favola di Cristiano Doni con la Dea coincide con la retrocessione della squadra in serie B.
Doni cerca fortuna altrove, firmando con la Sampdoria, ma tutto ciò che riesce a collezionare con i blucerchiati è una lunga serie d’infortuni.
Poi la folle idea: partire per la Spagna e giocare con il Maiorca. L’isola spagnola gli piace così tanto che a fine carriera deciderà di aprirci un locale.

Foto: Instagram

La scommessa vincente però si rivela essere il ritorno all’Atalanta, appena risalita in serie A.
La maglia della Dea è un vero richiamo per Cristiano Doni, che la definisce: il perfetto costume per trasformarsi in Superman.
Proprio come Clark Kent, Doni diventa il supereroe bergamasco per eccellenza e nella sua permanenza all’Atalanta fino al 2012 si laurea miglior marcatore della sua storia, con 112 reti. Nemmeno i beniamini moderni Papu Gomez e Josip Ilicic sono riusciti a fare meglio.
Risulta inoltre il quarto giocatore per presenze nella squadra di Bergamo.

Il ricordo di Cristiano Doni nel nostro campionato purtroppo ha un retrogusto amaro.

Il coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse infatti gli fa concludere la carriera con largo anticipo nel 2012.

La FIGC lo squalifica poi segue il suo l’arresto.

Sicuramente Cristiano Doni ha pagato per gli errori commessi e nonostante tutto la tifoseria dell’Atalanta lo ricorda con affetto.
Resta comunque un pezzo della storia bergamasca.

Federica Vitali

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