Crisi Milan, dal paradiso all’inferno

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C’è un detto che dice che a volte i sogni si avverano. Ci abbiamo creduto quando Silvio Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi, con la promessa di riportarlo ai massimi livelli. Un mercato da 200 milioni ha fatto sognare i tifosi e rosicare gli avversari, tanto da scatenare polemiche perché troppo costoso.

I sogni però possono anche trasformarsi in incubi ed è quello che sta succedendo in casa rossonera e non solo. Gli enormi investimenti fatti dalla nuova dirigenza non stanno portando, almeno per ora, i risultati ottenuti visto il deludente inizio di campionato che ha suscitato malcontento e delusione nei tifosi, che speravano di vedere una squadra competitiva.

Ovviamente, come succede in questi casi, l’allenatore è sotto accusa, ma di chi è veramente la colpa della crisi rossonera?

I nuovi proprietari hanno trovato Montella già in casa, al quale è stata rinnovata la fiducia al momento del passaggio di proprietà. E il mercato? La dirigenza ha rivoluzionato tutto, sia in entrata che in uscita. Fassone e Mirabelli, nella diretta Facebook del 31 agosto, erano stati molto chiari dichiarando che la strada intrapresa non era stata completata, nonostante l’arrivo Bonucci, Biglia, Conti e Kessie.

Nel frattempo sono arrivate due sconfitte consecutive con Sampdoria e Roma, che hanno portato Montella sul banco degli imputati. Attaccato anche dall’ex presidente Berlusconi che ha rilasciato delle dichiarazioni poco piacevoli sull’allenatore campano durante una telefonata con Fassone, salvo poi fare marcia indietro qualche giorno dopo. Non sono mancate critiche anche sul mercato senza top player.

Ma i problemi non finiscono qui, oltre a quelli “tecnici” ci sono anche quelli finanziari. Com’è possibile che una squadra che ha speso 200 milioni possa avere problemi economici? Eppure è così.

All’inizio del mercato di agosto, l’ad Marco Fassone ha dichiarato:

“Stiamo già lavorando per rimborsare il fondo Elliott e lo faremo presto, possibilmente all’inizio del 2018. Li mettiamo tutti sul bilancio 2017-2018, così stanno tutti tranquilli e sono tutti i 230 milioni calcolati su quest’anno”.

Secondo il quotidiano Libero, la società rossonera potrebbe perdere i 200 milioni investiti da alcuni finanziatori cinesi, perché il loro governo potrebbe richiedere ai principali finanziatori del Milan di riportare in patria i soldi versati per l’acquisto della società. Se i due finanziatori abbandonassero Yonghong Li, ci sarebbe un buco di 200 milioni di euro. Una vera catastrofe.

Per evitare un tale fallimento, l’imprenditore cinese starebbe cercando uno o più partner disposti a investire nel club per la copertura dei 200 milioni di euro (circa il 25%), mentre la valutazione complessiva del club sarebbe di 800 milioni di euro (escluso il debito). In questo caso mister Li potrebbe coprire il debito con il fondo Elliot e da lì ripartire, per tenere fede alle promesse fatte ai tifosi di riportare il Milan sul tetto del mondo e poter tornare a sognare.

Barbara Roviello Ghiringhelli