Dopo aver vestito la maglia delle giovanili azzurre dall’Under 17 fino all’Under 21 per un totale di 46 volte, Alessio Cragno, è finalmente tra i grandi: l’estremo difensore del Cagliari, a 24 anni, è stato chiamato per la prima volta nella Nazionale maggiore dal ct Mancini.
Una sorta di riscatto per un ormai non più giovanissimo che ha però ancora tanta voglia di dimostrare.
Nato a Fiesole, il 28 giugno del 1994, inizia col nuoto, per poi iscriversi alla scuola calcio e trovarsi casualmente (il compagno coi guantoni, quel giorno, aveva la febbre) a difendere i pali.
Dopo aver mosso i primi passi a Sieci, piccola cittadina Fiorentina e alla Cattolica Virtus, viene notato dagli osservatori del Brescia nel 2011. Cragno si trasferisce in Lombardia e difende la porta per la prima volta in B, nel settembre del 2012 poi è relegato in panchina.
Nel 2014 arriva in Sardegna: è stato uno dei primi acquisti dell’era Giulini.
La sua prima stagione sarda coincide con la retrocessione.
In Serie B, è chiuso da Storari quindi decide di andare a fare esperienza a Lanciano, mentre la stagione successiva è tra i protagonisti della promozione in A del Benevento.
Nelle stagione 2017-2018, dopo aver maturato esperienza ritorna al Cagliari con la voglia di riscatto, per dimostrare di essere all’altezza (anche se è tra gli estremi difonsori più bassi della Serie A) per difendere i pali sardi.
Lui, con la convocazione di Mancini è il quarto portiere della storia del Cagliari ad essere convocato in Nazionale.
Una convocazione che quindi rappresenta un traguardo importante per il numero 1 rossoblù.
Cragno è un portiere atipico perchè il suo metro e 84 non è abbastanza per gli standard dei numeri 1 moderni. Nonostante ciò e nonostante l’essere divenuto portiere ‘per caso’, con gli anni sta dimostrando di non essere a caso in Serie A e di essersi guadagnato la chiamata di Mancini.
Caterina Autiero